3 luglio
2014 • Numero 42 del 3 luglio 2014 • by L.Corrado
Un’estate strepitosa per Alassio. Dal 1° luglio al
15 settembre in calendario 145 eventi (manifestazioni). Più che sulla
qualità pare contino i numeri da esibire, con due ‘eccellenze’ : Miss Muretto e
Paolo Limiti, fedele negli anni. E poi il carnevale estivo, divertimenti
pensati per grandi e piccini. Mentre l’ufficio stampa ha già sfornata, dall’8
aprile, 85 comunicati. Meglio di così! L’Alassio che brilla con 12 mila € il
mq. (annuncio di Tg 3 Rai Liguria) riservati ai ricchi piemontesi e
lombardi risparmiati dalla crisi. Potranno gioire e scoprire l’altro volto
festaiolo della ‘signora’ del turismo che ‘ non bisogna più denigrare’,
ha ammonito con piglio Patrizia Nattero (delega arredo urbano e verde
pubblico). Intanto ‘radio fratellanza’ annuncia, per il Comune, due
prossimi arrivi: Giulia Colangelo, avvocato, dal 2012 dirigente e segretario
generale della Provincia del presidente Vaccarezza e l’arch. Enrico Pastorino,
dal 2001 dirigente Viabilità a Palazzo Nervi. Sostituiranno due partenze
di peso: Anna Sacco Botto e Demetrio Valdiserra.
Non è un detective che scruta il nemico, Gianpaolo Fracchia
il volto noto della politica alassina, dalla processione del Venerdì Santo
a Savona,
camallo, ai festeggiamenti di Albenga nella schiera degli sconfitti
Cronaca (parziale) del consiglio comunale. Alassio con
82 richieste per l’assegnazione di un alloggio ‘calmierato’, ma ce n’è uno solo
a disposizione di proprietà pubblica ‘Arte’ e l’iter per il richiedente
con maggiori titoli (un singol o una coppia, esclusi i diversamente abili) si
concluderà in autunno. Di fronte ai quesiti del consigliere Angelo Galtieri
(“In campagna elettorale su questo tema avete creato molte aspettative….”),
il vice sindaco Monica Zioni assicura: “Ad Alassio nessuno è
costretto a dormire sotto il ponte, abbiamo dato corso in questi mesi a
numerosi interventi di sostegno ad inquilini in difficoltà, al pagamento di
affitti arretrati…”. Alassio felix, insomma, grazie alla giunta Canepa.
Il consiglio comunale, riunito alle 9 del mattino, può
essere raccontato in tanti modi. C’era un’interpellanza su Villa Fiske.
Scena muta dell’interpellante Piera Olivieri a proposito dell’appalto
manutenzione alla cooperativa sociale di Loano, La Luce (vedi…) del presidente Gian
Emanuele Fracchia, ora dimissionario e di due vigili urbani di Albenga,
ente dove lavora l’aspirante sindaco di Alassio. Prima delle discussione c’è
stato un cordiale e solare incontro tra Olivieri e l’eminenza grigia Gian
Paolo Fracchia, in tenuta balneare, tra i personaggi più discussi e
popolari della città. Da vice segretario regionale Udc a
scajolano- vaccarezziano da meritare un posto nella Fondazione Carisa del
presidente avvocato Roberto Romani ed il privilegio di ‘camallo’ di
casse sacre alla processione del Venerdi Santo a Savona. Per la ‘fratellanza
alassina‘ sarebbe l’anello di collegamento Vaccarezza – Canepa,
l’uomo in grado di mettere in riga assessori e consiglieri di maggioranza, con
alcuni fedelissimi: vedi Lucia Leone, Patrizia Nattero, Signori. A Fracchia
non mancano capacità, esperienza, fiuto. Vedi ultima cena nel ristorante del
porto, ospite d’onore l’Angiolone di Loano. E l’unico a far ombra
a Gianpaolo può essere il grande ingauno Gianfranco
Sasso.
Piera Olivieri tra gli artefici, con l’aiuto del Pd,
della autosconfitta e della vittoria delle truppe vaccarezziane alle comunali.
Senza dimenticare il valido aiuto di Galtieri. Troppi
galli e galline da pollaio ? Le elezioni hanno dipinto un quadro perfetto di
Alassio 2013-14. Tornando all’ultima riunione del parlamentino, Piera Olivieri
è stata protagonista, si suol dire, nel bene e nel male. Iniziamo dal bene.
L’interpellanza n.15 (Leggi….),
chiedeva lumi sul Parco Urbano di Villa Fiske e la
valutazione dell’interesse pubblico realizzato con una serie di atti adottati
dalla giunta Canepa. Per chi ha memoria storica è una delle tante
pratiche profuse di quella miope e mala-amministrazione che affligge Alassio
dai tempi post governo Dino Grollero, e una parentesi breve
con l’ex indaco Mela.
La città più ‘opulenta’ (?) della provincia
afflitta da corruzione ambientale ( trasversale) diffusa, tra il morbillo di
frange massoniche, studi professionali, cooperative, affaristi vari,
familismo. Qui un nullafacente può essere designato alla presidenza
di un ente, di una partecipata, intascare decine di migliaia di euro. Lo
specchio peggiore del Bel Paese, se si pensa che a fronte di tanta ricchezza e
fatturato, la ‘perla’ della Riviera è ancora priva di deputatore, di una rete
idrica degna di questo nome (in archivio abbiamo 77 articoli di ‘Alassio
rubinetti asciutti’), l’impianto di smaltimento rifiuti beneficia della
discarica privata di Vado Ligure. Ad ascoltare chi si alterna al comando, il
leitmotiv può essere sintetizzato: “Abbiamo trovato un’eredità pesante…le
casse del Comune…ci stiamo impegnando….”. Insomma la colpa è sempre
degli altri, dei predecessori. E’ un cliché ricorrente, non li fa neppure
arrossire, mai un’autocritica, un’ammissione di incapacità, di nichilismo. Se
il Comune di Alassio fosse amministrato da un inglese, un tedesco, uno svizzero
non avrebbero esitato a far le valige senza indugi e proporre un governo di
facce nuove, non compromesse col passato. Il rinnovamento alla Renzi può
attendere, non c’è fretta.
LA STORIA DI VILLA FISKE – Il capitolo Villa Fiske
story è uno dei buchi neri per chi ha seguito nei decenni ‘il
letamaio e la fogna maleodorante di Alassio. Non ci interessano i risvolti
giudiziari. Il Comune di Alassio, non molti anni fa, si è ritrovato con
tutti i telefoni interni sotto controllo per mesi. Una specialità tutta
alassina – anche sul fronte dei risultati elettorali – è quella di favorire
uno sviluppo palazzinaro senza ritegno. Ora con l’architetto, l’ingegnere, il
geometra o lo studio legale amico, ora muovendo pedine a catena, facendo leva
sul profitto a cascata. Qui si sussurra che con la politica ed il Comune (e
dintorni) più di uno si è arricchito. Non da oggi circolano nomi e cognomi. E
non sono rapinatori, né mafiosi.
Nella sua efficace esposizione Piera Olivieri,
tra i testimoni del declino etico, morale ed amministrativo della sua città, ha
svolto un interessante excursus su Villa Fiske. Ripercorrendo una
documentata cronistoria di quando, aggiungiamo noi, l’Alassino era
ancora organo di informazione indipendente: il 15 aprile 2003 un articolo di Antonio
Carossino. L’acquisto di quel vasto terreno da parte di John Safford
Fiske, la realizzazione della casa padronale e la trasformazione di
una zona impervia in un esteso parco di ogni sorta di piante, tra rare
essenze fatte giungere da lontani paesi.. Con i superstiti olivi, crebbero
sconosciute piante di Yuca, Dracena, Cocco flexus, Magnolia
fuscata, Acacia dealbata. Con un esemplare di Araucaria, il nome
deriva dagli Araucani (Araucanos),
tribù indigena del Cile, la regione originaria dell’A. araucana.
Inoltre palme di tutte le specie e molte qualità di rose. Fiori
stagionali di ogni specie e colore erano coltivati nel sottostante vivaio dove
si trovava un chalet, abitazione del vivaista.
Alla totale assenza d’acqua sorgiva Fiske
provvide con grandi vasche in muratura. Un vero orto botanico di grande
pregio che con la sua crescita divenne una delle attrattive di Alassio,
indicato dalle stesse guide turistiche. Cosa è rimasto ? Piera
Olivieri, nipote del mitico funzionario comunale e pubblicista Nello
Aicardi, non ha dubbi : “Villa Fiske ? Una delle tante speculazioni
alassine, l’ultimo colpo agli interessi della comunità l’ha dato questa
giunta dove sono presenti e li guardo in faccia, uno per uno, esponenti di
passate amministrazioni che hanno accompagnato al disastro “. A queste
parole nessuno tra i presenti ha fiatato, ha avuto la dignità di chiedere
almeno la parola per ‘gravi motivi personali’. Evidentemente o sono
timidi oppure da una parte entra dall’altra esce.
Un gioiello divorato dalla cupidigia ? La famiglia
inglese si estinse nel 1907, trasferendo la proprietà a parenti austriaci. Il
bene fu confiscato dallo Stato nel 1915 (motivi bellici), ceduto al
Comune di Alassio. Qui si svolgevano, tra le altre cose, feste danzanti e
giochi per bambini. Quindi venduto, escluso il vivaio, alla Diocesi di Cantù
che lo trasformò in sede di soggiorno per adolescenti ed adulti della diocesi
lombarda, con il nome di Villa San Giuseppe. Segui un ripensamento degli
amministratori comunali dell’epoca, acquistarono un lotto di quel terreno per
la nuova sede delle Elementari dell’Istituto Professionale alberghiero.
Nel 2003 la stessa diocesi, attraverso i padri Oblati
di Rho misero in vendita la proprietà dando al Comune di Alassio la
possibilità di esercitare il diritto di prelazione. Un parco di 15
mila mq., con edifici di 11 mila mc. . Grazie ad una
variante al PRG del 1996 era indicata come zona di riqualificazione turistica-
ricettiva.
LA MAGGIORANZA E LA GRANDE TORTA - Il 7 marzo 2003, ci sono le
cronache a descriverlo, l’allora maggioranza decise di rinunciare a tale
diritto. “In quei banchi – ha incalzato la Olivieri ai colleghi
ammutoliti – sedevano molti consiglieri che oggi fanno parte
dell’attuale maggioranza e come se non bastasse accettò di modificare la
destinazione urbanistica da ricettiva turistica a residenziale, vale a
dire seconde case e a scomputo degli oneri di urbanizzazione si accettò di
diventare (il Comune) proprietario dell’intero parco che, a detta degli stessi
amministratori di allora, sarebbe diventato una seconda Villa Hanbury,
con possibilità di studio da parte dell’Università. Inoltre – ha proseguito
Olivieri - la convenzione stipulata prevedeva un contributo di 150
mila euro per il mantenimento del parco stesso per 5 anni. “
I motivi di queste scelte vengono ribaditi il 30
settembre 2010 nella risposta ad un’interrogazione del consigliere Testa;
i consiglieri di maggioranza sono sempre quelli, fanno parte della maggioranza
attuale; tre sono promossi assessori: Zioni, Rocca e Vinai.
Bellissima figura ! Sarebbe interessante andarsi a leggere cosa
scrivevano i giornali locali e le dichiarazioni di esponenti politici.
Chi si mosse per sponsorizzare dietro le quinte l’operazione. Quali gli studi
legali in campo. In Procura arrivò qualche esposto, indagini e rapporto,
archiviati. Villa Fliske, il solito boccone immobiliare ?
Avrebbe seguito analoga sorte Villa Pergola senza l’intervento
diretto e deciso di Antonio Ricci. Altre 75 ville, soprattutto
nella prima collina, sono state divorate, trasformate, con la moltiplicazione
del carico abitativo: seconde case a peso d’oro ed un pugno di affaristi
che, salvo pochi casi, l’hanno fatta franca anche col fisco. Il metodo è noto.
Costituisci una società ad hoc, dai i lavori ad un’altra società ad hoc,
subappalti, a lavori ultimati ed alloggi venduti si scioglie tutto. Al
massimo restano contenziosi civili per la gioia dell’affollato mondo forense
savonese. Non solo, nella casse pubbliche affluiscono montagne di soldi da
oneri di urbanizzazione. Una mangiatoia che distribuisce prebende, consulenze,
progettazioni, ed ovviamente lavori pubblici da esibire, inaugurazioni in pompa
magna.
Poco importa se ogni tanto, tra gli acquirenti
danarosi in quel di Alassio, spunta qualche famiglia che ha nomi
coinvolti in scandali nazionali. Qui nessuno ne parla, tutto tace. La rete ti
protegge. Piera Olivieri cita l’assessore Salvo (memorabili le
sue gesta!) che impegna “l’amministrazione comunale a mantenere il parco, di
estrema bellezza ed importanza, in perfetto ordine e sfruttato a fini
turistici e sul finale legislatura, in pompa magna, anche l’inaugurazione
ufficiale con un ulteriore ‘omaggio’ ai privati che hanno acquistato gli
alloggi”. L’11 novembre 2013 si stabilisce ‘l’astronomica’ somma di
20 mila euro l’anno quale contributo al Comune per la manutenzione
ordinaria e straordinaria. Il 16 gennaio 2014 ed il 18 aprile 2014, il tandem Canepa
– Zioni (il primo imprenditore di successo, la seconda longeva ‘bonne
vivante‘ della politica alassina al potere) con il voto del ‘giovane’
e volto nuovo Pietro Rocca, Simone Rossi, Angelo Vinai danno vita ad una
nuova bozza per la manutenzione del giardino- parco. L’articolo 5 è
eloquente delle capacità manageriali dello staff politico-tecnico. Si
stabilisce che l’utilizzo del locale caffetteria debba tassativamente
rispettare l’orario tra le 9 – 19,30. E solo in caso eccezionale di
manifestazioni serali, chiusura non oltre le 23. Il cancelletto di accesso
laterale deve restare chiuso e dotato di serratura.
Un parco, soprattutto nella stagione estiva e
turistica, quando è più usufruibile ai cittadini, alle famiglie ? Cosa hanno
escogitato i geni pagati per un’oculata amministrazione e scelti dalla
maggioranza silenziosa degli elettori alassini ? Orari tassativi di
apertura da lunedi a sabato: 9 – 19,30 (ora legale) 9 – 17,30 (ora solare). Far
rispettare il divieto di accesso agli animali. Il Comune si impegna a
fornire di corrente elettrica l’intero parco. Si è chiesta Piera
Olivieri: sia sul fronte economico, sia l’interesse pubblico di
residenti e turisti, sono tutelati ? E i cancelli di fatto preclusi agli studenti,
visto che vengono aperti solo dopo l’ingresso a scuola? “Io sono
dell’avviso che siano stati tutelati esageratamente gli interessi dei
condomini”.
RISPONDE IL
CONSIGLIERE PATRIZIA NATTERO
La famiglia Nattero ha gestito negli anni 80 il
‘Gran Place’, il locale dei caffè concerto estivi, con
un’orchestra dialettale alassina, vittima del declassamento e della moria
della qualità; oggi i Nattero hanno un negozio per oggetti nuziali e da
cerimonia. Patrizia ha l’esperienza di amministratrice di
condomini e ha voluto fare una premessa. Ha chiesto perchè tanto
accanimento contro “il verde pubblico…contro il buon nome di Alassio….noi
abbiamo trovato il deserto sotto i pini….nelle aiuole….invece su alcuni blog
compaiono foto che disprezzano la città…il suo turismo…la paragonano ad
Andora….”. Peccato che Patrizia Nattero (nella foto a ds)
segua solo i blog di altissimo profilo, ad altissima diffusione, con
giornalisti professionisti di grido e nemici dei marchettari. Se avesse letto,
negli anni, magari per sbaglio, trucioli savonesi e da due anni trucioli.it
avrebbe visto documentati, anno per anno, lo stato del verde pubblico – non in
periferia – ma nel centro di Alassio, ad iniziare dal lungomare. E senza che
mai qualcuno si degnasse di rispondere. Lei continui a non leggere….
Alla nuova convenzione per il parco di Villa Fiske
ha risposto solo il consigliere delegato Nattero ’dopo aver
‘ascoltato’ le istanze dei cittadini’. Ad esempio. Il cancelletto
antistudenti ha una motivazione precisa: troppi atti di vandalismo, di
distruzione, persino danneggiamenti, con forzatura del cancello e fuoco
all’interno del parco con rischi gravi. La cooperativa sociale La
Luce , ricorda, ha preso servizio da poco tempo e
bisogna dare loro la possibilità di completare il lavoro affidato. Ha
dato ragione alla Olivieri in merito alla chiusura domenicale (da
rivedere?, come pure gli orari serali nella stagione estiva. E per i lavori di
manutenzione? “Ci siamo affidati alla cooperativa…, il Comune non ce
l’avrebbe fatta…”.
Le sorelle Olivieri di Alassio, una segretaria in uno studio legale,
l’altra capogruppo consiliare e funzionaria del Comune di Albenga
Replica di Pietra Olivieri:….mi dichiaro
molto insoddisfatta sulle condizioni del nostra verde pubblico….prendiamo
l’esempio da Loano….. (la Olivieri seguendo i blog seri non
ha visto i reportage su alcune strade ed aiuole di Loano, anche recenti.. in
spregio perfino ai Caduti, ndr)”. Ha insistito sulla nota dolente e
scandalosa degli oneri di urbanizzazione….sulla convenzione ad uso e consumo
dei privati “ai quali manteniamo il parco a 20 mila euro, con le
chiusure ed orari…una follia…prevale solo l’interesse privato…guardo in faccia
quei consiglieri che facevano parte della precedente amministrazione e sono qui
seduti….“. Come dire che facce di bronzo, almeno rispondete ! Stanno zitti,
incassano.
Piera Olivieri ha evitato di affrontare il tema delle determine del
Comune del mese agosto 2013, maggio e giugno 2014, con
le quali si affida in forma diretta, baipassando legittimamente le gare, alla
cooperativa La Luce, la manutenzione del parco di villa Fiske e
di lungomare Ciccione. Tra i soci fondatori e presente fino all’ultima
visura camerale, Gian Emanuele Fracchia (presidente), operatore
balneare, due vigili urbani di Albenga. Si considerano dei benefattori.
Hanno assunto 9 dipendenti (anche ex Fruttital della facoltosa famiglia Orsero)
e svolgono, a loro dire, un importante ‘ruolo sociale’. Forse è per
questo che Piera Olivieri, vista a colloquio con Gianpaolo Fracchia,
proprio durante la seduta consiliare dalla quale si è assentata, nella sua
sensibilità politica ed umanistica ha evitato di mettere ‘il dito sulla
piaga”? Largo ai vigili urbani nelle cooperative sociali, Alassio è stato
il primo Comune a spalancare loro le porte. Porta fortuna ? Anche a Ventimiglia
l’amministrazione comunale Scullino era molto sensibile alle cooperative
sociali. Ad Alassio gestiscono, con la Jobel nata nel 2005, l’Ultima
spiaggia, con annesso bar. Lo scorso anno è stato un successone di clienti,
soprattutto grazie alle serate culinarie, musica e svago. Sono associati alla
cooperativa imperiese Il Cammino, ispirata quando era sacerdote dal neo
vescovo di Ventimiglia, don Tonino Suetta, loanese; era
anche amministratore ed economo della diocesi di Albenga – Imperia.
Alassio che aveva rifiutato la proposta di gestione
delle spiagge comunali da parte del Consorzio dei Bagni Marini (80
aderenti su 103 concessioni demaniali). “Non ci interessa guadagnare –
aveva spiegato a trucioli.it, il presidente Ernesto Schivo – ; avrebbero
gestito con un sistema innovativo, tipo i parcometri, evitando il passaggio di
denaro clienti – bagnini. Il Comune, a sua volta, avrebbe potuto incassare di
più… Come è andata a finire lo sappiamo. Alassio non si tradisce, complimenti.
L. Cor.
Da www.Trucioli.it del 03 Luglio 2014
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