Leggiamo dal settimanale digitale www.Trucioli.it :
Una sentenza di condanna non appellata del tribunale civile di
Savona. Un secondo verdetto in cui il termine ‘condanna’ appare sei
volte. Soldi in nero, accertati, per 50 mila €.
Atti giudiziari che
investono e travolgono Monica Zioni, vice sindaco, il fratello Fernando e
la madre Fernanda Manno nelle cause per la vendita di uno dei tre
fabbricati che fanno parte del complesso alberghiero di proprietà della
famiglia del pubblico amministratore alassino. E un secondo immobile in
trattativa.
Una vicenda con tre preliminari di vendita, due progetti
(uno ritirato), una serie di clamorosi ‘pasticci’ e zone grigie che
avevano portato il consigliere di opposizione Angelo Galtieri a
denunciare pubblicamente un presunto ‘pastrocchio’ che vedeva
protagonista la stessa Zioni e che aveva reagito ‘gridando’ al mare di
falsità di cui si sentiva oggetto, anzi nel mirino degli oppositori-
diffamatori.
Ora il colpo di scena d’agosto. Con il sindaco che è dovuto
correre ai ripari con una nota che di fatto nasconde la realtà.Leggi anche il servizio che aveva pubblica trucioli (……) E leggi la sentenza del tribunale civile…..Leggi a fondo pagina il comunicato stampa dei consiglieri – capogruppo di minoranza Galtieri e Olivieri sulla Zioni story.
Questo il testo: “Con amarezza, dopo un breve confronto con la
Dott.ssa Zioni alla presenza di alcuni membri della maggioranza e dopo
un sereno confronto con tutti i consiglieri della lista “Canepa
Sindaco”, sono giunto alla decisione di revocare le deleghe al Vice
Sindaco e Assessore Zioni, poiché è venuto meno il rapporto fiduciario.
Ringrazio comunque la Dott.ssa Zioni per l’impegno profuso fino a oggi”.
E questo il verdetto del giudice (GOT) Maria Clementina Traverso:
“….il tribunale dichiara l’inefficacia dei contratti preliminari…del
13-15 gennaio 2014, del 26-27 gennaio 2014, tra la parte attrice
(famiglia Zioni ndr) e Audino srl (acquirente dell’immobile
ndr)….condanna Manno Fernanda, Zioni Fernando e Zioni Monica, in solido
tra loro, al pagamento a favore della Audino Srl della somma di lire 35
mila; condanna gli attori (famiglia Zioni) alla restituzione in favore
di Audino srl degli anni bancari Unicredit….(due da 12500 euro ed uno
da 10 mila ndr)….; condanna (la famiglia Zioni. Manno ndr) al pagamento
a favore del convenuto Gateano Sinisi della somma di 50 mila euro,
oltre gli interessi al tasso legale dalle singole dazioni ( ovvero
gennaio e maggio 2014) sino al saldo effettivo; condanna (Zino –
Manno) al pagamento di ciascuno convenuto …Audino Girolamo e Sinisi
Gateano delle spese di giudizio che liquida in 795 euro e 15.478 euto
per compensi, oltre il 15%…..(stesse somme a favore di Sinisi)…;
condanna gli attori (Zioni – Manno ndr) al pagamento in favore dei
convenuti della somma di 4.643 euro…per ciascuno”.
Nella motivazione della sentenza si legge anche: ” Fondata è la
domanda riconvenzionale di Sinisi di condanna della parte attrice
(Manno- Zioni) alla restituzione di 50 mila euro. In sede di
interrogatorio la parte attrice ha riconosciuto di aver ricevuto a
maggio 2014 da Sinisi la somma di 25 mila euro in contanti (di tale
dazione, peraltro Sinisi ha prodotto anche la registrazione video) ed
altresi confermata dal teste Esposito per conto del promissorio
acquirente…..oltre alle somme in titoli bancari e bonifici, anche un
ulteriore importo di 50 mila euro in contanti, e ciò in due tranches….”.
Si tratta, pare pacifico secondo le risultanze ed il giudice di denaro versato in nero a fronte dell’operazione immobiliare di
vendita di un fabbricato dell’hotel dei Zioni – Manno. Nero, forse va
ricordato, che non è certamente un’eccezione nel panorama immobiliare
del Bel Paese, ma che se investe un pubblico amministratore che può
vantare 20 anni di vita amministrativa, eletta dai cittadini, in gran
parte con ruoli di primo piano, forse le discrasie sono più di una sotto
il profilo morale e della condotta nella vita privata.
Emerge, sempre dagli atti processuali che “dalle deposizioni dei
testi (Santoriello, geometra e progettista, Andreini, Maurizio Esposito
agente immobiliare dell’agenzia Kontemporanee di Alassio ndr) e da una
sentenza del tribunale di Savona del 2016, che per l’acquisto degli
immobili della famiglia Zioni – Manno vi furono due distinte
trattative: la prima vide coinvolta quale acquirente la società Audino,
con il fattivo interessamento del signor Gaetano Sinisi, Una seconda
trattativa fu condotta da quest’ultimo per conto della figlia,,,, tale
trattativa non sfociò in alcun atto giuridicamente vincolante…..perciò
la parte attrice (Zioni – Manno) non ha alcun diritto di trattanere le
somme oggetto di causa….e AnnaGiorgia Sinisi non era minimamente
vincolata dalle obbligazioni, ove esistenti, della società Audino…”.
E ancora: “…E’ rimasta del tutto sfornita di prova l’affermazione di
parte attrice (Zioni- Manno ndr) secondo cui i convenuti avrebbero
esercitato pressioni per rallentare l’iterr dell’approvazione del
progetto di ristrutturazione…..altrettanto sfornita di prova è
l’affermazione Zioni – Manno secondo cui gli incontri nel novembre 2014
presso il notaio Vercellotti erano stati fissati per stipulare il rogito
con Audino srl….l’incontro presso il notatio. dice il teste Maurizio
Esposito – era esplorativo per vedere se vi fosse la possibilità di
trovare una soluzione alla vicenda ed il notaio era stato individuato
come figura super partes….il notaio propose alcune soluzioni nessuna
delle quali venne accolta dalla parti stesse….”.
In un altro passo della motivazione si legge: ” E’ pacifico che Zioni
– Manno in epoca successiva vendette il bene a terzi e comunque non
rimase vincolata dal progetto approvato il 29 agosto 2014…tanto è vero
che di detto progetto chiese ed ottenne l’archiviazione da parte del
Comune di Alassio.
Il progetto definitivo venne approvato il 29 agosto 2014 ed in
concomitanza la Audino srl esce di scena ed iniziano le trattative tra
Zioni – Manno e Sinisi per conto di Giesse Servizi relativamente al
medesimo immobile ed al medesimo affare”. Si parla di incontri e
trattative presso l’albergo della Zioni, mai a palazzo civico e questo è
già qualcosa.
Il professionista che si è occupato del progetto di ristrutturazione
(geom. Santoriello) è stato pagato dalla Audino srl, in realtà
Santoriello ebbe l’incarico del progetto di ristrutturazione
direttamente dall’agenzia immobiliare Kontemporanee, ovvero da Maurizio
Esposito.
Si legge a questo punto: ” Il progetto definitivo venne portato in
commissione e approvato a fine agosto 2014, prevedeva una
sopraelevazione ma di superfice non ampia, pari a circa 30 mq. prevedeva
altresi non la realizzazione di un’autonoma unità immobiliare, ma un
ampliamento mediante sopraelevazione dell’unità stessa
sottostante…..Santoriello prima di presentare questa bozza di progetto
di massima aveva parlato con la Zioni per quanto riguardava la
fattibilità, la quale (Zioni ndr) aveva assentito alla realizzazione
del progetto stesso e ci furono numerosi sopralluoghi presso l’immobile
presente la signora Fernanda Manno o la signora Monica Zioni…”.
La ristrutturazione prevedeva la trasformazione in 4 unità
immobiliari da “rivendere per speculare sulla differenza del prezzo,
l’immobile in vendita era composto da piano terram primo e secondo piano
e vi era l’idea di sopraelevare e creare un’altra unità abitativa,,,,la
proposta, riferisce il teste Esposito per l’acquisto di Audino era
dunque subordinata alla sopraelevazione, con immobile autonomo e
separato rispetto a quello sottostante (teste Savio Esposito)”. “Di
conseguenza è “documentalmente provato – è scritto nella motivazione-
che i succitati contratti preliminari prevedevano che la presente
proposta è subordinata alla realizzazione della sopraelevazione per
realizzare un’altra unità abitativa”. Conferma anche il geom
Santoriello.
Su questo ‘affaire’ edilizio era anche intervenuto l’avvocato Massimo Parodi
che fu ‘pubblicamente sbugiardato’ dalla Zioni, a mo’ di sfida, a
dimostrare che la ristrutturazione presentava più di un interrogativo
sul suo iter e dei suoi protagonisti in causa.
Poi c’è stata l’interrogazione ‘velenosa’ di Galtieri,
l’interessamento dell’Autorità giudiziaria, diversi accessi dei
carabinieri della forestale agli uffici comunali e sul cantiere.
Difficile non ipotizzare che l’attesa di ulteriori risvolti (anche
penali) non abbia convinto il sindaco Canepa a ‘precorrere i tempi’,
scongiurando un possibile ‘scandalo politico’, con il vice sindaco
chiamata in causa pure per denaro in nero in una controversia molto
intrigante.
Per ora la Zioni ha reagito alle revoche con un comunicato in cui
definisce Canepa “il peggiore sindaco della storia di Alassio”. “Me lo
aspettavo – ha dichiarato a IVG.it_ d’altronde i rapporti si erano
inclinati ed era impossibile andare avanti, ho provato a cambiare idea
su certe linee e interventi dell’amministrazione, dannosi per la
cittadina, ma mi sono scontrata con un sindaco presuntuoso ed
arrogante, che non vuole ascoltare nessuno”.
Da www.Trucioli.it del 08 Agosto 2017
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