lunedì 31 maggio 2010

Alassio - Consiglio Comunale del 31 Maggio 2010 - ore 21.00 - registrazione

Il Consiglio Comunale è previsto possa proseguire il prossimo lunedì 07 Giugno 2010 
sempre alle ore 21.00

Alassio: trovato morto un delfino di discreta taglia spiaggiato di fronte ai bagni Pietro nel pieno centro del litorale .


Foto: Silvio Fasano

Alassio - Un delfino di grossa taglia è stato rinvenuto morto di fronte ai bagni Pietro, dove la via Torino termina incrociando la passeggiata sul litorale alassino, nella centralissima zona compresa tra il Molo Bestoso ed il bar San Lorenzo.

Sono subito state allertate le Forze dell'Ordine ed in particolare la Capitaneria di Porto di Alassio. Numerosi i turisti che si sono soffermati ad osservare il delfino ormai senza vita che il mare ha pietosamente restituito.

Subito sono iniziate le operazioni di recupero, da parte delle Autorità competenti . 

Alassio: la Regione ha finanziato il porticciolo turistico

 
 Uno scorcio dall'alto del porto "Luca Ferrari" con l'isola Gallinara sullo sfondo
 
La Regione ha finanziato anche il secondo lotto di interventi per le cale dei pescatori nel porto di Alassio ed entro metà giugno si saprà quale sarà la ditta ad aggiudicarsi l’appalto. 
E’ questa la novità che interessa il «Luca Ferrari», che sarà oggetto di lavori già dai prossimi giorni. La prima parte dell’intervento, curata dalla ditta Mario Gallo di Albenga, riguarderà la realizzazione del basamento di pertinenza delle cale che saranno ospitate nel molo di sottoflutto. 
Sempre nel primo stralcio saranno costruiti gli impianti di acquedotto e fognatura, oltre che quelli elettrici, dove poi si allacceranno le cale stesse. Sempre nel primo intervento è compresa anche la pavimentazione. Il costo di questa prima parte di lavori è di 183 mila euro.
 
r.c.

Da www.Savonanews.it  del 31 Maggio 2010

domenica 30 maggio 2010

Dove ci condurrà tutto questo ?



Riprendiamo con piacere quanto pubblicato 
dal blog Alassio 2009 
che rilanciamo condividendo pienamente,

mentre ci sorge spontanea una domanda :

dove ci condurrà tutto questo e il resto che 
ancora dobbiamo - dovremo 
vedere, vivere e sopportare  ? 


Vero quel motto napoletano: 
"ogni scarrafone è bell' a mamma soia" 
..."ma se lo tenga a casa soia", aggiungiamo noi !


Il Sole24ore: Oh yes, Liguria british


Nel centro di Alassio se ne possono avvistare ancora un paio: pietre incastonate a terra con una grande H incisa in superficie. Servivano per delimitare la proprietà del lord inglese, Daniel Hanbury, a cui è intitolato il viale principale della cittadina. I confini della Liguria britannica, proprio come una colonia, erano definiti dai perimetri delle grandi ville inglesi, dei lord e intellettuali borghesi che animavano la Riviera tra Otto e Novecento. Le insegne dei negozi, le chiese, i giardini botanici, le farmacie: ovunque - da Ponente a Levante - oggi si riscoprono le tracce lasciate dai figli di Albione.

I british residents della costa ligure apprezzavano il clima mite, soprattutto nei mesi invernali, e il loro afflusso trasformò radicalmente città come Alassio, Bordighera, Sanremo o Rapallo. Così i marinai del posto divvenero affittacamere e le donne si trasformarono in governanti. Grazie ad alcune appassionate iniziative di recupero, oggi è possibile rivivere l'atmosfera di quel tempo: una terra vista con gli occhi romantici di allora, attraversata da intriganti storie di famiglie allargate, capace di stupire con atmosfere esotiche tardo-coloniali. Ma attenzione, non chiamatela Liguria: gli inglesi non conoscevano questo nome, per loro è più semplicemente l' italian Riviera.
Oltre ai pionieristici soggiorni dei coniugi Percy e Mary Shelley a Lerici o di Lord Byron a Genova, i veri insediamenti arrivarono solo più tardi e, a quel punto, gli inglesi si trasformarono da viaggiatori in residenti, portando con sé abitudini e costumi del proprio paese. Il viaggio non può che partire da Ventimiglia, dove in un paio di ore si possono visitare i giardini botanici Hanbury, noti in tutto il mondo per l'ampia raccolta di specie floreali preziose, provenienti da ogni parte del mondo. Vicino al grande ingresso, si trova Casa Nirvana dove ancora oggi vivono gli unici discendenti della famiglia Hanbury rimasti in Italia. Inseguendo l'eco dei wisteria party si arriva alla terrazza di Villa della Pergola, sulle colline di Alassio: qui lady Ruth Hanbury organizzava ogni anno una festa al fiorire dei glicini (wisteria, appunto, in inglese). La villa, oggi, è diventata uno small luxury hotel grazie all'appassionata regìa di Antonio Ricci, il papà di Striscia la notizia, che nel 2006 ha acquistato la proprietà insieme a sua moglie e ad altri investitori. Dopo un curioso lavoro che si potrebbe definire di "archeologia del turismo", ogni stanza oggi è arredata con cimeli dell'epoca: dalle mazze da golf utilizzate da Sir Walter Hamilton Dalrymple, al grammofono originale di Edward Elgar che, ospite nella villa, compose la sua celebre sinfonia In the south, Alassio nel 1904, diretta da Riccardo Muti durante il concerto in onore di Elisabetta II alla Scala di Milano. La famiglia Ricci, di recente, è entrata in contatto con l'ex autista degli Hanbury: pare che la famiglia raggiungesse la villa con due Rolls Royce, una per i passeggeri e una per i bagagli.

Ad Alassio, tra le due guerre mondiali vivevano quasi 2.500 sudditi britannici, oggi rimasti solo in una quindicina. «I nostri figli preferiscono tornare in Inghilterra», racconta Jacqueline Pool, oggi bibliotecaria alla Richard West Memorial Gallery: la libreria raccoglie numerose pubblicazioni in lingua originale, le più interessanti dedicate al turismo e alle avventure dei viandanti inglesi. Poco distante si trova villa San Giovanni, dove visse il compositore Elgar. Per un thè delle cinque l'ideale è una pausa all'Hanbury tennis club: le pareti della club house raccolgono antiche coppe e fotografie in bianco e nero, legate ai campioni di Wimbledon che ogni anno, sin dal 1922, venivano invitati a trascorre le vacanze da queste parti.


A Bordighera, un'intero museo è dedicato al sacerdote inglese Clarence Bicknell, dove ci si può immergere nella biblioteca di archeologia e storia dell'arte dedicata alla Liguria, ricca di collezioni dello stesso Bicknell. Qui svetta anche l'ex chiesa anglicana All Saints con delle suggestive vetrate neogotiche, non meno imponente di quella di Sanremo, situata davanti all'hotel Londra. E pensare che, poco più in là, a Spotorno D.H. Lawrence concepì l'Amante di lady Chatterly nella Villa Bernarda (purtroppo visitabile solo dall'esterno) .
Davanti al piatto, però, gli inglesi non si fidavano tanto della cucina ligure. Il libro "Alcune ricette di cucina per l'uso degli inglesi in Italia" è stato scritto all'epoca da Emily Rose Dickinson su indicazione di molte signore della colonia, rivolto principalmente alle loro governanti italiane. Dal pudding al pandolce genovese, insomma. Per gente che preferiva il Mediterraneo al Tamigi, ma senza rinunciare alla forchetta.
I giardini Hanbury
I giardini botanici Hanbury sorgono sul promontorio della Mortola, a pochi chilometri dal confine francese. Su una superficie di 18 ettari raccolgono 5.800 specie di piante ornamentali, officinali e da frutto. Realizzati a partire dal 1867 dal viaggiatore inglese sir Thomas Hanbury e dal fratello Daniel, dal 16 giugno al 15 settembre sono visitabili al costo di 9 euro dalle 9.30 alle 18.00 (Info su www.giardinihanbury.com).

Villa della Pergola
Anche se il pavimento ogni tanto scricchiola, non bisogna aver paura dei fantasmi: è solo suggestione. Villa della Pergola, e il Villino poco più in alto sulle colline di Alassio, sono intrisi di racconti e leggende legate a tre dinastie di lord inglesi che l'hanno abitata. Oggi small luxury hotel, offre 12 suites immerse in un parco mediterraneo di 22mila metri quadrati unico nel suo genere (www.villadellapergola.it).
La casa degli Shelley
Villa Magni si trova sul litorale di San Terenzo a La Spezia. Famosa per essere stata abitata nel 1822 dall'irrequieto poeta Percy Bysshe Shelley e sua moglie Mary. I coniugi, insieme ad amici artisti, trascorrevano giornate dedite alla letteratura, alle passeggiate, alle gite in barca. Da qui Shelley partì con l'Ariel con cui naufragò. (www.santerenzo.eu).
La libreria West
La Richard West Memorial Gallery, intitolata al pittore inglese che visse ad Alassio per vent'anni, ospita alcune sue opere e la libreria inglese cittadina. Tra i libri originali in lingua inglese si trovano ben 800 titoli dedicati a viaggi e descrizioni di paesi esotici e una sezione dedicata alla narrativa infantile (www.provincia.savona.it/te
mi/retemuseale/home.asp).

In viaggio

Luoghi
-Museo Biblioteca Clarence Bicknell, Bordighera. Biblioteca di archeologia e storia dell'arte dedicata alla Liguria, via Romana 39 bis (www.iisl.it).
-Ex chiesa anglicana All Saints, Bordighera. Sconsacrata da pochi anni è stata acquistata dal Comune come centro per mostre, concerti e spettacoli.
-Hanbury tennis club, via Michelangelo - Alassio. Club house ricca di cimeli dei campioni di Wimbledon (www.hanburytennisclub.it).
-Castello Mackenzie, Genova. Costruito dall'assicuratore Evan Mackenzie a fine Ottocento (www.castellomackenzie.it).

Libri e film
-Le colonie britanniche in Riviera tra Ottocento e Novecento. Di Alessandro Bartoli, Daner Elio Ferraris Editore, promosso dalla Fondazione A. De Mari (pagg. 190).
-Alcune ricette di cucina per l'uso degli inglesi in Italia. Di Emily Rose Dickinson, ripubblicazione da Daner Elio Ferraris Editore (pagg. 150).
-Il giardino del piacere. Film di Alfred Hitchcock (1925) con alcune scene girate ad Alassio.
-Un incantevole aprile. Film di Mike Newell (1992), tratto dall'omonimo romanzo di Elizabeth Von Arnim, ambientato nel Castello Brown di Portofino.
di Michela Finizio

Da www.ilsole24ore.com/art/cultura  del 30 Maggio 2010
 

sabato 29 maggio 2010

Depuratore ingauno: il parere di Floris e l’affondo di Melgrati




 Andora/Alassio. “Mi sembra che ieri sia prevalsa la voglia di andare avanti e continuare in piena collaborazione questa grande esperienza che rappresenta una grande opportunità per tutti i comuni del ponente ligure”. E’ questo il commento di Franco Floris, sindaco di Andora, sull’incontro che si è tenuto ieri sul depuratore ingauno.
“C’è la volontà di stare assieme e lavorare per fare il depuratore. Cercheremo di gestire alcuni servizi in comune per migliorare, dove è possibile, il progetto nella speranza di ritrovare anche un’unione d’intenti con il Comune di Alassio. Un aspetto che a mio parere chiuderebbe il cerchio. Nella prossima assemblea dovrà essere definita anche la ricapitalizzazione, un elemento necessario per poter andare avanti nell’operazione”.

Da www.Ivg.it  del 29 Maggio 2010

n.d.r : per quanto attiene "l'affondo" di Marco Melgrati è possibile leggerne il testo nel precedente post, per cui abbiamo ritenuto ovvio non ripetere quanto riportato specularmente del comunicato dell'ex sindaco di Alassio.

Alassio: depuratore ingauno, l'intervento di Melgrati


L'ex sindaco di Alassio Marco Melgrati oggi consigliere regionale

È necessario fare chiarezza in merito alla proposta
di depurazione relativa ad Alassio, 
in qualche modo collegato alla querelle 
del depuratore consortile Ingauno

Nel 1993, quando assunsi la carica di assessore ai Lavori Pubblici della Città di Alassio,  il Piano Regionale della depurazione prevedeva un impianto per i Comuni di Alassio e Laigueglia, situato in Alassio nella zona di S. Anna; tanto è vero che venne redatto un progetto di un impianto di pretrattamento, finanziato a bilancio e mai realizzato perché l’amministrazione Provinciale di Sinistra mi avvertì in toni minacciosi circa l’impossibilità di dare il nulla osta allo scarico a mare del prettrattamento, di competenza Provinciale, se non esisteva il trattamento completo con la depurazione. 
L’impianto prevedeva la grigliatura, con insacchettamento automatico dei rifiuti solidi oltre i 3 millimetri con l’invio alla discarica, la disoleatura e la dissabbiatura del liquame, e secondo me, per un comune che non ha impianti industriali, era più che sufficiente a risolvere al 90% i problemi di Alassio.
Quanto previsto dal Piano Regionale della depurazione era stato traslato nell’ATO provinciale, che prevedeva 3 depuratori nella zona di ponente: uno ad Alassio, uno ad Albenga, con opzione di conferire a Borghetto S.S. e uno ad Andora insieme a Testico e Stellanello.
In seguito a quanto disposto del Piano Regionale e a quanto previsto dall’ ATO provinciale il Comune di Alassio ha deciso di avviare una gara in project financing per realizzare il depuratore.
Questa gara è arrivata oggi a conclusione con unica partecipante la società multinazionale “Sever Trent”, unica ad aver garantito con fideiussione i 9milioni e 600mila euro già previsti come finanziamento nell’accordo Stato-Regione e poi volatilizzati.
Appunto per quanto attiene al finanziamento, era stato previsto dal Governo Berlusconi con il Ministro Matteoli, Presidente della Regione Biasotti, nella conferenza Stato-Regioni, un importo pari a 9milioni e 600mila euro. Con l’avvento di Prodi e del Governo dei “Rossi” (insieme al Governatore Burlando) il finanziamento è stato cancellato senza giustificazione alcuna.
Nel frattempo veniva ad essere modificata la composizione della giunta di Laigueglia e quindi il nuovo Sindaco e il Comune di Laigueglia decideva di non conferire più i liquami reflui della fognatura ad Alassio con la motivazione addotta che le tubazioni avrebbero dovuto attraversare tutto il territorio di Laigueglia, in quanto il grigliatore che convoglia tutta la fognatura di Laigueglia è posto all’estremo ponente della città e i tubi avrebbero attraversato il territorio comunale con un troppo pieno che in caso di rottura avrebbe sversato in mare libero. 

Questa la giustificazione della nuova giunta.
Per quanto attiene al costo della tariffa, la tariffa oggi prevista nel depuratore di Borghetto dovrebbe essere portata a regime a € 0,80 . 

La tariffa prevista nell’asseverazione bancaria del piano economico finanziario proposto dalla Saver Trent e verificato nell’ultimo periodo porta una tariffa di 0,97 senza contributo da parte del Comune o di organi superiori, oppure in alternativa di € 0,82 con 3milioni di euro di investimento o del Comune o di altri enti sovraordinati.
In un primo tempo esisteva un previsione, anch’essa in oggi modificata, di 2 milioni e 400 mila litri/mc. di reflui che dovevano scaricare in mare, anche perché era prevista la quota di depurazione dei reflui di Laigueglia.
Venuta a mancare la depurazione di Laigueglia è stata modificata questa previsione con una cifra congrua data dai valori di acqua consumata nel comune di Alassio che porta a 1 milione e 600 mila litri/mc. all’anno, quindi una cifra assolutamente realistica. 

È ovvio che se anche Laigueglia conferisse i suoi reflui, probabilmente i 3 milioni di euro non si renderebbero più necessari per abbassare la tariffa, o perlomeno non tutta la cifra, in quanto ci sarebbe il conferimento dei reflui di Laigueglia con un abbassamento della tariffa standard di € 0,93 , tariffa che con esattezza comunque che non è possibile ad oggi quantificare, in questa sede, perché non abbiamo il dato del consumo a Laigueglia.
L’aspetto simpatico, se vogliamo, o meglio fariseo, della vicenda, vede l’amministrazione comunale di Laigueglia dire NO all’ipotesi di depurare con Alassio per una motivazione “logistica” ossia per l’attraversamento del proprio territorio con tubazioni, la stessa criticità si ripresenta oggi con l’adesione di Laigueglia al depuratore ingauno.
I fondi europei che sono stati destinati dalla regione al comune di Villanova o al depuratore consortile devono servire alla depuratore dell’intero ponente perché la Regione vincola il conferimento di questi fondi al sistema di depurazione completo del ponente. È quanto meno singolare che tutti i finanziamenti che coprono questo asse vengano destinati esclusivamente al depuratore di Villanova e non, ad esempio, anche al depuratore di Alassio che aveva già un progetto approvato e finanziato, finanziamento che è stato ingiustamente e sorprendentemente cancellato dallo stesso Burlando e dal governo di sinistra di Prodi.
Altra singolarità dell’intervento di Villanova che si riverbera sul progetto alassino è che quando l’amministrazione di Alassio insisteva per realizzare il depuratore (previsto sia dal piano di depurazione regionale sia dall’A.T.O.), anche perché riteniamo che la depurazione sia fondamentale e irrinunciabile per una città turistica come quella di Alassio e comunque per tutto il comparto del Ponente, la maggioranza di sinistra in Provincia sosteneva che Alassio potesse realizzare il proprio impianto ma pagandolo esclusivamente con la tariffa e quindi con i soldi dei cittadini Alassini;  

oggi invece si è creata questa situazione paradossale in cui la tariffa del depuratore ingauno, che sembrerebbe nettamente superiore sia a quelle già citate per il depuratore di Alassio stabilite dall’asseverazione bancaria sia alla tariffa del depuratore consortile di Borghetto, ebbene, questa tariffa dovrebbe essere spalmata per ridurre il costo dell’acqua su tutto l’A.T.O. di Ponente, quindi anche su Alassio, Borghetto, Loano, Pietra insomma su tutte quelle città che sono virtuose e che hanno una depurazione. 
Questo è assolutamente inaccettabile.
Oltretutto è bene ricordare che l’impianto ingauno ha un sistema di tubi che attraversa tre volte l’alveo dei due torrenti che affluiscono nella parte terminale nel fiume Centa. 

Se questi tubi si danneggiassero, il liquame andrebbe ad inquinare i due torrenti che sfociano nel Centa dove esistono le stazioni di pompaggio per il prelevamento dell’acqua di Alassio e di Albenga quindi con conseguenze gravissime e catastrofiche dal punto di vista igienico-sanitario per le falde acquifere che servono le città di Alassio e Albenga.
Quindi questo progetto è preoccupante non solo per l’aspetto economico finanziario (che non sta in piedi, come sosteniamo da anni) ma soprattutto dal punto di vista della salute dei cittadini.

Marco Melgrati

Da www.Savonanews.it  del 29 Maggio 2010

Ciampi: nel '92 a un passo da colpo stato

 L'ex Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi

Verita' su chi ordino' stragi, senza non c'e' democrazia

(ANSA) - ROMA, 29 MAG - 'Ebbi paura che fossimo a un passo dal colpo di Stato', afferma Ciampi ricordando il 27 luglio '92 (con le bombe a Milano e a Roma)

Il Paese, aggiunge Ciampi, all'epoca presidente del Consiglio, 'ha diritto di sapere', sapere chi ordino' quelle stragi per 'evitare che quella stagione si ripeta' e perche' 'senza verita' non c'e' democrazia'.

Genova - Prima sanzione per l'acquisto da un ambulante


 
LA BORSA È FALSA, LA MULTA VERA

IN QUESTI ULTIMI TEMPI in Italia si fa un gran parlare di legalità. In generale per denunciarne l’obiettiva carenza, in un Paese senza dubbio avvelenato dalla criminalità organizzata, dalle mafie di ogni genere e tipo. 
Ma quando la legge colpisce il nostro portafoglio il discorso cambia. È accaduto a una turista milanese, multata a Genova di ben duecento euro per avere acquistato ( per venti euro) una borsa taroccata. La signora, comprensibilmente, non l’ha presa bene: «È la prima volta si è giustificata con i vigili in borghese che l’hanno colta in flagrante io acquisto solo prodotti griffati». 
La difesa, effettivamente un po’ debole, non ha impietosito i tutori dell’ordine che hanno continuato a compilare il loro modulo, mentre il venditore ambulante si era dato a una precipitosa fuga, abbandonando la merce sulla strada.
«Lui però non è stato multato» ha ribadito la signora sempre più arrabbiata.
L’obbiettivo dell’operazione, fanno sapere al Nucleo anti abusivismo del Comune di Genova, non è colpire i venditori che sopravvivono come possono ma la criminalità che li rifornisce e li sfrutta. Obiettivo raggiunto? 
Difficile dire. La legge è certamente legge, ma la sensazione di cui è sempre più difficile liberarsi, nel Paese in cui viviamo, è che i suoi rigori colpiscano con troppa frequenza le persone sbagliate.Ma naturalmente si tratta soltanto un’impressione.

Giuliano Galletta

Da www.ilSecoloxix.it  del 29 Maggio 2010

giovedì 27 maggio 2010

Conferenza stampa del Presidente Silvio Berlusconi sulla manovra di bilancio di 24 miliardi Roma, tenutasi il 26 maggio 2010

Questa manovra non è la tradizionale operazione di aggiustamento dei conti pubblici. Si inquadra nella crisi dell’euro scatenata dalla speculazione e ha come obiettivo una riduzione del peso dello Stato nell’economia e nella società.

Questa crisi provocata dalla speculazione è diversa da tutte le precedenti. Non è una crisi, come quella del 2008-2009, provocata dalla bolla immobiliare, che il governo ha saputo superare con risultati riconosciuti da tutti.
E’ una situazione senza precedenti in tutti i Paesi europei che tutti hanno vissuto sopra le loro possibilità.
Parlare, come fanno alcuni, di pessimismo contro ottimismo significa non avere capito nulla.

Basta con uno Stato da socialismo reale.
Oggi in Italia abbiamo uno Stato che intermedia più del 50% della ricchezza prodotta ogni anno dai suoi cittadini e dalle sue imprese. Un costo non più sostenibile. Ed una spesa pubblica così ingente, capillare e scarsamente responsabilizzata è fatalmente soggetta a pessime gestioni e malversazioni. Ne portano la responsabilità sia i 2 “governi consociativi” della prima Repubblica, che negli Anni Ottanta hanno moltiplicato per otto il debito pubblico, sia il governo della sinistra che poco più di dieci anni fa, con soli quattro voti di scarto, ha modificato il Titolo quinto della Costituzione e attribuito alle Regioni un potere di spesa nella sanità sganciato da ogni vincolo di responsabilità.
Una riforma costituzionale che si è rivelata dissennata, il contrario del federalismo fiscale che noi vogliamo attuare, una riforma che ha fatto esplodere la spesa sanitaria, soprattutto in molte Regioni del Centro Sud.
La migliore ricetta contro le spese eccesive e la corruzione è la riduzione della spesa pubblica e quindi dell’intervento dello Stato nell’economia. Sono questi gli obbiettivi che intendiamo raggiungere.
Lo faremo con provvedimenti equilibrati e inevitabili. Equilibrati perché si chiede di più a chi ha di più o ha evaso di più. Inevitabili perché da anni l’Italia, come tutti i Paesi della vecchia Europa, sta vivendo al di sopra delle proprie risorse.

Welfare: svolta epocale. 
Il secolo scorso è stato caratterizzato in Europa dall’aumento del ruolo dello Stato nella vita dell’economia e dei singoli individui. Come si diceva ai tempi di Lord Beveridge, lo Stato aveva il compito di accompagnare ogni persona dalla culla fino alla tomba. Il principio era giusto in sé. Ma in questo modo in Italia è cresciuta in maniera 3 incontrollata la spesa sociale che all’inizio era effettivamente destinata
a sostenere i ceti più bisognosi, ma poi si è trasformata in una spesa assistenziale.
Questo sistema irresponsabile ha funzionato finché era possibile ricorrere alla svalutazione della moneta e finché si è potuto ricorrere all’aumento delle tasse.
Con l’euro e dopo la recente crisi internazionale questi due strumenti (svalutazione e aumento delle tasse) sono diventati inservibili, perché la crisi impone a tutti i Paesi di ridurre il debito pubblico.

I numeri della manovra.
La speculazione ha ora posto nel mirino i debiti sovrani degli Stati.
Vale a dire la stabilità dei nostri Bot e Btp: assieme alla casa, al risparmio ed al patrimonio delle nostre famiglie. Per questo, così come un anno fa abbiamo messo in sicurezza i depositi dei risparmiatori ed imposto un tetto ai mutui, ora abbiamo deciso di intervenire per riportare il rapporto deficit-Pil dal 5% di adesso al 2,7
nel 2012.
Dunque abbiamo varato un aggiustamento da 12 miliardi l’anno, 24 per i due anni, che punta essenzialmente sulla riduzione della spesa pubblica e sulla lotta all’evasione fiscale.
Voglio però sottolineare che non abbiamo aumentato le tasse, perché il nostro obbiettivo resta sempre quello di ridurle.

Le manovre degli altri Paesi: i numeri.
La Grecia si è per ora salvata con una manovra di 30 miliardi in tre anni, circa 12-13 punti del pil greco. La Spagna ne ha decisa una da 50 miliardi alla quale si è aggiunto un supplemento di 15 miliardi. La Francia una da 100 miliardi di euro in tre anni. La Germania taglierà 10 miliardi da qui al 2016; in totale 60 miliardi.
L’aggiustamento di bilancio dell’Italia è minore perché il governo ha bene operato in questi due anni.
Dobbiamo tagliare le spese eccessive per salvare ciò che abbiamo di buono e ci viene invidiato:
• abbiamo un sistema pensionistico che garantisce il massimo di
copertura con l’equilibrio contabile;
• abbiamo la sanità per tutti, nonostante gli sprechi;
• abbiamo gli ammortizzatori sociali per chi perde il lavoro, tutela
che noi abbiamo esteso per la prima volta anche agli autonomi;
• infine, grazie a tutto questo e grazie al nostro governo, a imprese e banche solide, abbiamo il tasso di disoccupazione più basso rispetto alla media europea.

I dipendenti pubblici.
Con la manovra chiediamo un atto di responsabilità ai nostri dipendenti pubblici, per alcune ragioni. In primo luogo perché negli scorsi anni i loro redditi sono aumentati più di quelli dei dipendenti 5 privati: 42,5 per cento in dieci anni le retribuzioni pubbliche, rispetto al 24,8 per cento dei privati (fonte: Corte dei Conti). Poi perché i dipendenti pubblici godono del vantaggio della garanzia del posto di  lavoro, non possono essere licenziati per chiusura dell’attività e non rischiano di andare in cassa integrazione né di vedersi ridurre lo stipendio come i privati. E dunque ai dipendenti dello Stato spetta una particolare responsabilità per il risanamento dello stesso Stato.

Pensioni.
Le pensioni sono tutelate e garantite: chiediamo solo a chi si accinge ad andare in pensione di lavorare qualche mese in più.

Enti locali: sacrifici e federalismo.
Chiediamo a Regioni, Province e Comuni di ridurre le spese meno produttive, e ce ne sono ancora tante. Ma in cambio daremo loro i beni demaniali da valorizzare, che potranno generare notevoli risorse. Così
il federalismo fa un sostanziale passo avanti.

Lotta all’evasione e al sommerso.
Il nostro governo ha già avviato un forte contrasto all’evasione fiscale. Rispetto ai 6,4 miliardi di euro recuperati nel 2007, siamo saliti a 6,9 miliardi nel 2008 e a 9,1 miliardi nel 2009.
Nel 2009 gli accertamenti fiscali sono stati 711.932, e le maggiori imposte accertate hanno riguardato 26.338 casi: più 30 per cento.
L’evasione stimata nei giorni scorsi è pari a un mancato introito di 120 miliardi di euro. E’ la conferma di quanto andiamo dicendo da tempo: l’economia sommersa dell’Italia è pari al 22,2 per cento del pil, seconda in Europa solo alla Grecia. Poiché l’imponibile evaso dall’economia sommersa è di 270 miliardi, il mancato introito fiscale – secondo l’Agenzia delle entrate - è pari a poco più di un terzo: 100 miliardi. 
In alcune Regioni del Sud l’evasione raggiunge poi percentuali inaccettabili: 85 per cento in Calabria, 63 in Sicilia, 55 in Campania, contro il 12 per cento della Lombardia, il 19 dell’Emilia-Romagna e il 19,6 del Veneto.
I controlli introdotti con la manovra sono la prima medicina a questo malcostume. Con il federalismo fiscale potremo porre un rimedio ancora più efficace a questa autentica “diserzione” fiscale, coinvolgendo i Comuni nell’accertamento dei redditi.

Una “manovra europea” che salva l’Italia.
Il Governo ha varato una manovra a cui siamo tenuti dagli impegni assunti con l’Unione europea. L’Europa, di cui siamo tra i fondatori, è la nostra casa, la nostra patria: lo è oggi e lo sarà sempre più. La nostra è una manovra europea, in linea con quanto stanno facendo altri Paesi come Francia, Germania e Gran Bretagna.
I sacrifici richiesti sono indispensabili per difendere l’euro: cioè i salari, le pensioni, i risparmi delle famiglie e i ricavi delle imprese.
Difendere l’euro oggi significa salvare il futuro dell’Italia, il benessere di 60 milioni di donne e uomini, e di oltre 5 milioni di imprese.
Poiché la sfida è questa, tra Governo, imprese e forze sociali non c’è alcuna diversità di obbiettivi. Come non ce ne deve essere, spero, tra noi e l’opposizione, e ringrazio il Presidente Napolitano per l’esortazione al senso di responsabilità e all’unità, che faccio mia.
Siamo tutti nella stessa barca, che andrà avanti e supererà anche questa difficile situazione.
Da inguaribile ottimista, sono convinto che ce la faremo anche questa volta.

CORTE DEI CONTI - Alassio, assolti Barbero e Bozzolo sul caso GescoMare


La Corte dei conti ha assolto 
Corrado Barbero e Roberto Bozzolo 

dall’accusa di avere danneggiato le casse comunali con l’adesione nel 2004 al condono tombale dal 1997 al 2002 per la Gesco Mare. 
«C’è stato un atteggiamento vergognoso nei miei confronti da parte dell’opposizione.
Sono stato interrogato da un commissione comunale in un clima da Gestapo, si è svolto un Consiglio comunale a porte chiuse solo per me, sono stato trattato come un delinquente e adesso i giudici hanno stabilito che abbiamo fatto bene a comportarci in quel modo, condannando la Gesco Mare a pagarci le spese legali, senza che l’avessimo neppure richiesto », ha commentato Barbero, difeso dagli avvocati Enrico Rozio ed Emanuela Preve. 

[A.F.]

Da www.laStampa.it  del 27 Maggio 2010

ALASSIO - Rivoluzione in arrivo: una sola azienda al posto di 3


 L'ingresso del Municipio di Alassio
 
ALASSIO - Le società pubbliche e miste riunite in 
un’unica azienda speciale

È questa la strada che l’amministrazione alassina intende percorrere per evitare di dover bandire gare d’appalto per la gestione di porto, spiagge, impianti sportivi, parcheggi e raccolta dei rifiuti.
Il progetto di unificazione e trasformazione delle società è già in fase avanzata e dovrebbe essere presentato nelle prossime settimane.
«Conto di avere tutto pronto entro la metà di giugno – afferma l’assessore Fabrizio Calò, che da tempo sta lavorando alla fusione. Prospetterò all’amministrazione e al consiglio comunale due ipotesi, quella dell’azienda speciale e quella di una società unica a capitale interamente pubblico.
La prima soluzione è quella che consente più facilmente l’affidamento diretto della gestione dei servizi, quindi è quella che sembra farsi preferire, ma valuteremo assieme i pro e i contro di entrambe le soluzioni, nell’interesse dei cittadini e degli utenti».
Qualcuno però sostiene che con l’azienda speciale i posti di lavoro dei dipendenti delle attuali società sarebbe a rischio.
«No, i lavoratori sarebbero in ogni caso assorbiti dalla nuova azienda. Le priorità sono due: l’efficace gestione dei servizi e la difesa dei posti di lavoro. Quanto al Circolo Nautico, il socio privato della Marina di Alassio, fatichiamo a considerarlo un socio privato, ma dovremo trovare soluzioni che rispettino la legge. Comunque sarà in qualche modo coinvolto a livello operativo».
Anche ad Albenga bisognerà affrontare il problema per ciò che riguarda Eco Albenga, società mista a maggioranza pubblica ma con una quota consistente in mano ad una holding privata del settore. Il futuro della società è indiscussione da diversi anni e lo stesso socio privato sembrava intenzionato a cedere le sue quote.
La passata amministrazione di centrosinistra stava ragionando su diverse ipotesi, compreso una sorta di consorzio con le realtà vicine.
Adesso, però, il socio privato ha sottoscritto l’ultimo aumento di capitale, mentre la nuova amministrazione insediata da pochissimo tempo non ha ancora avuto modo di esprimersi.

L.R.

Da www.ilSecoloxix.it  del 27 Maggio 2010

mercoledì 26 maggio 2010

Alassio - "RIVISTO" nascerà il 1 giugno 2010 alle 17.30 - presentazione agli Operatori ed al pubblico nelle sale del Diana Grand Hotel



E' indubbia la curiosità !

Dal "ventre" di  Anche Noi, marchio che traspare dalla nuova pubblicazione, ora nasce anche "l'altra faccia della notizia". 


C'è attesa anche perché, contrariamente a quanto accade normalmente, RIVISTO (questo il nome della nuova testata, pare mensile) verrà distribuito gratuitamente in tutto il Ponente Ligure fino oltre confine, con la francese Nizza compresa.

Lo slogan dei manifesti recita .."da giugno cambia il modo di fare informazione" . Tutto un programma, di fronte ad una firma d'assalto come quella di Daniele La Corte per 2 volte "Cronista dell'anno", giornalista d'inchiesta e da molti autorevoli personaggi, definito, proprio per la sua voglia di scoop, un ... "grande rompicoglioni".

     

martedì 25 maggio 2010

Alassio: guasto all'acquedotto, "baia" senza acqua nove ore

Tecnici al lavoro durante le operazioni di riparazione della condotta 

Da mezzogiorno sino alle 21 praticamente tutta 
Alassio e Laigueglia sono rimaste senz'acqua 

per un grosso guasto alla tubatura dell'acquedotto che si è verificato all'altezza dell'incrocio del porticciolo turistico di Alassio. 
Sul posto hanno operato per sistemare il guasto i tecnici della Sca. 
Gravissimi i disagi che la situazione ha comportato per alberghi, ristoranti e non solo per i residenti che si sono dovuti arrangiare con bottiglie d'acqua minerale per far fronte ad una vera e propria emergenza.

r.c.


Da www.Savonanews.it  del 25 Maggio 2010

Alessio Saso Presidente della 7a Commissione Regionale



 Il dottor Alessio Saso, consigliere regionale in quota PDL
e da oggi Presidente della 7a Commissione Regionale

Il Consigliere Regionale del Pdl
Alessio Saso,

al suo secondo mandato nell’Assemblea Legislativa ligure, è stato nuovamente eletto stamani all’unanimità con 40 voti Presidente della settima Commissione che si occupa di vigilare sulla regolarità e trasparenza dell’attività dell’Esecutivo Regionale: “Sono molto soddisfatto per questa elezione - ha detto SASO – che credo sia la dimostrazione dell’apprezzamento per il lavoro svolto nella passata legislatura, non solo da parte dei colleghi dell’opposizione, che ringrazio per avermi riproposto, ma anche da parte dei colleghi della maggioranza. 
 Con la loro fiducia, hanno, voluto riconfermarmi alla guida di questa delicata ed importante Commissione che vigila ed esercita il controllo sull’attività regionale affinché siano garantiti quei criteri di trasparenza imprescindibili.
Oltre alla Presidenza della Commissione controlli farò parte come componente della sesta Commissione, Ambiente e territorio, e della quinta Commissione che si occupa di cultura, formazione e lavoro, materie che prediligo particolarmente e sulle quali ci sarà molto da lavorare".


Da ww.Telenord.it  del 25 Maggio 2010

Alassio: città in lutto per la morte di Roberto Baldassarre

Da sinistra Roberto Baldassarre, al centro Enrico Rembado e 
l'avvenente attrice Nathalie Caldonazzo


Dolore e costernazione per la scomparsa di 
Roberto Baldassarre, 

lo storico funzionario della Biblioteca Civica Renzo Deaglio, nonché organizzatore per la creazione e affermazione di importanti premi culturali, raggruppati sotto la dizione di Alassio cento libri.

Baldassarre, 68 anni, dopo una lunga malattia, è scomparso a Pieve di Teco. 
L’amministrazione alassina è ora in attesa del nulla osta dell’Asl2 Savonese per allestire una camera ardente al Memorial Gallery. 
Dolore in biblioteca, ma soprattutto in Comune dove la notizia si è sparsa rapidamente. 
Attestati di stima sono arrivati dall'assessore alla Cultura Monica Zioni, dal consigliere regionale Marco Melgrati, quindi dal resto della giunta municipale che hanno sempre apprezzato la professionalità e le grandi doti umane di Baldassarre innamorato del suo lavoro e stimatissimo anche dai più grandi scrittori italiani ospiti della "sua" amata biblioteca.

(foto di Marco Fasano)
a.p. 

Da www.Savonanews.it  del 25 Maggio 2010

lunedì 24 maggio 2010

Apc-Intercettazioni/ Usigrai: Messaggio nei tg e Gr, no al bavaglio


Serve informazione libera e completa, 
Senato ci ripensi


Roma, 24 mag. (Apcom) - No al bavaglio per l’informazione. 
  
Così il videocomunicato realizzato dall`Usigrai nell`ambito dell`iniziativa della Fnsi sul Ddl intercettazioni e che andrà in onda nei telegiornali della fascia meridiana e della sera. 

Questo il testo che sarà anche letto nei giornali radio e pubblicato da televideo:

“Il disegno di legge sulle intercettazioni e sulla cronaca giudiziaria in votazione al senato limita fortemente il vostro diritto di sapere e il nostro dovere di informare. 
I giornalisti sono dalla parte dell`informazione libera e non da quella dei segreti di criccopoli, di calciopoli, della malasanità e via dicendo. 
Dietro la scusa nobile della tutela della riservatezza si nasconde la volontà di imbavagliare la stampa proibendo la pubblicazione di notizie su indagini in corso. 
Se fosse già stata in vigore avremmo potuto raccontare solo dopo anni delle inchieste sulle stragi, sui grandi scandali nel mondo dell`economia, della politica, della sanità, dello sport. 
Durante le indagini silenzio. Non certo per tutelare la vita privata dei cittadini, ma quella dei potenti, per non creare imbarazzo a chi vuole fare credere che in Italia tutto vada bene. 
I giornalisti italiani dicono no al bavaglio e si a un`informazione libera, completa e rispettosa. 
Il senato ci ripensi”

sabato 22 maggio 2010

Poesia: “Una finestra sul cuore” di Antonio Boscione


Un'immagine suggestiva del golfo di Alassio

Venerdì 21 maggio, ad Alassio, alle ore 17.30, 

nell’Auditorium della Biblioteca Civica “R. Deaglio” si svolgerà la presentazione dell’antologia poetica “Una finestra sul cuore” di Antonio Boscione, edito dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio. “Alassio” dice l’Assessore alla Cultura e al Turismo, Monica Zioni “è una città particolarmente fortunata poiché gode di una ricchezza inusuale di scrittori in dialetto alassino di grande spessore culturale.  
Spesso il mio assessorato è stato un punto di riferimento per la pubblicazione di libri in cui il dialetto è stato utilizzato nella scrittura di poemi, racconti e pièce teatrali. 
L’ultima pubblicazione di Antonio Boscione rappresenta una sorta di “moto contrario”, ovvero una traduzione italiana di un’opera nata originariamente in Alassino. Il grande apprezzamento dell’opera da parte del pubblico e della critica è il motivo che ci ha spinto riproporla a distanza di due decenni dalla prima edizione. La versione italiana, alla quale Antonio Boscione ha messo mano con passione e spirito di abnegazione, rappresenta un’occasione importante di raffronto tra il dialetto e l’italiano. Sono certa che questa opera diventerà un classico per coloro che in futuro cercheranno punti di appoggio certi e pubblicazioni che attestino le diverse possibilità di traduzione delle due lingue.” 

 Il poeta Antonio Boscione
“Il libro” spiega Andrea Gallea nella prefazione del volume riunisce l’opera omnia del poeta alassino: le sue prime quattro raccolte – “Morsciure stracuvai”, “Papèi da turta”, “Messe dite” e “Frammenti” -, già pubblicate, ma oggi pressoché introvabili, l’opera scritta per la Compagnia Dialettale Alassina “A pasciun e a morte du Segnù”, nella stesura dialettale e nella riscrittura italiana e infine due nuove raccolte inedite, una in italiano, “Andarmene” e l’altra in dialetto con traduzione a fronte, “Ma e restu chì”.
Proprio queste due ultime opere sembrano voler tracciare un bilancio della vita e della poesia di Antonio Boscione. 
 Riaffiorano i temi a lui più cari quali l’amore per la sua terra, il mare e i monti della Liguria e si ritrovano figure di personaggi antichi e nuovi. 
Il verso rimane intimamente musicale, ma si fa più scabro, più intenso.” Ad introdurre il volume saranno il Prof. Andrea Gallea e il Prof. Franco Gallea.



Da www.Albengacorsara.it  del 22 Maggio 2010

Nasce la Pro Loco ad Alassio, Melgrati: “Dobbiamo lavorare tutti insieme per un unico obiettivo”




di Marco Melgrati - Nel fare gli auguri e i complimenti alla nuova Pro Loco di Alassio e al suo Presidente e Consiglio Direttivo, in relazione a quanto apparso sui media locali, ritengo doveroso puntualizzare quanto  segue, per evitare speculazioni da parte di chi mal interpreta qualunque nuova cosa a Suo uso e consumo.


Premesso che personalmente non vedo e non vedevo la necessità di creazione di una Pro Loco per Alassio, che già nel nome, facilmente associabile a realtà minori dell’entroterra, e che difficilmente potrà sostituire i fasti dell’allora Azienda Autonoma della Città di Alassio, magistralmente guidata da Giannetto Beniscelli, e in allora dotata di fondi che hanno permesso, per esempio, la realizzazione del plesso dedicato agli spettacoli di Parco San Rocco, e, in tempi più recenti, ma non troppo, la creazione del Festival del Jazz di Alassio, uno dei primi in Italia che ha visto la presenza dei grandi “maestri”del Jazz di oltreoceano.

Se il ruolo di questa Pro Loco sarà, come dichiarato, quello di fare da testimone delle tradizioni e della cultura di Alassio, nonostante questo ruolo sia già bene svolto da tempo dall’associazione Vecchia Alassio, credo che non potrà che essere bene accetta. 

Se il ruolo sarà quello di sostenere l’amministrazione e l’assessore al Turismo Monica Zioni, che bene ha operato in questi 4 anni, quando da assessore alla Cultura e ai servizi sociali ho deciso di affidarLe, in questo mandato da Sindaco, oltre all’assessorato alla cultura, anche quello al turismo, l’amministrazione accoglierà con favore i suggerimenti e i consigli che questa nuova istituzione vorrà fornire, nella piena collaborazione e nel rispetto dei ruoli.

I grandi successi ottenuti dall’assessore Zioni nel campo della cultura, che rappresenta una parte importante dell’offerta turistica di qualità, e che ha portato la città di Alassio ad essere conosciuta in Europa per questo, non deve far dimenticare i numerosi passaggi sulle televisioni nazionali, il più delle volte a costo zero, che hanno illustrato con una ribalta nazionale molte iniziative turistiche promosse dall’assessorato al Turismo. E il brand “Miss Muretto di Alassio”, uno dei dieci marchi più conosciuti in Italia.

Certo è che in un momento di contrazione dei finanziamenti dei comuni, e del Comune di Alassio in particolare, che fatica come tutti gli altri a rispettare il Patto di Stabilità, ogni iniziativa che tende a polverizzare gli investimenti non è auspicabile.

Se il ruolo di questa nuova Pro Loco sarà quello di supporto e collaborazione all’Amministrazione e all’assessorato al turismo, magari interessando, come già viene fatto dall’assessore Zioni, anche le categorie economiche, auspicando un rafforzamento della rappresentatività dell’associazione dei commercianti, questa nuova istituzione potrà svolgere una opera importante.

Cercare di recuperare l’immagine di Alassio è la finalità che deve ispirare tutti gli attori che concorrono ad occuparsi della cosa pubblica, sia in forma istituzionale sia come associazionismo, tenendo presente che dagli anni ’60, dai tempi gloriosi dell’Azienda Autonoma prima citata, il mondo è cambiato, è cambiata l’offerta turistica e sono cambiati i mercati. Dobbiamo lavorare tutti insieme per un unico obiettivo, senza polemica, senza contrasti preordinati e politicizzati, per il bene della nostra Città.

Marco Melgrati – Consigliere Regionale


Da www.AlbengaCorsara.it  del  22 Maggio 2010 

venerdì 21 maggio 2010

Zero Beach, versata la cauzione: tolti i sigilli dalla “spiaggia dei vip”


 Una vista dall'alto degli "Zero Beach"

Alassio. Forse già nel pomeriggio di oggi, o al più tardi domani mattina, la Procura di Savona disporrà la rimozione dei sigilli alla “spiaggia dei vip” di Alassio. 
Questa mattina infatti il legale che rappresenta i gestori della Zero Beach, l’avvocato Francesco Selini, si è presentato dal pm Danilo Ceccarelli, titolare dell’inchiesta, per informarlo della volontà dei suoi assistiti di versare la cauzione da 25 mila euro. Un passo necessario per far venire meno la condizione di sequestro preventivo e per poter quindi iniziare i lavori di “ripristino” del litorale.
Una somma che dovrebbe essere già stata versata dai proprietari della spiaggia alassina. Una volta tolti i sigilli potranno così cominciare i lavori per rimuovere tutte le strutture, compreso il molo di pietra, che erano state contestate dalla Procura. 
I gestori dello stabilimento dovranno quindi smantellare tutte le costruzioni che sono state costruite commettendo violazioni urbanistiche, edilizie, demaniali, ambientali e paesaggistiche.
Vista l’entità dell’opera di rimozione delle strutture “abusive” della Zero Beach sembra difficile poter pensare che, almeno per questa stagione balneare, la “spiaggia dei vip” di Alassio possa aprire regolarmente al pubblico.

Da www.Ivg.it  del 21 Maggio 2010

Il soprintendente Rossini, 5 ore dai Pm



   A Savona, Soprintendenza sotto torchio in Procura

I controlli sul rispetto dei vincoli paesaggistici ad Alassio (e non solo) sono stati fatti? E se sì come? Si è vigilato abbastanza? Quali i criteri? Quasi cinque ore, con una breve pausa per il pranzo, sono state necessarie in Procura per verificare i parametri seguiti nei controlli sui recenti casi di abusivismo (Grand Hotel, scogliera Zero Beach e discoteca Le Vele) dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Liguria, con sede a Genova, uffici e ispettori anche a Savona.
Ieri in tarda mattinata il soprintendente ligure, l’architetto Giorgio Rossini, è stato convocato negli uffici del procuratore capo Francatonio Granero come «persona informata sui fatti» per capire il ruolo, attivo o meno, nel tutelare il litorale, in particolare nella zona di punta Murena
Solo alle 16 è uscito dagli uffici della Procura: il soprintendente Rossini, che coordina e controlla tutte le attività svolte dall’ente, si è limitato a confermare che «le domande dei magistrati erano prevalentemente concentrate sulle recenti vicende di cronaca avvenute ad Alassio, e sul nostro ruolo avuto nell’esaminare le pratiche».
Al centro dell’interrogatorio, si diceva, se la Soprintendenza - che ha competenza sulla tutela dei beni paesaggistici - abbia esercitato al meglio il suo lavoro. Stupore tra i pm che hanno condotto le varie inchieste per il ripetersi di pareri standard, sia favorevoli che negativi, forniti dalla Soprintendenza con motivazioni apparentemente scarne. In base a quanto emerso dal lungo faccia a faccia, i vertici della Procura hanno passato al setaccio il ruolo avuto dalla Soprintendenza, e quindi i relativi pareri espressi (vincolanti) sulle principali operazioni di natura immobiliare che insistono sulla costa. 
L’obiettivo degli inquirenti è capire se la Soprintendenza, al pari di altri enti ed istituzioni, abbia svolto appieno con ispezioni e sopralluoghi la vigilanza sui progetti che gli venivano presentati. Nel mirino soprattutto la questione della discoteca «Le Vele», la cui apertura era prevista in un primo momento per il primo giugno. Il locale è oggetto di una mancata concessione dell’agibilità alla luce di un maxi abuso che sarebbe stato realizzato sul versante su cui «poggia» la discoteca. Un terreno solo in minima parte oggetto di condono. Nel tempo la struttura ricettiva si è allargata su un’area vincolata.
La situazione è piuttosto intricata, perché il soprintendente avrebbe riferito ai magistrati di avere rilasciato il nulla osta sulla base di un documento della commissione locale per il paesaggio, che avrebbe dichiarato l’inesistenza di aumenti di superficie. La procura non sembra però convinta di questa tesi, o meglio i magistrati sembrano ritenere che la soprintendenza non potesse basare il suo parere vincolante su quello di un altro ente, ma che dovesse formarsi un proprio punto di vista indipendente.
Ma gli interrogatori di questi giorni avrebbero riguardato anche altre persone, prevalentemente i tecnici e funzionari comunali che si sono occupati della questione rilasciando documenti o effettuando sopralluoghi e controlli. A margine dell’incontro è emerso come la Soprintendenza si sia adeguata al parere negativo della Procura in merito al rilascio della sanatoria per quanto riguarda la scogliera e il terrapieno abusivo che l’anno scorso hanno dato vita agli stabilimenti balneari «Zero Beach». I cui titolari erano in possesso soltanto di una concessione demaniale che non prevedeva tali opere. Manufatti che adesso in base all’accordo Procura - Soprintendenza dovranno essere demoliti per consentire il ripristino dei luoghi. Niente scogliera, niente massi, niente sdraio e ombrelloni


Da www.Il Secoloxix.it  del 21 Maggio 2010

giovedì 20 maggio 2010

Google lancia la sua tv con Sony

 

Annuncio durante prima giornata conferenza San Francisco

(ANSA) - ROMA, 20 MAG - Google lancia la sua tv grazie a una tecnologia che permettera' agli utenti di navigare il web e di surfare i canali con il telecomando. L'annuncio del matrimonio tra tv e web e' stato dato a San Francisco. Per raggiungere questo obiettivo Google si e' alleato con Sony, Intel e Logitech. Le tv di Google dovrebbero essere messe in vendita in autunno. Non ne e' stato precisato il prezzo. Sony produrra' gli apparecchi televisivi che si baseranno su un microprocessore Intel.

Alassio: ragazzo morì sotto un albero, al via il processo


Il luogo dove è avvenuto il tragico incidente, dove ha perso la vita 
il giovanissimo Alessandro Scavetta
 
 
«Il Comune ci ha abbandonato»
 
La denuncia arriva dalla famiglia di Alessandro Scavetta, il diciottenne vercellese ucciso venerdì 22 agosto 2008 dalla caduta di un pino sulla via Aurelia, davanti all’hotel Diana.  
I parenti del giovane hanno reagito con stupore e rabbia alla linea difensiva adottata dall’amministrazione comunale nella prima udienza della causa civile per il risarcimento dei danni, intentata in tribunale dal padre e dalla nonna della vittima.
Giovedì 3 giugno inizierà a Savona il processo a carico dei due funzionari comunali individuati dalla Procura della Repubblica come responsabili della manutenzione dell’albero precipitato. I congiunti di Scavetta si costituiranno parte civile anche nel procedimento penale.

r.c.

Da www.Savonanews.it  del 20 Maggio 2010

mercoledì 19 maggio 2010

Berlusconi incontra Scajola: «Vogliono colpire il governo»

Lungo incontro ad Arcore, lunedì sera, 

tra Silvio Berlusconi e Claudio Scajola

 

L'ex ministro dello Sviluppo economico è arrivato a villa San Martino alle 20 ed è andato via dopo mezzanotte. 
Quattro ore di colloquio in cui il premier avrebbe confortato Scajola e ribadito che dietro a ciò che sta accadendo ci sarebbe una regia: «Vogliono colpire il governo». 
«Ho avuto - ha spiegato l'ex responsabile dello Sviluppo Economico ad alcuni esponenti del Pdl - un ulteriore attestato di solidarietà, Berlusconi è e resterà il mio punto di riferimento».
L'incontro è servito anche per chiarire quello che il premier ha definito un «malinteso». 
Infatti nei giorni scorsi, secondo alcune indiscrezioni, Berlusconi avrebbe detto ad un gruppo di imprenditori di essere rimasto deluso dall'atteggiamento di Scajola.

Da www.ilTempo.ilsole24ore.com  del 19 Maggio 2010

L'ex ministro Scajola invitato all'inaugurazione del nuovo tratto di pista ciclabile a Sanremo



L'ex ministro dello Sviluppo Economico, on. Claudio Scajola

 Appuntamento: Sabato alle 12

Sanremo - Qualora Scajola accettasse l'invito, si tratterebe per lui della prima uscita pubblica, dopo le dimissioni conseguenti alla bufera mediatico-giudiziaria riguardante l'acquisto di una casa al Colosseo.
Anche l'ex ministro Claudio Scajola e' stato invitato, sabato prossimo, all'inaugurazione del nuovo tratto di pista ciclabile di Sanremo da Piazza Bresca, all'Imperatrice, la cui cerimonia e' in programma, dalle 12, nell'ex deposito merci della vecchia stazione ferroviaria. 
All'ormai consueta parata, non mancheranno l'amministrazione comunale di Sanremo, al completo, con in testa il sindaco Maurizio Zoccarato; per proseguire con gli amministratori della Regione e della Provincia. 
Qualora Scajola accettasse l'invito, si tratterebe per lui della prima uscita pubblica, dopo le dimissioni conseguenti alla bufera mediatico-giudiziaria riguardante l'acquisto di una casa vicino al Colosseo, con parte dei soldi versati dal costruttore Anemone.

Fabrizio Tenerelli

Da www.Riviera 24.it  del 19 Maggio 2010

lunedì 17 maggio 2010

Alassio - Diretta Consiglio Comunale del 17 Maggio 2010 - ore 21.00



Adnkronos - Scajola smentisce la moglie: ''Falso che non parlo per coprire chi è più coinvolto''

 
 
 
Claudio Scajola, ex responsabile del dicastero dello sviluppo economico 
 
ultimo aggiornamento: 17 maggio, ore 13:57
 
Roma - (Adnkronos) - L'ex ministro prende le distanze da quanto affermato oggi in un'intervista a 'La Repubblica' dalla consorte Maria Teresa Verda e chiarisce: ''Le uniche persone titolate a rilasciare dichiarazioni siamo io e il mio legale'