ROMA - «Perché tanta fretta? Perché, dopo due anni di discussione,
correre forsennatamente prima dell'estate?».
Se lo chiede, Gianfranco Fini, e non trova una risposta.
O almeno, una risposta che giustifichi strappi regolamentari o costituzionali. Il regolamento dice che la priorità di luglio è il decreto legge sulla manovra finanziaria, decisa dal governo per fronteggiare la crisi.
La Costituzione, visti le perplessità emersi a largo raggio, consiglia di «approfondire», di «discutere ancora un po' per evitare polemiche e fraintendimenti, per avere un testo condiviso».
Perciò il presidente della Camera non ha dubbi: l'Aula di Montecitorio non si occuperà del ddl intercettazioni prima della fine di luglio o in un periodo ancora successivo».
Le parole del co-fondatore confermano, se ce ne fosse ancora bisogno, che la partita è aperta e i finiani hanno intenzione di giocarla fino in fondo per migliorare il testo uscito dal Senato, almeno su quattro punti: le intercettazioni ambientali, i «reati spia», le sanzioni agli editori, la durata massima di 75 giorni per gli ascolti e il meccanismo delle proroghe.
A chi li accusa di «indecisionismo» o addirittura di «doppiogiochismo», replicano che un conto è accettare un compromesso in prima lettura - come accadde un anno fa con il sì della Camera - altra cosa è pretendere di far «ingoiare un rospo» nei successivi passaggi parlamentari, addirittura in quello che dovrebbe essere l'ultimo. Se, un anno fa, le perplessità sul compromesso erano state accantonate in vista di un miglioramento successivo del testo (tanto più alla luce dei rilievi del Quirinale), oggi - è il ragionamento dei finiani - «lo scrupolo» è maggiore proprio perché questo potrebbe essere l'ultimo giro di boa.
La partita non è facile né dall'esito scontato. Fini e finiani hanno dalla loro l'opposizione che, con il leader del Pd Pierluigi Bersani avverte: «Se governo e maggioranza forzeranno la mano, non sanno a cosa andranno incontro». L'Idv promette le «barricate»; idem l'Udc.
Ma il Pdl replica che «il dibattito sulle intercettazioni dura da due anni ed è ora di far entrare in vigore la riforma» (Gasparri, Cicchitto) e che se il decreto legge sulla manovra sorpasserà, nell'agenda dell'aula della Camera, il ddl Alfano, «sarà la prova di una direzione tutta politica e poco istituzionale dei lavori parlamentari» (Osvaldo Napoli, vicecapogruppo a Montecitorio del Pdl).
Chi ieri ha parlato con il premier, assicura che è determinato a «chiudere subito ad ogni costo» e «senza modifiche». La fiducia sembra ancora dietro l'angolo. «Non posso farmi ricattare - avrebbe detto Silvio Berlusconi - su un punto votato all'unanimità dal partito. Altrimenti, se c'è qualcuno che vuole prendersi la responsabilità di far cadere il governo, si va a votare».
Berlusconi, però, sa anche che approvare il testo così com'è a fine luglio o i primi di agosto, e per di più con un voto di fiducia, non lo metterebbe al riparo dal rischio che durante l'estate le inchieste sugli appalti di Perugia e Firenze inondino le pagine dei giornali con i nomi di numerosi politici.
Se, infatti, il Quirinale non promulgasse la legge o se si prendesse tutto il tempo necessario (30 giorni) per valutarne l'impatto sulla Costituzione e sul funzionamento degli uffici giudiziari, quel rischio non sarebbe affatto scongiurato.
Ieri la presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno, si è trattenuta per un'ora con Fini a discutere dei tempi e delle eventuali modifiche al ddl. La commissione dovrebbe cominciarne l'esame la prossima settimana, anche se Enrico Costa (Pdl) preannuncia che oggi, all'Ufficio di presidenza, chiederà di metterlo subito all'ordine del giorno.
Donatella Ferranti anticipa che il Pd insisterà per una serie di audizioni, perché il testo del Senato è molto diverso da quello della Camera. La Bongiorno assicura «tutto l'approfondimento che merita un provvedimento così rilevante», fino alla calendarizzazione in aula. Su cui Fini, rispondendo a Dario Franceschini, ha garantito che dalla presidenza non ci saranno forzature.
Donatella Stasio
Da www.ilSole24ore.it 15 Giugno 2010