ALASSIOFUTURA: Alassio - Torna “ MezzaLuna d’Autore ”: prima serata con Armando Corsi e Massimo Schiavon

mercoledì 25 novembre 2015

Alassio - Torna “ MezzaLuna d’Autore ”: prima serata con Armando Corsi e Massimo Schiavon

Massimo Schiavon al centro della foto

Alassio - Mercoledì 25 novembre riparte la Rassegna “MezzaLuna d’Autore” presso l’Osteria Mezzaluna di Alassio, giunta alla terza edizione. Una rassegna di musica d’Autore che, durante le edizioni precedenti, ha ospitato grandi nomi tra cui: Max Manfredi, Matteo Nahum, Federico Sirianni, Matteo Negrin, Emanuele Belloni, Michele Ascolese, Riccardo Zegna, Giampaolo Casati, i Noais, Lorenzo Malvezzi, i Fieui di Caruggi, Ferdinando Molteni & Elena Buttiero.

La Rassegna è nata con l’intento di offrire un appuntamento di qualità artistica nei mesi invernali dove le proposte musicali sono esigue.

La serata del 25 novembre vedrà protogonisti il cantautore Massimo Schiavon e il chitarrista Armando Corsi, fresco del PremioTenco “I Suoni della canzone”, accompagnati dal polistrumentista eclettico Fabio Tessiore.

Da www.Ivg.it del 19 Novembre 2015

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Elena Rede – all’anagrafe Elena Re Depaolini – artista eclettica e raffinata, già presente alla Biennale di Venezia, è figura nota nel panorama internazionale dell’arte contemporanea, tanto da essere inserita fra i massimi scultori italiani nell’annuario più autorevole del settore: il Catalogo dell’Arte Moderna (Editoriale Giorgio Mondadori).Elena Rede – born Elena Re Depaolini – eclectic and refined artist, already present at the Venice Biennale, is a well-known figure on the international contemporary art scene, so much so that she is included among the greatest Italian sculptors in the most authoritative yearbook in the field: the Catalogue of Modern Art (Editoriale Giorgio Mondadori).

...........FIAT IUSTITIA et PEREAT MUNDUS........

Fiat iustitia et pereat mundus, letteralmente «Sia fatta giustizia e perisca pure il mondo» era il motto di Ferdinando I d'Asburgo. La prima testimonianza della frase si rinviene nel volume Loci Communes (1563), di Johannes Manlius, che l'attribuisce all'Imperatore. La frase è impiegata da Immanuel Kant, che in " Per la pace perpetua " ne fa il motto dell’uomo politico fermo nei suoi princìpi, traducendola e commentandola così: "Regni la giustizia, dovessero anche per essa perire tutti assieme gli scellerati che esistono nel mondo ", è un principio di diritto coraggioso, che taglia le vie tortuose tracciate dall’inganno e dalla violenza...». Hegel la corresse in Fiat iustitia ne pereat mundus, vale a dire: " Sia fatta giustizia perché non perisca il mondo "

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