giovedì 20 giugno 2019

Trump dichiara guerra al surplus commerciale tedesco

L’affondo di Donald Trump contro le scelte di politica monetaria della Bce di Mario Draghi, legato alla decisione del leader uscente della Bce di avviare una nuova fase di stimolo monetaria simile al concluso quantitative easing, nasconde un bersaglio ben preciso ma tutto sommato ben identificabile: la Germania. Critica dei quantitative easing del governatore della Bce, Berlino ne è stata, in maniera più o meno indiretta, la massima beneficiaria, potendo veder consolidata la sua strategia mercantilista diretta, in primo luogo, verso gli stessi Paesi membri dell’Eurozona. La combinazione tra bassi tassi e incentivi al superamento dell’austerità di matrice teutonica nei Paesi europei non si è accompagnata a un analogo atteggiamento da parte di Berlino, che “barando” ha potuto continuare la sua linea mercantilista: elevata flessibilità del lavoro, nessun vero sostegno alla domanda interna, sfruttamento delle esportazioni come volano economico e acquisizione di surplus fuori dai livelli di guardia nei confronti degli altri Paesi dell’Eurozona.

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