venerdì 3 luglio 2020

Le esplosioni che inquietano l’Iran

Una nuova misteriosa esplosione colpisce l’Iran. La terza nel giro di una settimana. La prima è avvenuta il 25 giugno, uno scoppio che ha illuminato di arancione il cielo di Teheran e proveniente da un’area vicina al vecchio sito nucleare di Kohjir. I funzionari iraniani hanno negato che si trattasse dell’ex sito nucleare o del centro di fabbricazione di armi legato al programma missilistico del Paese parlando di un’esplosione casuale di alcuni contenitori di gas. La seconda esplosione è avvenuta in circostanze ancora poco chiare in una clinica della capitale, il centro di Sina At’har: 19 morti, una densa nube che si eleva dal palazzo e nessuna certezza sull’accaduto. Hassan Rouhani ha ordinato un’inchiesta, mentre il vice governatore di Teheran, Hamidreza Goudarzi, ha spiegato che l’incendio sarebbe stato provocato da una fuga di gas. La terza esplosione è avvenuta dopo poche ore e questa volta l’incendio, di cui ancora non si conoscono le origini, è avvenuto in un cantiere vicino il sito nucleare di Natanz. Behrouz Kamalvandi, portavoce dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica, ha spiegato ai media che non ci sono state vittime e che il sito, in quanto inattivo, non presenta alcun rischio di radiazioni o fuoriuscita di materiale tossico.

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