venerdì 3 luglio 2020

Philippe si dimette e lascia a testa alta: un problema per Macron?

Edouard Philippe si è dimesso dalla carica di primo ministro francese che deteneva da oltre tre anni, da quel maggio 2017 che aveva visto Emmanuel Macron venire incoronato nuovo presidente della Repubblica.

Le dimissioni di Philippe avvengono a metà del guado tra la crisi pandemica, che ha colpito duramente la Francia, e la fase di ripartenza politica ed economica che sembra apparire come un percorso insidioso e pieno di mine per l’inquilino dell’Eliseo. Nelle ultime settimane il leader di En Marche! mal sopportava la convivenza con l’ex (e con ogni probabilità futuro) sindaco di Le Havre, che era riuscito nel corso della crisi del coronavirus a rompere la tradizionale subalternità mediatica, politica e relazionale del primo ministro al presidente della Repubblica. Philippe, abituato al confronto e al dialogo con i cittadini, è apparso più empatico e più diretto nella definizione delle strategie di risposta alla crisi e in un sondaggio Ifop di fine giugno aveva staccato di oltre dieci punti percentuali Macron nei tassi di gradimento: 50% contro 39%. Questi calcoli avranno sicuramente influito nella scelta di Macron di nominare come successore di Philippe un uomo dal profilo “tecnico” come Jean Castex, 55enne alto funzionario che con il predecessore aveva lavorato a stretto contatto come coordinatore del gruppo di studi sulle strategie per la “fase due” post-pandemia.

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