domenica 29 novembre 2009

Il crocefisso e un povero Cristo macellato dal potere



La questione del crocefisso è diventata un’intollerabile sequenza di demagogiche prese di posizione e di mistificazioni spese a piene mani. Non è possibile continuare a seguire nel silenzio una simile situazione per chi nei valori del cristianesimo, cosa diversa dal cattolicesimo, crede ancora.
Inaccettabile che forze politiche impegnate nella riuscita missione di diffondere odio razziale e xenofobia sfruttando la crisi economica e la paura del diverso (che qualsiasi testo di Psicologia Sociale indica come uno dei più incisivi punti di presa delle masse) si approprino di un simbolo  come fossero antichi Templari.
Arrivando a distribuirlo sulle piazze come un santino elettorale. Inaccettabile che altre forze politiche portatrici dei dogmi del classismo e  del capitalismo sbandierino l’ultimo domicilio di Cristo come proprio segno distintivo.
Inaccettabile che la chiesa istituzione non spieghi chiaramente come il Salvatore non fosse solo un “migrante” ma il difensore degli ultimi della terra, tanto convinto della sua Missione da arrivare a farsi macellare. Come tale l’esatto opposto di ogni tentativo di ghettizzazione e accumulamento di ricchezze. Inaccettabile che le forze di sinistra non intervengano, per paura di perdere i già risicati consensi, nel clima da purga etnica neonazista che si sta abbattendo sul nostro Paese complice il silenzio peloso dei media. Inaccettabile si stia istaurando un feroce sistema di differenziazione delle fedi principali quando non esiste alcuna diversità sostanziale. Bibbia cristiana, Talmud ebraico e Corano islamico sono esattamente lo stesso libro. Cristo non portava alcuna bandiera politica, ma se proprio vogliamo etichettarlo era un anarchico. Diciamola questa parola, incubo del potere perché realizzata ne spazzerebbe via anche le ceneri. L’Uomo di Nazareth lo hanno massacrato proprio perché stava predicando agli uomini la forza di autogovernarsi nel rispetto reciproco. Cercava, poveraccio, di portare gli esseri umani verso la comprensione del Creato. La sua era la voce di una fede universale che andava diffusa con l’amore, non a legnate. Un  progetto distrutto dal potere religioso e politico, anche questo dobbiamo avere il coraggio finalmente di dire. Lui non era un pezzo di legno a forma di croce ma carne e sangue versato per dare agli uomini, tutti gli uomini, dignità e pace. Ma certamente è più comodo difendere un simbolo che seguirne i principi fondativi. Più interessante raccattare consensi di cervelli privi di discernimento che provare a migliorare il loro modo di essere. Oggi Cristo verrebbe immediatamente rispedito al mittente a calci nel sedere se beccato a dormire con i suoi apostoli nel Giardino degli Ulivi. Non lo invierebbero al TSO (trattamento sanitario obbligatorio) solo perché extra comunitario senza diritto ai servizi ASL. Sarebbe accusato di istigazione alla rivolta. Scomunicato per blasfemia cronica. Multato per accattonaggio molesto. Arrestato per immigrazione clandestina e danneggiamento di mercato pubblico. Molti cittadini telefonerebbero immediatamente al 113 per comunicare che tredici sudici cenciosi stanno occupando il Sacro Suolo Pubblico. Giuda rientrerebbe nel programma di protezione dei pentiti e sulla Maddalena i giornali scandalistici addenserebbero pesanti sospetti di transgenia. 
Quindi piantiamola, tenetevi il crocefisso e lasciate a chi ancora possiede un Dio e la voglia di pregarlo almeno la dignità di possedere una fede. Tenetevi il mondo, ma lasciateci in pace.
 
Falco Savonese

Da www.Uominiliberi.eu  del 29 Novembre 2009

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