mercoledì 30 dicembre 2009

Alassio - PDL : all'annuncio della nomina a coordinatore del Pdl alassino dell'Avv. Emanuela Preve, Fabio Lucchini risponde con una lettera aperta all' on. Silvio Berlusconi

Alassio (Sv),  23 Dicembre 2009

Lettera aperta al Leader del PDL on.Silvio Berlusconi ed in copia per opportuna conoscenza alla coordinatrice PDL della provincia di Savona, dott.ssa Roberta GASCO .



      Carissimo Presidente Silvio Berlusconi,

quale migliore occasione delle Festività Natalizie per porgerLe i Migliori Auguri di un pronto ristabilimento e possa riacquistare un pò di serenità,  dopo il drammatico avvenimento di Piazza Duomo a Milano (anch'io sono milanese d'origine e conosco bene quella piazza tanto cara ai milanesi per la "madunina").

Ho ascoltato e seguito con molta attenzione le parole da Lei dette sul palco della manifestazione che ha avuto un così ripugnante epilogo, e devo dire che erano musica per le mie orecchie. Lei ha parlato di un partito di larga base popolare, di un partito non verticistico, dove le decisioni vengono prese collegialmente, di un partito che è aperto a tutti coloro che credono nel supremo valore della Libertà. 

Ora, dopo aver letto i quotidiani che trattano gli avvenimenti della provincia di Savona, ove io risiedo, ad Alassio, ho potuto leggere tra le altre notizie, della nomina di tutti i nuovi referenti cittadini del PDL in prospettiva della campagna elettorale, che è al nastro di partenza, per la conquista della Regione Liguria.

Sono sobbalzato sulla sedia quando ho letto il lungo elenco in cui compare il nome della gentile Avv. Emanuela Preve, confermata coordinatrice del PDL alassino.

Mi interrogo e chiedo a Lei in primis ed in subordine alla neo responsabile (da un paio di mesi circa) del coordinamento del PDL per la provincia di Savona, Dott. Roberta Gasco: quali sono i criteri adottati per le nomine ed in particolare le valenze che hanno portato ufficialmente e non "provvisoriamente" (come era sino ad ora) al vertice del PDL di Alassio l’avv. Emanuela Preve ?

Dico ciò perché già in occasione della campagna elettorale della scorsa primavera, per le elezioni provinciali del Savonese, mi ero peritato di segnalare un attacco gratuito che l’ha riguardata in prima persona, illustre Presidente Silvio Berlusconi. Ovvero la lettera che l'avv. Emanuela Preve, in qualità di terza firmataria dell'iniziativa (insieme al padre, stimato professionista locale) si era preoccupata di inviare all'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

In questa lettera che allegherò qui sotto,  per completezza di informazione, si chiedeva in buona sostanza che Lei caro Presidente Berlusconi fosse fermato in qualsiasi maniera nella Sua azione politica come leader dell'allora  splendida, snella e coriacea ( peraltro mi permetto aggiungere come Lei, il fondatore) struttura di partito, che rispondeva al nome di Forza Italia. 

Riporto quindi il testo della missiva,  indirizzata al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, dall'avv. Emanuela preve :
                           
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Ill.mo Signor
Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale
Roma
Quali avvocati del Foro di Savona, convinti assertori del principio di legalità, inteso quale eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge – principio che, necessariamente presuppone l’Indipendenza e l’autonomia della magistratura – sentiamo il dovere morale e professionale di prendere netta posizione sul disegno di legge in tema di “legittimo sospetto”, evidentemente predisposto ed attivato, oltre ogni logica e lecita misura, ad personam, come significativamente riconosciuto, tra gli altri, dall’On. Carlo Taormina, già sottosegretario nell’attuale Governo, in una recente intervista rilasciata a “La Stampa”. Frase altamente significativa di tale intervento È stata: “fare in fretta per battere i Giudici di Milano... bisogna impedire la condanna di due innocenti: Berlusconi e Previti”.
Tralasciando ogni considerazione di merito in ordine al disegno di legge come proposto e come frutto dell’affrettata – a tacer d’altro – approvazione al Senato, va sottolineato il tema della palese violazione dell’articolo 72 della nostra Carta Costituzionale, sia sotto il profilo della inesistenza dei requisiti di urgenza, sia comunque sotto il profilo della mancanza di una rituale dichiarazione al riguardo.
È inaccettabile in uno Stato di diritto il tentativo (che è sotto gli occhi di tutti) di chi esercita il potere politico-istituzionale, fra l’altro in posizione di particolare preminenza, di sottrarsi al controllo di legalità cui è istituzionalmente preposto e tenuto il Potere Giudiziario, attaccando, peraltro rozzamente, quei Magistrati che, esercitando correttamente la loro funzione, osino perseguire anche i potenti.
Se questo palese tentativo avesse successo, se si dovesse constatare che ai “potenti di turno” ed a chi gode della loro protezione, è consentito di sottrarsi al controllo di legalità, di sottrarsi alla giurisdizione del Giudice naturale se non gradito, di sottrarsi addirittura al processo (ché questo accadrebbe attraverso la reiterazione di domande di remissione, se il disegno di legge in questione fosse malauguratamente approvato e promulgato), se si dovesse constatare ancora che l’alta funzione legislativa dei rappresentanti dell’intera collettività nazionale può essere piegata alla tutela di interessi particolari, ne sarebbe irrimediabilmente leso il principio della eguaglianza di tutti davanti alla legge e scossa la fiducia dei Cittadini nelle istituzioni democratiche.
Nella nostra qualità di avvocati, impegnati quotidianamente nella difesa dei diritti e per il conseguimento della giustizia nel caso concreto, con l’unico strumento della argomentazione giuridica, sentiamo il dovere, professionale e morale, in questo momento particolare, di esprimere la nostra forte preoccupazione per questo stato di cose che ci allarma ed insieme esprimere il convincimento che la Costituzione della Repubblica sia – e debba continuare ad essere – punto di riferimento e guida essenziale ed insostituibile e la nostra fiducia nel Presidente della Repubblica, che della Costituzione e dei principi dell’autonomia e della indipendenza della Magistratura e dell’eguaglianza di tutti davanti alla legge in essa affermati, è il supremo garante.
Con il massimo ossequio.

Alassio-Savona, lÏ 23 agosto 2002

F.to Avvocati Claudio Bottelli, Angelo Preve, Emanuela Preve, Giampiero Mentil, Nazzareno Siccardi, Gian Carlo Salomone, Gianluigi Bruzzone, E. Stefano Carrara Sutour, Silvio Carrara Sutour, Giorgio Cangiano, Franco Vazio, Giannantonio Chiavelli, Vittorio Varalli, Silvana Biamonti, Daniela Rosano, Giovanni Russo, Alberto Russo, Marco Russo, Marino Morixe, Franco Aglietto, Sergio Aquilino, Monica Becchino, Mauro Mazzi, Angelo Luciano Germano, Giuliano Germano, Pietro Beltrametti, Attilio Beltrametti, Francesco Bruno.

E' bene sottolineare che questa missiva ha goduto di una particolare attenzione al punto di essere pubblicata nel libro dal titolo:

 “Giustizia e impunità" - Interviste a Antonio Di Pietro e Marco Travaglio

Autrice la sig.ra Gloria Bardi, insegnante e candidata nell’ Idv di Antonio Di Pietro, alle ultime elezioni europee.
La lettera, nel libro, è corredata dal commento del giornalista Travaglio, che riporto qui di seguito:


il commento di Marco Travaglio

"Questo è un documento importante per quello che dice, ma soprattutto perché firmato da avvocati e quindi è l’ennesima dimostrazione che in questo momento non è in corso una guerra tra giudici e avvocati o tra giudici e politici, ma è in corso una guerra di alcuni imputati contro la Magistratura, contro l’Avvocatura che vuole vincere i processi dentro le aule e non in Parlamento e contro i Cittadini che pretendono la legge uguale per tutti. Speriamo che Ciampi di lettere come questa ne riceva tante."

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Come avrà potuto vedere non manca il commento di Marco Travaglio e neppure  uno stuolo di firme a corredo della "petizione" organizzata e sostenuta dall'avv. Emanuela Preve, dal papà e da tante altre persone (Legali) per lo più appartenenti allo schieramento di sinistra, più spesso, estrema sinistra.

Io mi interrogo, ma soprattutto chiedo a Lei, Sig. Presidente, a questo punto, come si possa innalzare al ruolo di coordinatore locale del PDL,  l'avv. Emanuela Preve .

Per aver fatto presente questa deflagrante incongruenza, la scorsa primavera sono stato dileggiato, diffamato, su giornali locali, nella miglior tradizione della sinistra vetero-sistema, che, quando non può opporre argomentazioni concrete, si appiglia alla diffamazione ed al pettegolezzo.

Contattato in occasione delle scorse elezioni provinciali dalla Direzione generale del PDL di Milano per sapere se ero disponibile a ricoprire nuovamente il ruolo di "difensore del voto", ne sono stato escluso dal "comitato locale" già condotto dall’avv. Emanuela Preve. Anzi, sono stato ridicolizzato con la notizia che era stato espulso (pura menzogna !) da Alleanza Nazionale, di cui facevo parte prima della fusione con Forza Italia, ed escluso dal PDL dell’avv. Preve,  che ha supportato questa affermazione con le seguenti parole:

"Per quanto riguarda infine il signor Lucchini a lui certamente non si può addebitare alcuna incoerenza, infatti ha cocciutamente continuato a perpetrare quei comportamenti che gli sono avvalsi l’espulsione da AN prima e successivamente l’esclusione dal PDL." 

(Io amo la coerenza non l'ottusità, la lealtà, la concretezza:non la subdola ipocrisia: ECCO I MIEI COCCIUTI COMPORTAMENTI, come li definisce l'avv. Preve; io non salto sul carro del vincente, l'ho sempre sospinto con determinazione anche quando era assai più faticoso ed il risultato finale non garantito !) .

A tali false, diffamanti e lesive accuse ho replicato a suo tempo, come segue :

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Egregio avvocato, la mia espulsione da An?
E' falso, diffamante e lesivo

Gentile Avv. Emanuela PREVE, mi scuso per il ritardo con cui rispondo alla Sua lettera: ero impegnato in campagna elettorale per il PDL .
Lei ha scritto: “ Per quanto riguarda infine il signor Lucchini a lui certamente non si può addebitare alcuna incoerenza, infatti ha cocciutamente continuato a perpetrare quei comportamenti che gli sono avvalsi l’espulsione da AN prima e successivamente l’esclusione dal PDL. “
Lei è un avvocato e come tale ha certamente una deontologia professionale, La invito quindi a pubblicare la documentazione a sostegno di quanto sopra riportato ed a suo tempo da Lei scritto.
Al sottoscritto quanto da Lei sostenuto non risulta assolutamente: mai mi è stato notificato l’inizio di un’istruttoria relativa ad un tale provvedimento e men che meno un provvedimento in questo senso e neppure una qualsiasi lettera che possa anche lontanamente riferirsi a qualcosa del genere. E poi per quale motivo ? Forse perché ho raccolto e rappresentato le legittime attese di Legalità ed Ordine di Imprenditori e Commercianti tra i più prestigiosi in Alassio, tematiche, queste, che sono sempre state i cardini dell’azione politica di Alleanza Nazionale, al tempo non ancora confluita nel PDL ?
Lei ben sa che provvedimenti simili prevedono tutta una serie di azioni ed attività che li corroborano anche al fine della corretta tutela del diretto interessato. Io non ne sono mai stato oggetto. Ritengo, quindi, qualsiasi elemento che dovesse scaturire a supporto di tale ipotizzato provvedimento artatamente redatto in palese assenza di qualsiasi principio di giustizia, equità e democrazia, in dispregio delle disposizioni statutarie di Alleanza Nazionale in proposito, dei Codici Civile e Penale e di conseguenza assolutamente falso, quindi diffamante e gravemente lesivo della mia rispettabilità, sia come cittadino politicamente impegnato che gode pienamente di tutti i diritti socio-politici sia come operatore inserito nel mondo imprenditoriale e commerciale da tanti anni.
In relazione alla mia esclusione dal PDL oggi, sono certo non sia Lei la persona in grado di valutare e determinare il mio diritto di appartenenza o meno ad esso.

Rifletta e mediti, piuttosto, su quanto Lei ha sottoscritto a suo tempo: 

 “Quali avvocati del Foro di Savona, convinti assertori del principio di legalità, inteso quale eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge – principio che, necessariamente presuppone l’Indipendenza e l’autonomia della magistratura – sentiamo il dovere morale e professionale di prendere netta posizione sul disegno di legge in tema di “legittimo sospetto”, evidentemente predisposto ed attivato, oltre ogni logica e lecita misura, ad personam, come significativamente riconosciuto, tra gli altri, dall’On. Carlo Taormina, già sottosegretario nell’attuale Governo, in una recente intervista rilasciata a “La Stampa”.
Frase altamente chiarificante di tale intervento è stata: ….come significativamente riconosciuto, tra gli altri, dall’On. Carlo Taormina, già sottosegretario nell’attuale Governo, in una recente intervista rilasciata a “La Stampa”. Frase altamente significativa di tale intervento È stata: “fare in fretta per battere i Giudici di Milano... bisogna impedire la condanna di due innocenti: Berlusconi e Previti”.
Ed ancora : “Tralasciando ogni considerazione di merito in ordine al disegno di legge come proposto e come frutto dell’affrettata – a tacer d’altro – approvazione al Senato, va sottolineato il tema della palese violazione dell’articolo 72 della nostra Carta Costituzionale, sia sotto il profilo della inesistenza dei requisiti di urgenza, sia comunque sotto il profilo della mancanza di una rituale dichiarazione al riguardo.È inaccettabile in uno Stato di diritto il tentativo (che è sotto gli occhi di tutti) di chi esercita il potere politico-istituzionale, fra l’altro in posizione di particolare preminenza, di sottrarsi al controllo di legalità cui è istituzionalmente preposto e tenuto il Potere Giudiziario, attaccando, peraltro rozzamente, quei Magistrati che,  esercitando correttamente la loro funzione, osino perseguire anche i potenti.”
È inaccettabile in uno Stato di diritto il tentativo (che è sotto gli occhi di tutti) di chi esercita il potere politico-istituzionale, fra l’altro in posizione di particolare preminenza, di sottrarsi al controllo di legalità cui è istituzionalmente preposto e tenuto il Potere Giudiziario, attaccando, peraltro rozzamente, quei Magistrati che, esercitando correttamente la loro funzione, osino perseguire anche i potenti.”

Alle parole di cui sopra  ho così completato la mia replica all'Avv. Preve:

Alla luce degli ultimi attacchi da sinistra a Silvio Berlusconi ed a conferma dell’ indifendibilità, per chiunque si trovasse ad agire in politica nella sfera del PDL, di questa lettera da Lei sottoscritta tra i primi, come purtroppo sempre più spesso avviene, nell’assenza di argomentazioni dialettiche di risposta, secondo una consolidata modalità di certa Sinistra, l’unica difesa è rispondere architettando ad arte la diffamazione dell’antagonista politico con ogni mezzo, tra cui il supporto di inquietanti individui che proprio da associazioni pseudo-intellettuali sinistroidi, dopo varie fasi di riciclaggio, sono riusciti ad approdare rocambolescamente nel Centrodestra!
Mi piace ribadire che io non confuto quanto da Lei sottoscritto in quella lettera: Lei è libera di pensare ciò che meglio crede. Contesto invece che una persona che ha sottoscritto quanto sopra riportato abbia avuto ieri l’incoerenza di ricoprire proprio l’incarico di coordinatrice di Forza Italia ed oggi di Presidente Provvisorio del Direttivo del PDL di Alassio. Io, pur avendo certamente, a questo punto, le carte più in regola di Lei, sempre politicamente parlando, non ho questa ambizione e neppure ritengo di possederne “le qualità”. Ah … l’ambizione, che irrefrenabile moto dell’animo è !
Vede, in fondo, nel mio piccolo, mi sento anch’io un po’ come Silvio Berlusconi, specialmente negli ultimi tempi: mi vengono affibbiati provvedimenti disciplinari a me del tutto sconosciuti.
Stia comunque ben certa di una cosa: anch’io non mi fermerò !
Rimango in attesa della pubblicazione della documentazione che attesta quanto da Lei asserito entro 08 giorni dalla pubblicazione della presente.
Con osservanza
Fabio Lucchini

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Carissimo Presidente, ho avuto il privilegio di essere difensore del Voto per il PDL in occasione delle vittoriose elezioni politiche del 2008 ed ho sempre operato per quel che mi è stato concesso, per la crescita del PDL locale e non solo, tutto sempre senza fini personali, senza mai chiedere favori, dando una mano quando era necessario, senza farmelo chiedere due volte.  
Ho potuto incontrarLa durante il rinfresco al Terminal Crociere di Savona seguito dalla vittoriosa competizione politica; ho ascoltato le Sue parole costruttive di allora; ho apprezzato  i Suoi sforzi per affrontare questa gravissima crisi globale che attanaglia pure il nostro Paese ed il tentativo di condurlo fuori dalle acque tempestose del momento contingente. Ma ancor più ho visto gli eccellenti risultati in occasione del gravissimo terremoto che ha colpito L'Aquila e per la prima volta una reazione pronta, determinata ed incisiva per ridare un pò di serenità a quelle popolazioni travolte dalla catastrofe di una notte. Mai nei miei ricordi si sono raggiunti tali encomiabili risultati in circostanze simili, anzi spesso si è consumata una tragedia nella tragedia (basti pensare all’Irpinia ed a coloro che ancora vivono nei container), con l'oblio di queste popolazioni terremotate e delle loro legittime attese. 
Chiedo pertanto  a Silvio Berlusconi,  fondatore di Forza Italia ieri, oggi leader del PDL, cosa si debba attendere un libero cittadino che gode di tutti i diritti socio-politici, elettore del PDL, da un partito gestito localmente in tale maniera, da permettere a persone come l'avv. Emanuela Preve di ricoprire un ruolo discrezionale, che Le consente di escludere cittadini leali e fedeli  da sempre  ai valori del centro-destra.
Un sistema perverso permette di inserire una persona che sino all'altro ieri si era accanita al punto di scrivere al Presidente della Repubblica. Sottoscrivendo l'allontanamento, da oppositrice,  di Silvio Berlusconi ! 

Con i migliori ossequi ed auguri
Fabio Lucchini

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