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sabato 5 dicembre 2009

Berlusconi si difende: «Follia» e Fini: «Servono riscontri»



ATTACCO AL PREMIER. Il presidente del Consiglio parla di «macchinazione» e il Pdl si stringe a difesa del suo leader.

Il governo snocciola i successi ottenuti nella lotta alla mafia.

Rita Borsellino: «Paolo diceva: dei pentiti va verificato tutto».

ROMA - Una macchinazione, pura follia, palese attacco della mafia per affossare il governo. Questa la difesa di Berlusconi e del suo esecutivo pronto a snocciolare numeri per sostenere che le parole dell'ex mafioso Gaspare Spatuzza sono una montatura e il castello accusatorio una farsa: «Il nostro governo ha arrestato otto mafiosi al giorno, festivi inclusi, 15 dei trenta più pericolosi latitanti, sequestrato oltre diecimila beni mafiosi per un totale di 5,6 miliardi di euro, più del triplo di quanto fatto dal governo precedente nello stesso periodo di tempo». A diffondere le cifre è il sottosegretario Paolo Bonaiuti: «Dietro al pentito c'è l'evidente volontà di punire un governo che ha combattuto come nessun altro la mafia».
Rabbia del premier durante il consiglio dei ministri: «È folle quello di cui mi accusano, sono cose incredibili, nessuno ci crede. Il nostro è il governo che ha fatto di più contro la mafia». Il Cavaliere ha chiesto a Roberto Maroni di elencare i successi del governo contro la mafia e detto di non essere preoccupato dalle accuse: «Io capo della mafia? Meglio riderci sopra...». Il premier avrebbe poi sottolineato come i ricordi del pentito riguardino fatti vecchi di oltre 15 anni, quando lui non era nemmeno entrato in politica e definito allucinante la situazione in cui un uomo condannato per efferati delitti viene trasformato in una star dai media.
REAZIONI NEL PDL. Polemiche sulla deposizione dell'ex mafioso soprattutto nella maggioranza: per il numero uno dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, Spatuzza «è il refuso di spazzatura». Mentre il Pdl pensa ad una mobilitazione di popolo, è intervenuto il presidente della Camera, Gianfranco Fini: «L'atomica amplificazione mediatica delle dichiarazioni di Spatuzza non deve far passare in secondo piano un elementare principio di civiltà giuridica: senza riscontri puntuali e rigorosi, che è dovere dei magistrati individuare, le accuse restano soltanto parole». Per Franco Frattini si tratta di una «vicenda indegna», mentre Sandro Bondi avverte sulla «ferita all'immagine dell'Italia».
E mentre il legale del premier e parlamentare del Pdl, Niccolo Ghedini minaccia azioni giudiziarie contro Spatuzza, dall'opposizione il Pd usa il profilo basso: «Tocca ai giudici valutare le dichiarazioni di un pentito» ha sintetizzato il segretario nazionale Pierluigi Bersani.
POLVERINI. Spatuzza «è un pentito che ha commesso uno dei crimini peggiori che questo Paese ricordi e su questo dobbiamo riflettere»: lo dice Renata Polverini, segretario dell'Ugl. «Su questo dovremmo ritrovare un equilibrio in questo Paese, soprattutto sul piano istituzionale».
RITA BORSELLINO. «Ricordo quello che Paolo diceva, che ci vuole un'attenzione maniacale nel riscontrare le dichiarazioni dei pentiti e bisogna sapere anche rinunciare a qualche elemento importante quando non si trova un riscontro». Lo afferma Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo ucciso nella strage mafiosa di via d'Amelio, commenta così le dichiarazioni di Spatuzza.


Da www.Bresciaoggi.it  del 05 Dicembre 2009

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