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mercoledì 13 gennaio 2010

LA SEVERN TRENT CITA IL COMUNE di ALASSIO DAVANTI AL TAR - Depuratore, richiesta danni da 19 milioni

L’azienda ha vinto la gara, ma i lavori non sono mai stati assegnati. L’assessore “scarica” la colpa sugli uffici





ALASSIO.Una tegola da 19 milioni di euro sul depuratore di Sant’Anna, mentre anche a Villanova regna l’incertezza.
La Riviera, a dispetto di tutte le promesse, rischia di ritrovarsi con le fogne che scaricano direttamente in mare ancora a lungo. Se non bastavano le difficoltà tecniche e gli impegni finanziari di opere così complesse, se non bastavano le complicazioni dovute ad accordi difficili da trovare tra amministrazioni pubbliche di segno politico opposto, adesso arriva anche un ricorso al Tar a mescolare ulteriormente le carte.

A presentarlo è stata Severn Trent, la multinazionale che da oltre un anno aspetta di poter cominciare i lavori per costruire l’impianto alassino. Unica concorrente rimasta in gara dopo l’esclusione del consorzio Acqua Azzurra per la mancanza della fideiussione, SevernTrent si è vista assegnare provvisoriamente l’incarico dalla commissione esterna nel 2008, ma da allora il provvedimento definitivo non è mai arrivato. La multinazionale ha atteso l’esito dei ricorsi di Acqua Azzurra, ma poi ha cominciato a bussare alla porta del Comune, impaziente di iniziare i lavori. Dopo una serie di telefonate, lettere e viaggi ad Alassio senza esito, Severn Trent si è spazientita e ha deciso di passare alle carte bollate. 

Severn Trent quantifica il danno subito in ben 19milioni di euro, e chiede una  provvisionale di un milione. Cifre da capogiro. Inoltre, i tempi del ricorso potrebbero incidere su quelli di realizzazione del depuratore, anche se a palazzo comunale si ostenta sicurezza.

«Si tratta solo di un disguido dovuto agli uffici, che tra l’altro in questimesi hanno subito diversi avvicendamenti – spiega l’assessore all’ambiente Marco Salvo.  Da tempo sollecito gli uffici ad  avviare le procedure di assegnazione definitiva, ma per un motivo o per l’altro non è stato fatto. Allora Severn Trent ci ha avvisato che avrebbe presentato il ricorso soprattutto con lo scopo di sollecitare la soluzione».
Adesso che c’è, il ricorso deve però essere affrontato. «Credo che risolveremo tutto prima del giudizio. Gli avvocati si sono accordati per evitare sospensive che avrebbero allungato i tempi, e si è deciso di passare direttamente al giudizio di merito. In ogni caso contiamo di riuscire a risolvere tutto prima».


L'Assessore all'Ambiente del Comune di Alassio , Marco Salvo
 
Il come è così fatto: «Abbiamo già fatto scrivere a Severn Trent una lettera per puntualizzare alcuni elementi, come la mancanza del finanziamento statale da 9,4milioni e dei contributi per la depurazione versati ma bloccati dalla nota sentenza (1,2 milioni), oltre all’effettivo volume dei liquami da depurare.

Insomma, stiamo definendo quei dati che nel frattempo sono cambiati. Di fatto la procedura è stata avviata e si concluderà presto. A quel punto il ricorso sarà ritirato». La questione potrebbe però non essere così semplice, perché a quanto pare la proposta di Severn Trent modificherebbe il progetto originario presentato da Acqua Azzurra, e questo contrasterebbe con le norme del project financing.

Un gatto che si morde la coda: assegnare i lavori a Severn Trent potrebbe scatenare altri ricorsi e la vicenda rischia di trascinarsi per anni e anni nelle aule dei tribunali.

LUCA REBAGLIATI
 
Da www.ilSecoloxix.it  del  13 Gennaio 2010

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