giovedì 28 gennaio 2010

Ribaltone: L’Udc cambia tre alleanze in un giorno


Rosario Monteleone, commissario regionale 
UDC Liguria


La pagnotta è stata impastata ma adesso 
dove la si infila? 

Nel forno di destra o in quello di sinistra? Se fino a ieri a mezzogiorno l’accordo Udc- Burlando sembrava cosa scontata e solo in attesa dell’ufficialità dalle stanze romane, dopo l’ora di pranzo lo scenario pareva essere mutato. Perché all’ora di colazione in quattro si sono incontrati alla Camera dei Deputati. Da una parte c’erano Pierferdinando Casini e Lorenzo Cesa, rispettivamente presidente e segretario dell’Udc. Dall’altra sponda il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e Sandro Biasotti, candidato per il centrodestra alla carica di governatore per la Liguria.
Ovvio che il dibattito non sia stato «liguriacentrico» e abbia toccato Puglia e altre realtà del Sud, ma la presenza del deputato ligure del Pdl non era affatto casuale. Tanto che alla fine del confronto il segretario nazionale Lorenzo Cesa spiega ai cronisti in Transatlantico come la dirigenza nazionale sia propensa a sostenere Biasotti ma «la dirigenza locale del partito faccia pressioni per schierarsi con Burlando». Parole nette che dimostrano come non siano i vertici nazionali del partito centrista a spingere per la soluzione di una grande coalizione che abbracci dagli ex democristiani fino ai comunisti, ma piuttosto i liguri.
La scelta di riaprire i giochi ha spiazzato un po’ tutti e rallegrato la base dell’Udc ligure che spinge per non creare l’alleanza con il centrosinistra, ma piuttosto privilegi l’asse con Biasotti. «Prendo atto di quanto dichiarato da Cesa e me ne rallegro - commenta Umberto Calcagno, ex segretario provinciale del partito e acceso oppositore di una svolta a sinistra -. Vediamo come si sviluppa la situazione, penso che i nostri dirigenti nazionali abbiano capito che la base non seguirebbe una scelta del genere». La soddisfazione (effimera) di Calcagno fa pari con l’imbarazzo di Giovanni Boitano commissario provinciale del partito che rientra quindi in quella «dirigenza del partito che vuole l’alleanza con Burlando» come sostenuto da Cesa. «Non so, non saprei - è la replica stupita di Boitano, ex Pdl, alla dichiarazione di Cesa -. Per quanto ne so è da Roma che c’è stata una spinta perché stringessimo un accordo con Burlando. Ma se scelgono in un altro modo va bene comunque. Insomma basta che sia nell’interesse del partito: sono qui da poco non voglio imporre scelte».
Quello che sembra emergere, invece, a livello nazionale è l’alleanza in Liguria quale merce di scambio perché i cristiano democratici possano avere una presidenza di Regione. In sostanza, se in Puglia Silvio Berlusconi rinunciasse alla candidatura di Rocco Palese per lanciare Adriana Poli Bortone (leader di un movimento locale ma senatore iscritto al gruppo di Casini) la merce di scambio potrebbe essere proprio la Liguria.
Ma il passaggio a destra, se farebbe esultare la base, creerebbe non pochi imbarazzi in chi in questi mesi ha lavorato per spostare il partito a sinistra. Il telefono tra Genova e Roma deve essere stato rovente nel pomeriggio di ieri se poche ore più tardi prima Casini e poi Cesa sono tornati ad essere possibilisti sull’accordo con il Pd: «Dovrebbe esserci un’alleanza per Burlando» dichiara Casini in Transatlantico, mentre lo stesso Cesa che tanto si era sbilanciato su Biasotti, diventa cauto su eventuali sorprese per la Liguria mentre da Genova, da ambienti del partito, filtrano solo voci che confermerebbero lo spostamento a sinistra.
Ma a sera le due posizioni diventano la medesima: dalla sede nazionale del partito dove prima sostenevano che nessuna riserva sarebbe stata sciolta prima di venerdì filtra la voce che sempre Cesa abbia dato il via libera a Rosario Monteleone, mentre lo stesso Monteleone entra a piedi uniti nella querelle della giornata e fuga ogni dubbio: «L’accordo con il presidente Burlando è in atto, lo stiamo perfezionando e venerdì (domani ndr) daremo l’annuncio ufficiale». La «grosse koalition» che comprende tra gli altri Udc-Pd-Idv-Verdi-Rifondazione Comunista sembra bella e fatta.
Passato il ciclone alleanza, arriverà un altro «problema» per il commissario regionale Rosario Monteleone. La presenza di una lista dell’Api, il movimento di Francesco Rutelli e Bruno Tabacci, a sostegno del centrosinistra o, ancora peggio, la decisione a livello nazionale di creare un soggetto unico tra Udc e Alleanza per l’Italia. 

Federico Casabella

Da www.ilGiornale.it  del 28 Gennaio 2010 

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