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lunedì 25 gennaio 2010

Scajola lancia Sappa e affronta il caso-Casinò


L'ex Sindaco di Imperia Luigi Sappa, 
oggi candidato ufficiale alla Presidenza della Provincia di Imperia

Intensa giornata in Riviera per il ministro, che a Sanremo è intervenuto sull’ennesima bufera politico-giudiziaria: «Al Casinò ci vuole ancora più trasparenza, chi sbaglia paghi». In serata a Imperia ha decretato la candidatura di Luigi Sappa, ex sindaco della città, per la presidenza della Provincia.

Alla mattina, a Sanremo, ha lanciato un paio di duri messaggi sul Casinò; alla sera, a Imperia, ha presieduto la riunione del partito che ha sciolto l’enigma: il candidato del Pdl alla presidenza della Provincia (si voterà il 28 e 29 marzo prossimi, assieme alle regionali) sarà Luigi Sappa, ex sindaco del capoluogo.
Quella di ieri in Riviera è stata una giornata intensa per il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola.
Conclusasi appunto con l’investitura di Sappa, che ha chiuso il balletto di nomi durato per qualche settimana: tra i “papabili” erano stati inseriti infatti il consigliere regionale uscente Gabriele Saldo, il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino, il presidente della Casinò Spa Donato Di Ponziano.  
La candidatura di Sappa, che sarà sostenuto da almeno due liste targate Pdl (più quella della Lega), verrà ufficializzata oggi.
Nella città dei fiori, il ministro ha partecipato (in qualità di aggregato alll’Ordine religioso) alla messa al Monastero della Visitazione per celebrare la ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, e non si è sottratto alle domande sulla situazione politico-amministrativa a Sanremo e in provincia e soprattutto sull’ennesima bufera giudiziaria che coinvolge il Casinò e adombra scenari inquietanti che vanno ben oltre i “semplici” furti ai tavoli.
«Mi pare che questo sindaco abbia voglia di aggredire tutti i problemi, e di vedere le gestioni. Anche il presidente Di Ponziano mi pare gestisca bene, ma credo sia necessario rendere ancora più trasparente il Casinò».
Soprattutto, Scajola non lesìna giudizi sferzanti sul ruolo della casa da gioco («Ha dato a Sanremo più danno che beneficio, perché ha distorto l’economia di questa città») e lancia un messaggio chiaro ai suoi: bisogna lavorare per cambiare il Casinò, legarlo sempre più alla cultura e al turismo e a un gioco di qualità, perché «se diventa una bisca, e per di più di quarta fila, non interessa nessuno».
Con le sue dichiarazioni, il ministro lascia intendere un pieno appoggio all’azione del sindaco Maurizio Zoccarato. 
Quel passaggio sul sindaco che «aggredisce i problemi e vuole vedere le gestioni» suona come un sostegno alle iniziative di Zoccarato, come la costituzione della commissione amministrativa di inchiesta su spese, assunzioni e promozioni al Casinò, peraltro già sollecitata dall’opposizione, e in particolare dal consigliere Daniela Cassini di “Uniti per Sanremo”, che si augura che non sia «solo un’operazione mediatica, di immagine».
Significativo anche l’elogio al lavoro di Di Ponziano, a cui ha voluto però aggiungere il richiamo a un ulteriore sforzo di trasparenza nella gestione del Casinò. «Oggi che è ulteriormente cambiato questo gioco – sottolinea Scajola – è diventato ancor più che nel passato fonte di inquinamento e di caduta dei valori». E ancora: «Chi sbaglia paga e ci deve essere molta attenzione nella gestione di questa casa da gioco».
Aspetto ancora più illuminante, fuori dalle dichiarazioni ufficiali il ministro pare non abbia lesinato con i suoi interlocutori locali alcune severe valutazioni e domande su quanto sta accadendo a Sanremo e sull’immagine che ne deriva sui giornali. Non tanto sulle inchieste, su cui ha precisato: «Non ho seguito particolarmente, tranne leggendo qualche cronaca e acquisendo qualche informazione dalle autorità governative locali»; ma quanto appunto su un certo contorno politico.


Marco Simeon
 
Così si è rivolto in modo piuttosto brusco all’assessore ai servizi sociali Gianni Berrino, che è un esponente della “Leonardo da Vinci” di Marco Simeon e Antonio Bissolotti, per chiedergli in sostanza cosa sta succedendo dentro e attorno a un’associazione che ha recitato un ruolo di rilievo, anche dal punto di vista elettorale, e che adesso viene ogni giorno tirata in ballo non solo sui mezzi di informazione per la posizione e l’attività di alcuni suoi uomini al Casinò (come il vicedirettore dei giochi Roberto Mento finito in carcere), ma anche citata in alcuni atti giudiziari, ad esempio in riferimento alle presunte frasi minacciose che un cassiere della casa da gioco iscritto alla “da Vinci” avrebbe rivolto a uno dei funzionari più impegnati nell’opera di pulizia interna.


L'assessore ai Servizi Sociali del Comune di Sanremo, Gianni Berrino
 

Paradossalmente, anche Marco Simeon quando nei mesi scorsi stava montando lo scontro sotterraneo con il sindaco Zoccarato aveva tenuto a precisare di «riconoscere come unico interlocutore il ministro Scajola, sempre presente alle nostre iniziative, fisicamente o con telegrammi e altri messaggi di sostegno e apprezzamento».

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