L'elicottero dei V.V.F.F. dopo essere crollato al suolo a causa di una raffica di vento
Neve e gelo in Liguria, all’improvviso. Tanti i disagi, soprattutto sulle alture e, purtroppo, anche due morti.
A Santo Stefano d’Aveto, la giornata si trasforma in dramma già alle 13,20. È a quell’ora che una valanga si stacca dalle pendici del monte Bue e travolge il maestro di sci Marco Corvisiero, 29 anni.
Il fronte di neve e ghiaccio, largo quindici metri, precipita a valle per meno di mezzo chilometro. Corvisiero, ex campione di discesa, riesce sulle prime a “cavalcare” la slavina, poi però finisce nel turbinio e viene sepolto.
Peggio: trascinato fino nella boscaglia. Gli amici che erano con lui danno immediatamente l’allarme e la macchina dei soccorsi si mette in moto rapidamente, nonostante su tutta la val d’Aveto le condizioni peggiorino minuto dopo minuto.
Un campo base per coordinare le ricerche viene allestito a Prato della Cipolla, pianoro che le iniziative del Comune tentano da anni di rilanciare come piccola stazione sciistica del Tigullio, con la costruzione di due impianti di risalita. Gli uomini del soccorso iniziano a battere al tappeto il fianco del monte Bue.
Alle 16, una voce: «È qui». Marco Corvisiero è bloccato sotto due metri di neve ghiacciata. È cianotico, non respira ed è ferito alla testa e all’addome.
I sanitari percepiscono un lieve battito cardiaco e iniziano le manovre respiratorie. Nel frattempo viene richiesto l’intervento dell'elisoccorso, ma la bufera che imperversa sconsiglia il pilota dall’avventurarsi fino a Prato della Cipolla.
Nel frattempo Corvisiero è in condizioni disperate, praticamente assiderato e i medici temono che possa avere riportato gravissime lesioni interne. Il giovane paziente non può essere mosso.
Occorre immobilizzarlo e trasferirlo nel più breve tempo possibile in un centro medico specializzato. Per questo si fa un nuovo tentativo con il velivolo “Drago” dei pompieri.
L’elicottero, con a bordo sette persone (equipaggio compreso) raggiunge a fatica Prato della Cipolla. Al momento di toccare terra, però, un’improvvisa raffica di vento fa sbandare il velivolo.
Il rotore posteriore urta alcuni alberi e l’elicottero crolla al suolo.
Gli occupanti si gettano all’esterno, in salvo: tutti illesi.
Corvisiero a quel punto è sistemato su un gatto delle nevi e trasferito a Rocca d’Aveto, dove ad attenderlo c’è un’ambulanza.
Nemmeno il tempo di issarlo sul mezzo di soccorso e il suo cuore cessa di battere.
Da www.ilSecoloxix.it del 31 Gennaio 2011
Da www.ilSecoloxix.it del 31 Gennaio 2011
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