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venerdì 21 gennaio 2011

Saso (Pdl) su Fincantieri: “Aiutare i sindacati a superare le divisioni”


 Alessio Saso consigliere del Pdl in Regione Liguria


Genova - Sarà discussa martedì prossimo in Consiglio regionale la mozione presentata da Alessio Saso, e sottoscritta da tutti i consiglieri regionali del Pdl, che chiede alla Giunta un impegno per ricomporre la frattura che si è creata a livello nazionale fra le sigle sindacali.

«Il tema – ha detto Saso - è di particolare attualità anche per il territorio ligure, in relazione agli scenari che si profilano in Fincantieri sul tema della flessibilità del lavoro. Del resto lo stesso amministratore delegato Giuseppe Bono ha dichiarato di aver addirittura anticipato l’Ad della Fiat Marchionne in tema di flessibilità e capacità produttiva nella sfida con il mercato globale. 
Credo, quindi, che sia necessario l’impegno da parte della Giunta ligure su questo tema vitale e ad adottare tutte le politiche necessarie per ricomporre la pericolosa frattura che si è creata fra le sigle sindacali. Mi aspetto in aula un dibattito serio, intellettualmente onesto, scevro da pregiudizi, che, mettendo da parte posizioni meramente ideologiche e preconcette, possa dare un apporto costruttivo, nell’interesse del territorio ligure».



«La carenza di competitività, e di una produttività che oramai si misura a livello globale, è un problema oggettivo». L’esponente del Pdl ha ricordato come i 18 o i 21 turni di lavoro, la disciplina degli straordinari, le pause, questioni al centro dell’accordo di Pomigliano, e riproposte per lo stabilimento di Mirafiori, vengano da tempo applicati in molti contratti nazionali di lavoro in altri settori produttivi, dove si è definita una diversa distribuzione dell’orario anche con l’intesa della Filcem-Cgil o della Fiom-Cgil, senza arrivare alle criticità della situazione attuale. «Mai – ha detto Saso - come in questo momento economico, un atteggiamento improntato alla collaborazione tra parti sociali è l’unica via perseguibile per mantenere e potenziare il nostro assetto industriale. 
Quest’ultimo non può prescindere dalla presenza sul territorio dei grandi impianti ad alto contenuto tecnologico. Occorre un impegno stringente della politica per mantenerli e svilupparli».


Da  www.cittadigenova.it  del 21 Gennaio 2011

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