Il movimento locale prende le distanze dagli organi regionali e nazionali. Sotto accusa organizzazione e immagine del partito, questione morale, scelta dei dirigenti
Sanremo - Dal vertice regionale del partito arriva l’invito a mobilitarsi per il tesseramento, ma il Pdl sanremese non ci sta. E ne approfitta per rilanciare, duramente, su tutto: organizzazione e immagine del partito, questione morale, scelta dei dirigenti. Fino a lasciare intravvedere scelte estreme, come l’avvìo di un percorso locale basato su un progetto più civico-amministrativo che politico: uno sganciamento dal vecchio Pdl.
Se non è una rivolta, poco ci manca. Ed è comunque un forte richiamo a cambiare metodi. Pesano, e molto, le inchieste giudiziarie sul voto di scambio e sui presunti legami tra esponenti del Pdl provenienti dall’ex An, come il consigliere regionale Alessio Saso, e le famiglie della ‘ndrangheta in Riviera capaci di pilotare, a quanto pare, migliaia di preferenze, in particolare all elezioni per la Regione, ma non solo. Per non parlare dello scioglimento per condizionamenti mafiosi del Consiglio comunale di Bordighera, che ha azzerato l’amministrazione del Pdl, e ora dell’analoga “spada di Damocle” che pende sull’amministrazione Scullino a Ventimiglia. O del caso del deputato imperiese e vicecoordinatore regionale del Pdl Eugenio Minasso, impegnato a negare (peraltro ricorrendo solo a un «non mi risulta») una richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti da parte della procura di Reggio Calabria, sempre nell’ambito di indagini su criminalità organizzata e rapporti con la politica.
Il coordinatore sanremese del Pdl, Marco Cambiaso, parla chiaramente: «E’ giusto andare alla fase dei congressi cittadini, provinciale e regionale, ma i metodi devono cambiare. Noi alla corsa al tesseramento non partecipiamo, perché può portare a quegli inquinamenti con gruppi malavitosi che hanno interesse a controllare e a condizionare le linee politiche del partiti. Non è con la caccia alle tessere che si crea il consenso e si riacquista credibilità tra la gente, bisogna cancellare vecchie e pericolose logiche. Ribadisco che il Pdl di Sanremo è dalla parte della magistratura che cerca di fare pulizia e contro il voto e il tesseramento “dopato” da fattori esterni poco trasparenti se non addirittura di natura illecita».
Cambiaso, è evidente, parla anche a nome del sindaco Maurizio Zoccarato e della squadra che è al suo fianco: da Giorgio Giuffra alle nuove leve di Taggia, come gli assessori Massimo Alberghi (che non a caso Zoccarato ha voluto nominare nel Collegio sindacale della Casinò Spa), Matteo Cagnacci e Piero Arieta o come i consiglieri Caselli e Lanteri. Che, non a caso, starebbero lavorando a un progetto civico-amministrativo per le elezioni comunali del 2012, “divorziando” dall’attuale sindaco Vincenzo Genduso (che non si sa ancora se si ricandiderà, e con quali alleanze) per esprimere un proprio candidato-sindaco. E lo slogan “progetto civico” sta comparendo sempre di più anche nei discordi di Zoccarato e fedelissimi: non deve essere un caso se il sindaco ha già fatto comparire su alcuni manifesti un suo simbolo, accanto a quelli del Pdl e della Lega Nord.
Il dibattito interno si sta allargando, il gruppo sanremese si sta confrontando anche con il coordinatore provinciale Massimiliano Mabesi, anche lui sempre più convinto che il Pdl imperiese debba cambiare. Fino a che punto, si vedrà, tenendo anche conto della strategia a livello nazionale dell’ex ministro Claudio Scajola, verso il nuovo partito dei moderati post-Pdl berlusconiano.
Da www.ilSecoloxix.it del 24 Luglio 2011
Se non è una rivolta, poco ci manca. Ed è comunque un forte richiamo a cambiare metodi. Pesano, e molto, le inchieste giudiziarie sul voto di scambio e sui presunti legami tra esponenti del Pdl provenienti dall’ex An, come il consigliere regionale Alessio Saso, e le famiglie della ‘ndrangheta in Riviera capaci di pilotare, a quanto pare, migliaia di preferenze, in particolare all elezioni per la Regione, ma non solo. Per non parlare dello scioglimento per condizionamenti mafiosi del Consiglio comunale di Bordighera, che ha azzerato l’amministrazione del Pdl, e ora dell’analoga “spada di Damocle” che pende sull’amministrazione Scullino a Ventimiglia. O del caso del deputato imperiese e vicecoordinatore regionale del Pdl Eugenio Minasso, impegnato a negare (peraltro ricorrendo solo a un «non mi risulta») una richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti da parte della procura di Reggio Calabria, sempre nell’ambito di indagini su criminalità organizzata e rapporti con la politica.
Il coordinatore sanremese del Pdl, Marco Cambiaso, parla chiaramente: «E’ giusto andare alla fase dei congressi cittadini, provinciale e regionale, ma i metodi devono cambiare. Noi alla corsa al tesseramento non partecipiamo, perché può portare a quegli inquinamenti con gruppi malavitosi che hanno interesse a controllare e a condizionare le linee politiche del partiti. Non è con la caccia alle tessere che si crea il consenso e si riacquista credibilità tra la gente, bisogna cancellare vecchie e pericolose logiche. Ribadisco che il Pdl di Sanremo è dalla parte della magistratura che cerca di fare pulizia e contro il voto e il tesseramento “dopato” da fattori esterni poco trasparenti se non addirittura di natura illecita».
Cambiaso, è evidente, parla anche a nome del sindaco Maurizio Zoccarato e della squadra che è al suo fianco: da Giorgio Giuffra alle nuove leve di Taggia, come gli assessori Massimo Alberghi (che non a caso Zoccarato ha voluto nominare nel Collegio sindacale della Casinò Spa), Matteo Cagnacci e Piero Arieta o come i consiglieri Caselli e Lanteri. Che, non a caso, starebbero lavorando a un progetto civico-amministrativo per le elezioni comunali del 2012, “divorziando” dall’attuale sindaco Vincenzo Genduso (che non si sa ancora se si ricandiderà, e con quali alleanze) per esprimere un proprio candidato-sindaco. E lo slogan “progetto civico” sta comparendo sempre di più anche nei discordi di Zoccarato e fedelissimi: non deve essere un caso se il sindaco ha già fatto comparire su alcuni manifesti un suo simbolo, accanto a quelli del Pdl e della Lega Nord.
Il dibattito interno si sta allargando, il gruppo sanremese si sta confrontando anche con il coordinatore provinciale Massimiliano Mabesi, anche lui sempre più convinto che il Pdl imperiese debba cambiare. Fino a che punto, si vedrà, tenendo anche conto della strategia a livello nazionale dell’ex ministro Claudio Scajola, verso il nuovo partito dei moderati post-Pdl berlusconiano.
Da www.ilSecoloxix.it del 24 Luglio 2011
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