sulla copertina di Rivisto di Febbraio 2012, che ha aperto la via alle polemiche
Sulla copertina del Vostro ultimo numero ho visto, con stupore, una
vignetta a firma di Gibba, un “monumento” del mondo dei cartoni animati e
della vignetta, gravemente offensiva nei confronti dell’Istituto
Salesiano, con la evidente scritta DON BOX e il commento “Alassio, città dei garage”.
Premesso
che nulla ho a che dire sulle vignette che mi ritraggono, spesso
illustrate sul Vostro giornale, e ritengo che l’ironia e la satira siano
il sale della vita, credo che sia veramente una caduta di stile il
concetto che sottende ed esprime questa vignetta che offende l’opera
educativa che da forse 100 anni portano avanti i Salesiani ad Alassio.
Io
che da Sindaco ho seguito le vicende dell’Istituto Salesiano, le
difficoltà a portare avanti la funzione educativa e di formazione
culturale e morale di tutti i ragazzi che passano e sono passati dai
vari gradi di istruzione delle scuole dell’Istituto, e dall’oratorio, senza nessun contributo da parte dello Stato, posso
testimoniare che gli interventi di realizzazione dei box si sono resi
necessari per il mero mantenimento e aggiornamento della struttura, che
diversamente dovrebbe cessare di esistere, perché non può più
mantenersi. Come è utile far notare che, una volta terminati, i servizi
di superficie e lo spazio coperto saranno aggiornati e riconsegnati,
migliorati, all’uso ludico-educativo propri dell’Istituto Salesiano
senza traumi per l’aspetto esterno dei luoghi.
I costi di
manutenzione, gli aggiornamenti e gli interventi dovuti alle intervenute
normative in materia di prevenzione incendi e di sicurezza comportano
costi che un istituto come quello Salesiano non poteva e non può
permettersi con la retta degli Studenti, ai quali, soprattutto i meno
abbienti, che scelgono questa scuola confessionale, i Padri Salesiani
cercano sempre di venire incontro.
Questi interventi da parte dell’Istituto non sono certo improntati alla speculazione, ma al mero finanziamento della struttura, ed alla Sua sopravvivenza.
Per
non tacere poi dell’importanza della convenzione con il centro di
Alassiosalute, primo in Italia, e esempio per molti che sono nati in
seguito sull’onda di questa esperienza positiva, ospitato nei locali
dell’Istituto Salesiano.
Diversamente avrebbe chiuso, come rischia
di chiudere il Convento dei Cappuccini di Alassio…qualcuno preferirebbe
forse la chiusura di questa importante fucina di menti, che ha forgiato
ed educato migliaia di uomini, fornendo Loro quel qualcosa in più nella
formazione della morale dei ragazzi che magari le scuole pubbliche non
sono in grado di dare, per Loro vocazione? Si preferirebbe che
l’immobile venisse trasformato in seconde case?
Credo di no, ed
io, non come rappresentante eletto delle istituzioni, ma come exallievo,
e come padre di un novello allievo di scuola media, sono veramente
offeso da questo modo superficiale e fazioso di trattare un argomento
così delicato, facendolo scadere nel ridicolo.
Ho ancora negli
occhi e nel cuore alcune altissime figure di educatori e di insegnanti,
veri esempi di vita, che mi hanno arricchito dal punto di vista
culturale, comportamentale e morale, da Don Roberi a Don Colombara, da
don Dagna a don Zanghi, a don Cazzola e tanti altri
Il
danno di immagine ormai è stato fatto, ma per questo Vi chiedo una
profonda riflessione sull’argomento, e di pubblicare questa mia sul
prossimo numero della Vostra rivista.
Con ossequi
Marco Melgrati Consigliere Regionale
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