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venerdì 11 maggio 2012

REGIONE Liguria: Circolare anti-cemento del Dipartimento Ambiente della Regione Liguria; marcia indietro della Regione.

Il consigliere regionale Marco Melgrati, in quota al PdL, incassa un'altro successo


Promulgata Nuova circolare esplicativa. 
Melgrati: vinta una battaglia… ha prevalso il buon senso
e anche la mia insistenza


In relazione alla “querelle” sulla circolare anti-cemento editata da Dipartimento Ambiente della Regione Liguria in relazione alla Legge Regionale al titolo “Misure Urgenti per la tutela delle acque”, marcia indietro degli uffici della Regione.
Infatti in data di ieri è stata promulgata una nuova circolare che si rimangia completamente quanto contenuto nella precedentemente circolare; è di martedì la mia interrogazione urgente in Consiglio Regionale sull’argomento, che aveva costretto l’assessore Renata Briano ad ammettere che la circolare del Dipartimento Ambiente eccedeva e travisava i contenuti della Legge Regionale n. 4 approvata in Consiglio Regionale il 5 marzo 2012, e a promettere che il Dipartimento Ambiente avrebbe fatto una “errata corrige”.

La nuova circolare recita: la razio della norma in oggetto è evitare l’incremento del carico inquinante negli agglomerati individuati nell’allegato A della legge medesima. A tal fine la Regione Liguria ha dettato le misure urgenti e temporanee da applicare per “(omissis)…l’adozione e comunque l’approvazione di piani urbanistici comunali e di strumenti urbanistici attuativi e delle relative varianti, o l’approvazione di progetti comportanti modifiche dei piani o degli strumenti urbanistici attuativi”. Nell’ambito delle casistiche sopra richiamate (e soltanto di queste n.d.r.), dovrà risultarew se le medesime fattispecie “(omissis)…determinino l’incremento del peso insediativi, come definito dall’art. 33 della legge Regionale 4 settembre 1997, n. 36…(omissis).

Quindi è stato accertato e acclarato che tutti gli interventi Edilizi che non comportano l’approvazione di piani urbanistici comunali e di strumenti urbanistici attuativi e delle relative varianti, oppure l’approvazione di progetti comportanti modifiche dei piani o degli strumenti urbanistici attuativi”, non sono proibiti e comunque soggetti a verifica delle competenti strutture Regionali, segnatamente il Dipartimento Ambiente, Settore Ciclo Integrato e Gestione delle Risorse Idriche.
 Sono quindi esclusi da questa verifica, come da noi evidenziato con lettere e interrogazioni,  il mero frazionamento di una unità immobiliare in due unità e il recupero dei sottotetti ai sensi della leggge 24/01, o ampliamenti con o senza frazionamento ai sensi di un P.u.c. o del Piano Casa Regionale, oppure strumenti urbanistico attuativi conformi ai piani urbanistici comunali in vigore o i titoli edilizi diretti, come è parimenti assurdo ed errato comprendere gli interventi effettuati “in coerenza”.

Sono soddisfatto che questa mia piccolacrociatadi buon senso abbia avuto esito positivo, e riportato la questione nei binari stabiliti dalla Legge approvata in Consiglio Regionale.  
La ritengo una mia vittoria personale, della quale si avvantaggeranno tutti i Comuni sprovvisti di impianto di depurazione, e ringrazio l’Assessore Renata Briano e la Dirigente per la correttezza e la onestà intellettuale dimostrata.
Genova, 11.05.2012

Marco Melgrati Consigliere Regionale

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