Il Patto per la Salute mette in pericolo
il DEA di Santa Corona?
La Conferenza Stato-Regione del 5 agosto ha stabilito
che per avere un
DEA di secondo livello è necessario un bacino di utenza di popolazione
tra 600.000 e 1.200.000 abitanti
Melgrati: presentata interrogazione
urgente.
L’assessore alla Salute Claudio Montaldo deve dichiarare le Sue
intenzioni.
Il decreto per gli standard ospedalieri facente parte del
patto per la salute 2014-2016 di recente emanazione (agosto 2014) fissa,
riclassifica e organizza le reti ospedaliere in base a parametri di entità
popolazione. Lo fa sapere il capogruppo
di Forza Italia Marco Melgrati, che continua: dalla lettura del decreto che
dovrà essere adottato a breve si legge che un ospedale DEA di secondo livello
come il Santa Corona dovrebbe servite un bacino di popolazione compreso tra 600.000
e 1.200.000 persone (CON UNO SCOSTAMENTO IN PIU' O IN MENO DEL 6%) .
Evidentemente, la provincia di Savona e quella di Imperia i cui territori
gravitano nell’ambito del Santa CORONA, sommando poco meno di 500.000 residenti
(495.530), non sembra possano
raggiungere i parametri di Legge affinchè sia confermato il DEA di SECONDO
LIVELLO… Per non parlare dei requisiti
che dovranno possedere gli ospedali di PRIMO LIVELLO o quelli di BASE. Sotto
questo aspetto credo che sarà necessario apportare un po’ di riordino,
rivedendo ANOMALIE CONSOLIDATE come le improprie specialità detenute
nell’Ospedale di Savona, nonostante la sua classificazione inferiore, a
svantaggio del DEA di Pietra Ligure.
Chiederò all’assessore, il quale ha
certamente partecipato ai lavori della concertazione Stato-Regioni nella
predisposizione del regolamento, se si è posto il problema e come intenderà
gestire questo potenziale pericolo per uno dei due DEA liguri, quello pietrese di S. Corona, per il
quale dovrà essere necessariamente
richiesta una deroga. Deroga che è ovvio pensare sarà basata su
incontrovertibili elementi come la conformazione territoriale e orografica ligure,
le relative distanze chilometriche e isocroniche, gli ingenti flussi turistici estivi che innalzano la popolazione che
gravita sui nostri ospedali e su realtà specifiche che la penalizzano. Quindi se l’assessore ha notizie su cose che
non conosciamo lo invitiamo a INFORMARCI SENZA INDUGI oppure, se non ha ancora
pensato a questa problematica è giunto il momento di DIRE LA VERITA'! E’ logico
pensare che una regione come la nostra non potrebbe sopportare la soppressione
di un DEA unico a causa di qualche burocrate romano o di qualche osservante
esecutore dei diktat europei in materia di tagli lineari. Non dimentichiamo che una provincia come
l’imperiese, la quale ora fruisce della copertura dell’ospedale pietrese, si
trova in posizione di confine e pericolosamente distante dal DEA di San
Martino, non potendo fruire di assistenza dagli ospedali francesi o
piemontesi.
Questo deve dirci con
chiarezza l’assessore Montaldo. O se la
chiusura di reparti e di funzioni al plesso ospedaliero di Santa Corona non
nasconda una strategia tesa a declassare il nosocomio Pietrese… Non mancheranno le sorprese anche leggendo
dal regolamento tutte le specialità che dovranno possedere ospedali di BASE
come quello di Albenga, ampiamente legittimato alla sua esistenza grazie al
grosso bacino residenti e oltre ai flussi turistici, forse anche mettendo in
conto di doverlo reintegrare delle
specialità sottratte..! Continua Melgrati:
se leggiamo lo STRALCIO del PUNTO 2.4 DEA DI SECONDO LIVELLO lo stesso
recita: "2.4 I presidi ospedalieri
di II livello, con bacino di utenza compreso tra 600.000 e 1.200.000
abitanti, sono strutture dotate di DEA
di II livello. Tali
presidi sono istituzionalmente riferibili alle Aziende Ospedaliere, alle
Aziende Ospedaliero universitarie, a taluni IRCCS e a Presidi di grandi
dimensioni della ASL. Tali presidi sono dotati di tutte le strutture
previste per l’Ospedale di I Livello, nonché di strutture che attengono alle
discipline più complesse non previste nell’Ospedale di I Livello, quali a
titolo indicativo , nel rispetto del criterio prevalente dei bacini di utenza
di cui al successivo punto 3.: Cardiologia con emodinamica interventistica
h. 24 (bene abbiamo fatto a insistere
per l’attivazione di questo presidio h.24), Neurochirurgia, Cardiochirurgia (che non c’è) e
Rianimazione cardiochirurgica, Chirurgia Vascolare, Chirurgia Toracica,
Chirurgia Maxillo-facciale, Chirurgia plastica, Endoscopia digestiva ad elevata
complessità, Broncoscopia interventistica, Radiologia interventistica,
Rianimazione pediatrica e neonatale, Medicina Nucleare e altre eventuali
discipline di alta specialità; devono essere presenti h.24 i Servizi di
Radiologia con almeno T.A.C. ed Ecografia (con presenza medica), Laboratorio,
Servizio Immunotrasfusionale. Ci sono tutte queste specialità in
maniera completa, o molte sono state ridimensionate o accorpate a reparti del
S.Paolo di Savona? Nelle regioni con popolazione inferiore ai 600.000
abitanti (qui invece si parla di
Regioni e non più di bacino di utenza),
l’attivazione o la conferma dei presidi ospedalieri di II livello è subordinata
alla stipula di un accordo di programmazione integrata interregionale con le
regioni confinanti in modo da garantire il rispetto del valore soglia del
bacino di utenza sopra indicato. Tale
accordo interregionale va stipulato entro il 31 dicembre 2014, quindi “domani”. Ma è necessario sottoscriverlo???
Inoltre il decreto fissa con una formula complessa il
calcolo da eseguirsi per effettuare i tagli dei posti letto ospedaliero per ricondurli
entro il parametro (da terzo mondo) di 3,7 Posti Letto ogni 1000 abitanti.
L’anomalia che riscontro è che quei posti letto sono già stati tagliati nei nostri ospedali nel 2012, in frettolosa
osservanza della Spending Review montiana, quindi in assenza dei parametri da
considerare nella formula, i quali erano demandati ad un regolamento fino ad
oggi mai emanato! Dato che entro dicembre, come recita la norma, si dovrà
provvedere al calcolo dei posti letto da tagliare, posti letto i quali come
noto sono invece stati già soppressi.
Tagli che da noi sono avvenuti arbitrariamente da parte dei Direttori
Generali, in accordo con l’assessore Montaldo. Credo che sarà preciso compito
dell’assessore effettuare il ricalcolo esatto, questa volta conformemente alle
istruzioni contenute nel regolamento. Sarebbe infatti spiacevole dover
apprendere che sono stati tagliati dai nostri Ospedali un numero di posti letto
maggiori di quanto prescriveva la legge. Su
che base sono stati fatti i calcoli, visto che il decreto NON esisteva ancora?
Sono corretti o no?
Non dimentichiamo che gli Ospedali di Albenga,
Pietra Ligure e Cairo sono quelli che hanno pagato maggiormente questo draconiano
e frettoloso taglio lineare, effettuato all’indice di presunte e improbabili
“razionalizzazioni” e “accorpamenti”.
Nel caso di Albenga, con la soppressione di interi reparti quali
Ortopedia e Chirurgia oltre al declassamento del Pronto Soccorso, un ospedale
efficiente e modernissimo è stato maldestramente depotenziato generando
irrazionali sprechi per non completo utilizzo delle sue potenzialità, oltre ad
aver sovraccaricato l’attività del DEA di Pietra Ligure. Per questi motivi,
continua il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati, ho presentato una
interrogazione consigliare e presenterò una mozione affinchè l’assessore
chiarisca questi aspetti, anche se, come ricordiamo, la rete delle emergenze
subì irritualmente delle modifiche a cura dei direttori generali delle AASSLL,
delegati dalla Regione in forza di una legge regionale (LR 29/2012) dove
si eludeva il passaggio dal Consiglio Regionale,
previsto invece dalla LR 41/06. Assessore
Montaldo e giunta del PD, è venuto il momento che dovete mettere mano al
riordino della rete delle emergenze e questa volta NON POTRETE FARLO BYPASSANDO
PILATESCAMENTE IL CONSIGLIO REGIONALE COME L’ULTIMA VOLTA! SARETE OBBLIGATI A
BREVE A DICHIARARE CON IL VOTO IL VOSTRO PENSIERO SUGLI OSPEDALI DEL
SAVONESE E AD ASSUMERVI IMORTANTI
RESPONSABILITA’ DAVANTI AI CITTADINI…
Il nostro gruppo consigliare a questo
proposito intende presentare un ODG da far approvare al Consiglio Regionale che
consolidi e approvi la realtà del DEA pietrese di 2° livello nella rete
delle emergenze e ne decreti il suo
futuro con il ripristino delle specialità che sono state scippate e che sono
funzionali per LEGGE alla sua classificazione.
Ricordo che molti autorevoli esponenti del PD del ponente e
anche savonesi, non hanno avuto esitazione nel levare gli scudi a difesa del
Santa Corona con dichiarazioni nette, in occasione della boutade estiva del
vicesindaco di Savona il quale immaginava oniricamente di poter azzerare le
realtà ospedaliere del savonese a vantaggio di un ospedale unico…
Ora, conclude il capogruppo di Forza Italia Melgrati,
l’assessore Montaldo e il gruppo del PD in Consiglio Regionale avranno
l’occasione per dimostrare che le dichiarazioni sui media in difesa del Santa
Corona e degli ospedali di Albenga e Cairo non erano strumentali e tesi ad una pre –campagna
elettorale.
Genova, 04.10.2014
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