Italia - Lombardia: l’ultima sparata di Galli
Con l’arrivo delle varianti del Sars-Cov2, i tanti profeti di sventura
in servizio attivo permanente hanno ripreso vigore nella loro forsennata
campagna del terrore di massa. Tant’è che il professor Massimo Galli,
un uomo che non legge i numeri e che è stato addirittura sbugiardato
dai medici del suo reparto (dirige la clinica di malattie infettive del
Sacco di Milano), rispondendo ad alcune domande sull’argomento, nel
corso di Agorà in onda su Rai 3 lunedì scorso, ha giudicato
insufficienti le chiusure decise dall’attuale governo. A suo avviso i
fatti, che come suo solito non ha minimamente dettagliato,
dimostrerebbero la sua tesi. “Anzi – ha rincarato la dose il nostro – ci
sono state delle riaperture nel momento in cui era proprio il caso di
non riaprire nulla, ma questa è una vecchia storia. I casi che abbiamo
tra oggi e ieri, valutando che sono stati fatti meno tamponi, sono casi
sintomatici con ogni probabilità. Questo è un preannuncio della
settimana che ci aspetta.”
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