Italia - C'è il semestre bianco, arrivano i "picconatori" e parte l'assalto a Mario Draghi
Mario Draghi l’aveva capito in tempi non sospetti: «Il semestre bianco
di fatto è già cominciato - diceva una settimana fa - perché già adesso
non ci sarebbero i tempi tecnici per sciogliere le Camere». Da giovedì
si può dire lo abbiano capito anche i partiti della sua variegata
maggioranza, che mai come nelle otto lunghissime ore del Consiglio dei
ministri sulla riforma della Giustizia ne avevano messo in discussione
la leadership. Il «liberi tutti» tanto temuto, insomma, è arrivato. E
aver troncato parti della riforma Cartabia per andare incontro ai
desiderata delle varie forze politiche costituisce un precedente
pericolosissimo. Cosa accadrà nelle prossime settimane quando il governo
sarà alle prese con riforme e decisioni potenzialmente ancora più
divisive? Fino a qualche giorno fa, di fatto, Mario Draghi aveva fatto
il bello e il cattivo tempo. Sulle macerie di partiti alla ricerca
d’autore, aveva imposto il suo decisionismo, all’insegna dell’one man
show. Un atteggiamento palese soprattutto sulle nomine, quando con un
tratto di penna il premier aveva cancellato l’era Conte (leggasi Arcuri e
Vecchione) senza che i Cinquestelle potessero proferire parola. O aveva
deciso in beata solitudine una partita generalmente delicatissima per
la politica come quella dei vertici Rai.
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