Bocciato il progetto dell’ex Ritz
Il progettista Marco Melgrati litiga con la «sua» commissione edilizia per la trasformazione dell’ex cinema Ritz. Lo scontro tra il sindaco e l’organo di vigilanza sugli interventi immobiliari è scoppiato sulla norma del piano regolatore relativa alle nuove autorimesse, come quella prevista sotto alla futura multisala sulla via Aurelia.
Gli acquirenti dello stabile, assistiti dal primo cittadino nella progettazione, hanno presentato una proposta
nella quale il piano interrato di box è collegato al livello della strada da una rampa che sbucherebbe in una via
privata accanto all’edificio.
Gli ispettori comunali hanno analizzato l’ipotesi progettuale e l’hanno respinta, citando la regola secondo cui i garage devono immettersi su strade con carreggiate superiori ai tre metri e mezzo.
Naturalmente l’impresa costruttrice ha sostenuto la validità della propria posizione, contestando il diniego della commissione edilizia.
nella quale il piano interrato di box è collegato al livello della strada da una rampa che sbucherebbe in una via
privata accanto all’edificio.
Gli ispettori comunali hanno analizzato l’ipotesi progettuale e l’hanno respinta, citando la regola secondo cui i garage devono immettersi su strade con carreggiate superiori ai tre metri e mezzo.
Naturalmente l’impresa costruttrice ha sostenuto la validità della propria posizione, contestando il diniego della commissione edilizia.
A curare la difesa della ditta è l’avvocato albenganese Franco Vazio, contrapposto a Melgrati nelle dispute politiche locali (ultima in ordine temporale la diatriba sul depuratore ingauno) ma legale di fiducia dell’architetto in alcuni procedimenti.
Il penalista ingauno sta preparando una memoria difensiva per rimarcare le ragioni dei privati.
«La commissione edilizia ha tirato fuori questo problema di larghezza della strada per l’autorimessa privata sotto al cinema, perché secondo la norma le autorimesse devono sbucare su strade superiori ai tre metri e mezzo», conferma Melgrati, prima di sottolineare:
«La stradina che si immette sull’Aurelia, però, è privata, quindi non ci sono problemi legati al piano regolatore. E poi questo intervento non è un’autorimessa interrata ma la ristrutturazione di un edificio esistente. L’avvocato Vazio sta scrivendo al Comune e saprà dimostrare la correttezza del nostro progetto».
Quanto manca ancora alla conclusione dell’iter burocratico per la realizzazione delle tre sale cinematografiche da centoventi, centosei e ottanta posti a sedere? «L’operazione si è arenata su questo aspetto della vicenda quando era ormai arrivata alla fase conclusiva.
Il penalista ingauno sta preparando una memoria difensiva per rimarcare le ragioni dei privati.
«La commissione edilizia ha tirato fuori questo problema di larghezza della strada per l’autorimessa privata sotto al cinema, perché secondo la norma le autorimesse devono sbucare su strade superiori ai tre metri e mezzo», conferma Melgrati, prima di sottolineare:
«La stradina che si immette sull’Aurelia, però, è privata, quindi non ci sono problemi legati al piano regolatore. E poi questo intervento non è un’autorimessa interrata ma la ristrutturazione di un edificio esistente. L’avvocato Vazio sta scrivendo al Comune e saprà dimostrare la correttezza del nostro progetto».
Quanto manca ancora alla conclusione dell’iter burocratico per la realizzazione delle tre sale cinematografiche da centoventi, centosei e ottanta posti a sedere? «L’operazione si è arenata su questo aspetto della vicenda quando era ormai arrivata alla fase conclusiva.
Risolto questo piccolo inconveniente, i lavori potranno cominciare regolarmente», risponde il sindaco.
In città, circola da alcune settimane la voce che l’impresa proprietaria del Ritz abbia rinunciato all’idea di costruire la multisala per ripiegare su una maxi-sala giochi, considerata più redditizia. «Nel progetto ci sono tre sale cinematografiche, ma la normativa consente ai privati di realizzare anche una sala da gioco», si limita a commentare il primo cittadino, senza smentire né confermare l’indiscrezione.
In città, circola da alcune settimane la voce che l’impresa proprietaria del Ritz abbia rinunciato all’idea di costruire la multisala per ripiegare su una maxi-sala giochi, considerata più redditizia. «Nel progetto ci sono tre sale cinematografiche, ma la normativa consente ai privati di realizzare anche una sala da gioco», si limita a commentare il primo cittadino, senza smentire né confermare l’indiscrezione.
Angelo Fresia
Da www.LaStampa.it del 22 Novembre 2009
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