domenica 6 dicembre 2009

I PIANI D'ESPANSIONE DELL’AZIENDA ALBENGANESE : Noberasco, il brand di un successo


L'imprenditore Gabriele Noberasco

Il colosso della frutta progetta nuovi store a Roma, Montecarlo, Firenze, Genova e Torino.

ALBENGA. Si sono spenti i riflettori sull’evento che ha portato l’azienda ligure Noberasco,  leader nel settore alimentare a ricevere il prestigioso riconoscimento, giunto ormai alla sua terza edizione, “Premio Casinò di Sanremo Confindustria Cento anni da qui”, e Gabriele, terza generazione della famiglia di imprenditori albenganesi, parla a ruota libera della azienda di famiglia, fondata dal nonno nel 1908.
«Il nostro è un settore difficile, da specialisti, e nonostante la preparazione e la serietà che ci contraddistinguono, da sempre, le incognite sono sempre in agguato. Prendiamo un prodotto tipico ligure come i pinoli: la Cina ha una grande produzione con una qualità non pari alla nostra ma che comunque funziona, oggi il colosso asiatico compra nel bacino del Mediterraneo perché la sua produzione viene utilizzata per il consumo interno. I costi delle materie prime sono spesso altalenanti, siamo in un mercato dinamico che vede nella globalizzazione un elemento di crescita esponenziale. Nelle ultime settimane le notizie che ci giungono dicono che il nuovo raccolto pare non dia i frutti attesi, ne consegue un aumento dei prezzi rimbalzato del 50% rispetto al recente passato. Ogni nostro prodotto appartiene ad un mercato specifico: le noci, la frutta secca, i datteri. Questi ultimi non stanno maturando; in Tunisia ha fatto inspiegabilmente freddo e la maturazione dei frutti è indietro quindi c’è un ritardo nelle consegne con conseguente rallentamento di tutta la catena produttiva. Dobbiamo, giornalmente, trovare le soluzioni per risolvere le varie problematiche che il mercato ci porta ad affrontare».
Il Pil, per la prima volta dopo tanto tempo, è tornato in crescita, da più parti si respira aria di rilancio.
Lei come imprenditore pensa che il peggio sia realmente passato? «Il sistema economico nazionale ha dimostrato una notevole capacità di reazione e un’incredibile produttività. Rispetto ad altri Paesi abbiamo sofferto molto meno, basti pensare all’Islanda, indicata per anni come uno esempio di buon funzionamento economico, ma che in questi frangenti è andata incontro ad un fallimento senza precedenti.
Noi siamo un Paese solido e concreto, lo dimostra anche il fatto che grandi aziende estere si stanno ritirando dimostrando un’inversione di tendenza; su tutte la FIAT, descritta come assoggettabile ad essere acquistata e che invece ha acquisito il colosso americano Chrysler. Il trend è in crescita anche grazie all’opportunità di ampliare il mercato verso nuovi businnes».
Gli store Noberasco vi stanno dando soddisfazioni. Avete in progetto di ampliarli?
«Ci stiamo pensando. Il nostro point situato ad Albenga, in Via dei Mille, è nato come regalo, nel 2005, per i cento anni che avrebbe compiuto papà. Abbiamo voluto ricordarlo così, con un negozio monomarca che è diventato un punto di incontro, dove l’antico si coniuga perfettamente con il nuovo e all’interno del quale abbiamo anche organizzato meeting, eventi e presentazione di nuovi prodotti. Uno show room a tutto tondo in grado di soddisfare più esigenze.
Stesso discorso per quello nato più di recente al settimo piano de la “Rinascente”, in piazza Duomo a Milano. Ci sta dando molte soddisfazioni, soprattutto da parte della clientela milanese che, si sa, essere molto preparata e particolarmente esigente.
Il nostro progetto è quello di aprire nuovi punti a Roma, Montecarlo, Firenze, Genova e Torino. Insomma in tutte quelle città in cui sarà possibile accrescere la visibilità del brand Noberasco.
Certo si tratta di un progetto oneroso per  il quale dovremo studiare una specifica unità dedicata alla gestione dei negozi».
A proposito di progetti ci spiega, nei dettagli, quello relativo ai negozi telematici?
«Siamo parte del “Consorzio Italia del Gusto” insieme a trentacinque colossi alimentari, rigorosamente Made in Italy; in sette stiamo lavorando a questo ambizioso progetto che è già avanti nella realizzazione concreta, siamo in attesa che la Comunità Europea stanzi i fondi per il suo sviluppo.
Si tratta di punti vendita telematici nei quali è possibile trovare i migliori prodotti italiani: per fare un esempio concreto un norvegese, alle dieci di sera può uscire di casa, andare in uno dei nostri negozi, schiacciare una serie di tasti elettronici e portarsi a casa una cena tipica italiana con spaghetti Barilla, una vaschetta di Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano e frutta secca Noberasco per dessert».
Dottor Noberasco, ci tolga una curiosità: ma con tutta questa mole di lavoro dove lo trova il tempo per correre in auto nei rally, sua grande passione?
«Guardi questa è tutta un’altra storia, ma ve la racconto la prossima volta”.

BEATRICE BARATTO

Da www.ilSecoloxix.it  del 06 Dicembre 2009

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