CON “GOOGLE STREET VIEW” LA LIGURIA ORA È IN RETE .
GENOVA. Contemplare da Calata Marconi il golfo di Portofino. Oppure passeggiare sul lungomare di Diano Marina. Da oggi è possibile stando comodamente seduti davanti al computer di casa e usando StreetView, il programma di Google che permette di incamminarsi per le vie della Liguria (e del mondo). Chiunque può sperimentarlo collegandosi a internet e andando su Google maps (http://maps.google.it), il sito di Google con le cartine geografiche. Un’icona a forma di omino giallo, che compare sullo schermo a sinistra, può essere trascinata sul luogo d’interesse e offrire un viaggio virtuale.
Le immagini sono state scattate alcuni mesi fa dalle macchine fotografiche montate su un’automobile che per tre giorni ha attraversato tutta la Liguria lungo l’Aurelia, secondo un copione che si è ripetuto anche in altre regioni d’Italia. «La differenza, però, è che in Liguria hanno collaborato anche il Comune di Genova e la polizia municipale. Abbiamo accompagnato i tecnici di Google nel loro viaggio. Il tutto a costo zero per i cittadini», racconta Francesco Bollorino, consulente del sindaco Marta Vincenzi per il progetto della “Città digitale”. Grazie alla collaborazione con i vigili, la Googlemobile è riuscita ad addentrarsi nei luoghi più difficili. «La veduta di Portofino da CalataMarconi, ad esempio, è davvero straordinaria».
La mappa ha però qualche falla. Non c’è traccia di Dolceacqua, storica meta turistica. E anche molti vicoli genovesi sono stati tagliati fuori. «Il lavoro spiega Bollorino deve essere completato.Presto verranno messe in rete le immagini che sono state scattate dal triciclo di Google, che mesi fa ha pedalato per tutti i caruggi del nostro centro storico».
A parte qualche lacuna, il programma Street View rappresenta un’opportunità per far conoscere in tutto il mondo le bellezze e le particolarità liguri, ma anche per fornire direttamente (con 800 luoghi di interesse pubblico evidenziati nel percorso virtuale) la possibilità di organizzare viaggi e soggiorni. Non è una passeggiata solo virtuale: il percorso sul web è fatto di immagini realmente riprese dalle telecamere montate sui
mezzi mobili di Google: prima l’automobile con una telecamera fissata sul tetto e dotata di quattro occhi elettronici per effettuare le riprese che, elaborate al computer, diventano immagini tridimensionali. Poi anche i mezzi a tre ruote per affrontare le vie più strette.
Le immagini sono state scattate alcuni mesi fa dalle macchine fotografiche montate su un’automobile che per tre giorni ha attraversato tutta la Liguria lungo l’Aurelia, secondo un copione che si è ripetuto anche in altre regioni d’Italia. «La differenza, però, è che in Liguria hanno collaborato anche il Comune di Genova e la polizia municipale. Abbiamo accompagnato i tecnici di Google nel loro viaggio. Il tutto a costo zero per i cittadini», racconta Francesco Bollorino, consulente del sindaco Marta Vincenzi per il progetto della “Città digitale”. Grazie alla collaborazione con i vigili, la Googlemobile è riuscita ad addentrarsi nei luoghi più difficili. «La veduta di Portofino da CalataMarconi, ad esempio, è davvero straordinaria».
La mappa ha però qualche falla. Non c’è traccia di Dolceacqua, storica meta turistica. E anche molti vicoli genovesi sono stati tagliati fuori. «Il lavoro spiega Bollorino deve essere completato.Presto verranno messe in rete le immagini che sono state scattate dal triciclo di Google, che mesi fa ha pedalato per tutti i caruggi del nostro centro storico».
A parte qualche lacuna, il programma Street View rappresenta un’opportunità per far conoscere in tutto il mondo le bellezze e le particolarità liguri, ma anche per fornire direttamente (con 800 luoghi di interesse pubblico evidenziati nel percorso virtuale) la possibilità di organizzare viaggi e soggiorni. Non è una passeggiata solo virtuale: il percorso sul web è fatto di immagini realmente riprese dalle telecamere montate sui
mezzi mobili di Google: prima l’automobile con una telecamera fissata sul tetto e dotata di quattro occhi elettronici per effettuare le riprese che, elaborate al computer, diventano immagini tridimensionali. Poi anche i mezzi a tre ruote per affrontare le vie più strette.
F.MAR.
Da www.ilSecoloxix.it del 10 Dicembre 2009
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