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giovedì 7 gennaio 2010

Il premier : tasse giù ma non da quest’anno



«Partiamo con le riforme : prima la giustizia poi il fisco»
ROMA. Anno nuovo, vecchie abitudini. Si comincia con una smentita di Palazzo Chigi: «Il presidente del Consiglio non ha mai detto che nel 2010 il governo abbasserà le tasse».
Solo tre ore prima Silvio Berlusconi, in collegamento telefonico con gli europarlamentari riuniti a casa di Vito Bonsignore, alle porte di Torino, spiegando le priorità del governo, aveva annunciato che «il 2010 sarà l’anno delle riforme. Partiremo con quelle della giustizia, poi proseguiremo con la scuola e soprattutto con un programma di riforma fiscale per ridurre le tasse». Forse è nato qui l’equivoco: allentare la morsa del fisco su famiglie e imprese è sì un obiettivo, ma senza vincoli temporali stringenti. Si procederà molto più in fretta sui temi della giustizia. Quelli sì, al primo posto nell’agenda del premier. Berlusconi ragiona a porte chiuse, parlando dalla villa della figlia Marina in Provenza. Il resoconto del suo intervento, dunque, è frutto delle indiscrezioni raccolte fra gli eurodeputati e i parlamentari ospiti a casa Bonsignore.
Una chiamata informale, raccontano, fatta soprattutto per gli auguri di buon anno. Ma il premier ne approfitta per enunciare i propositi per il 2010. Nel farlo ribadisce che l’anno in corso sarà quello delle riforme, a partire da quella della giustizia che per il premier resta la priorità.
Il Cavaliere parla anche di riforme istituzionali: la speranza, conferma agli eurodeputati, è quella di farle dialogando con l’opposizione. L’auspicio, per dirla con il portavoce Paolo Bonaiuti, è che Bersani sopravviva
alle «cannonate» di Antonio Di Pietro, Walter Veltroni e Dario Franceschini.
Ma se ciò non sarà possibile (eventualità che secondo qualcuno il premier ritiene «probabile»), allora la maggioranza dovrà andare avanti da sola, consapevole che sono i cittadini a chiedere un ammodernamento dello Stato.

 L’AGENDA DEL CAVALIERE

PROCESSO BREVE
Al Senato si ripartirà con l'esame
in Aula del ddl

LEGITTIMO IMPEDIMENTO
Alla Camera la commissione Giustizia
tornerà a cimentarsi con la proposta di
legge: adottato il testo base, dal 12
gennaio comincerà la discussione degli
emendamenti. Il testo è atteso in Aula
per il 25 gennaio

LODO ALFANO
PER VIA COSTITUZIONALE

Al Senato si attende la presentazione
di un disegno di legge del Pdl

RIFORMA DELLA COSTITUZIONE
Al Senato, in commissione Affari
Costituzionali, partirà il confronto su:
riforma del bicameralismo perfetto,
con l'approdo al Senato delle Regioni;
riduzione del numero dei parlamentari;
nuovo rapporto tra esecutivo
e legislativo; più poteri di guida
al governo


Berlusconi conferma poi di voler procedere anche con la riforma della scuola, ma soprattutto rispolvera l’idea di una «riforma del fisco». Nel farlo rivendica il fatto che il governo non ha messo le mani nelle tasche dei cittadini, nonostante la crisi. Ma non aggiunge altro: non entra nel merito della riforma, né tantomeno spiega quanto intenda realizzarla. Comunque, non nel 2010 puntualizza Paolo Bonaiuti, portavoce di Palazzo Chigi. Del resto ritoccare al ribasso le imposte (tra l’altro con un debito pubblico schizzato al 115% del pil) al momento non è possibile.Ciò non significa, come ha ripetuto lo stesso portavoce in questi giorni, che la riduzione delle tasse non «resti nel programma per la legislatura». Spiegazioni che però non convincono Marco Meloni, del Pd, che parla di «retromarcia» del governo.
Sempre a proposito del 2010, il Cavaliere parla di anno impegnativo, ma non difficile. Forse perché la crisi è alle spalle o forse perché è ottimista sulle regionali. A questo proposito ieri, parlando con alcuni interlocutori, ha detto di non voler modificare i suoi comportamenti in campagna elettorale: l’intenzione è quella di stare in mezzo alla gente. Ma l’aggressione in piazza del Duomo ha lasciato il segno e dunque ha promesso di fare maggiore attenzione, evitando bagni di folla troppo pericolosi.
Quanto al suo stato di salute, il premier conferma di essere tornato in forma, sottolineando di aver riposato abbastanza e assicurando  che la prossima settimana sarà a Roma. Minimizza infine i problemi della coalizione
in Sicilia, assicurando che se ne occuperà al rientro. Ad attenderlo, però, ci saranno anche altre grane: la decisione, al momento confermata, di nominare nel Consiglio dei ministri (previsto il 12 gennaio) Daniela Santanchè nuovo sottosegretario, insieme a Guido Viceconte. Scelta che rischia di far riesplodere le tensioni con Gianfranco Fini, come spiega Carmelo Briguglio, deputato vicino al presidente della Camera, che non esita a definire un «problema politico » l’innesto della leader del Movimento per l’Italia.

Da wwww.ilSecoloxix.it  del 07 Gennaio 2010

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