venerdì 1 gennaio 2010

Scajola: «Operativa la class action, elemento di civiltà»


Il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola

«Anche in Italia diventa finalmente operativo uno strumento di civiltà, essenziale per la tutela dei consumatori, già attivo in altri paesi sviluppati». Così Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo Economico, commenta l'entrata in vigore della class action, ricordando che «da ora è più semplice, concreto ed effettivo l'esercizio dell'azione collettiva, poiché questa può essere avviata anche da singoli consumatori o utenti, anziché solo dalle loro associazioni, e viene semplificato il meccanismo di liquidazione del danno».

La possibilità di esercitare la class action, ossia l'azione collettiva a tutela dei propri diritti per danni o inadempienze contrattuali da parte delle aziende, operativa dal 1° gennaio 2010, è una innovazione introdotta dalla Legge Sviluppo per tutelare i consumatori e gli utenti, sostituendo così integralmente l'analoga disciplina, prevista dalla legge finanziaria per il 2008, ma mai entrata in vigore perché ritenuta carente sia sotto l'aspetto procedurale che sostanziale.

Consumatori o utenti, che abbiano patito danni derivanti da prodotti difettosi o pericolosi, o da comportamenti commerciali scorretti o contrari alle norme sulla concorrenza, potranno unire le proprie forze per ottenere il risarcimento nelle ipotesi in cui il ricorso al giudice sarebbe troppo oneroso per un singolo individuo. Con le nuove norme tutti coloro che si trovino nella stessa situazione di chi ha promosso la causa, nelle ipotesi suddette, potranno aderire all'azione, facendo valere i propri diritti, anche attraverso il promotore e senza bisogno di ricorrere autonomamente ad un avvocato. Il procedimento sarà snello e consentirà di avere una sentenza immediatamente esecutiva e non una mera sentenza di principio che poi costringe ad instaurare un successivo giudizio.

Per assicurare una piena tutela dei consumatori che aderiscono, è previsto il preventivo esame da parte del giudice per verificare l'adeguatezza di chi ha instaurato il giudizio a curare l'interesse della classe, cioè del gruppo di consumatori o utenti che versino nella medesima situazione, e per accertare l'assenza di conflitti di interesse. Assicurata la piena trasparenza e pubblicità di tutte le fasi del procedimento, compresa la pubblicità sul sito del ministero dello Sviluppo Economico. Contemplata l'eventuale sospensione del giudizio quando sui fatti rilevanti è in corso un'istruttoria davanti a un'autorità indipendente, o un giudizio dinnanzi al giudice amministrativo. Sono interessati dal provvedimento gli illeciti commessi successivamente alla entrata in vigore della Legge Sviluppo, cioè successivamente al 15 agosto 2009.


Da www.IlSole24ore.it -> Notizie -> Norme -> Tributi  -   del 01 Gennaio 2010

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