Uno scorcio dei motivi architettonici che ornano il palazzo del Tribunale di Savona
sede anche della Procura della repubblica
Alassio. Resta in carcere M.G.,
l’ambulante marocchino di 30 anni finito in manette dopo aver tentato di
stuprare una barista alassina. L’uomo è stato interrogato oggi dal gip
Emilio Fois che ha convalidato l’arresto, ma si è riservato di decidere
sulla misura di custodia cautelare. Per lui le sbarre del Sant’Agostino
restano chiuse.
Secondo quanto accertato dai carabinieri, la giovane stava tornando a
casa dopo una serata passata a lavorare, quando un’ombra è apparsa alle
sue spalle: un passo insistente, poi alcuni apprezzamenti pesanti e,
infine, due braccia che l’afferrano nel tentativo di trascinarla in un
luogo più appartato e abusare di lei.
L’episodio è accaduto in via Leonardo Da Vinci: l’uomo, noto
frequentatore delle spiagge alassine come “vu cumprà”, l’ha spinta in un
angolo, ha lottato con lei, l’ha colpita con un oggetto affilato
(probabilmente un fondo di bottiglia) ferendola al collo e al braccio,
fino a quando, stupito della reazione decisa della ragazza e, disturbato
dalle urla di alcuni cittadini che, nel frattempo, si erano sporti
dalle finestre, si è dato alla fuga.
In pochi minuti però i Carabinieri erano arrivati nel luogo del
tentato stupro ed erano riusciti a rintracciare il trentenne,
visibilmente alterato dall’alcol, mentre fuggiva a piedi lungo l’Aurelia
in direzione Albenga.
Da www.Ivg.it del 07 Settembre 2011
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