Alassio. Il circolo ARCI Brixton
di Alassio interviene sul caso del tentato stupro ai danni di una
barista da parte di un marocchino 30enne nella notte fra sabato e
domenica scorsi.
“Solidarietà alla ragazza – si legge in una nota – e condanna per il
gravissimo gesto dell’aggressore, che si qualifica tra i più vili e
odiosi dei crimini. Vogliamo però anche stigmatizzare il comportamento
di tutti coloro che, approfittando di questo episodio, alimentano il
razzismo che purtroppo già permea questa società. Il nostro biasimo va
dunque ai politici che, indipendentemente dalla propria bandiera,
strumentalizzano l’accaduto per mero opportunismo; a tutti quei
cittadini che, dimenticando il principio della resposabilità soggettiva,
generalizzano e attribuiscono le colpe di un singolo ad un’intera
comunità; infine a quei giornalisti che utilizzano un linguaggio pregno
di pregiudizi razzisti, fomentando i sentimenti di ostilità nei
confronti di chi è ‘altro’ rispetto a ‘noi’”.
“Troviamo gravissimo ed improprio che a seguito di atti criminosi,
sui gionali i responsabili vengano identificati con la nazionalità solo
se immigrati – si legge ancora – Si leggono titoli come ‘Marocchino
aggredisce’ o ‘Extracomunitario ruba’, quando per gli stessi gesti
commessi da italiani i titoli sono ‘Cameriere aggredisce’ o ‘Impiegato
ruba’. Desideriamo invitare tutti a riflettere sul fatto che lo stupro è
un crimine commesso da uomini di qualsiasi nazionalità o religione. Un
crimine che nella maggior parte dei casi è compiuto da un familiare
della vittima. Un crimine che è più in generale la peggior espressione
della volontà di dominio dell’uomo sulla donna, in ogni società, ad ogni
latitudine”.
“Risolvere un problema tanto complesso purtroppo non è affatto
semplice, poiché richiede un intervento nella struttura più profonda dei
rapporti tra uomo e donna alla base della società umana. La soluzione
non risiede certo nella militarizzazione del territorio, come dimostra
il fatto che la maggior parte delle violenze sessuali avviene tra le
mura domestiche. Estendiamo quindi la nostra solidarietà a tutte le
donne vittime di violenza e a tutte le persone oggetto di
discriminazione, auspicando che lo spirito di convivenza civile possa
prendere il sopravvento sull’odio e l’intolleranza razziale e che su
questioni tanto gravi si rifletta e discuta onestamente, senza
pregiudizi né faziosità”.
Da www.Ivg.it del 08 Settembre 2011
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