lunedì 12 settembre 2011

Regione Liguria - Collocazione dei profughi ad Albenga e in Liguria: il punto in Consiglio regionale

 
 Lorena Rambaudi  assessore regionale alle politiche sociali


Sulla collocazione in Liguria dei profughi provenienti dal Nord Africa sono state presentate due interrogazioni. Una è stata illustrata da Marco Melgrati (Pdl), il quale ha affrontato in particolare il caso di Albenga, chiedendo chiarimenti. In questa provincia, infatti, in un primo tempo si prevedeva che i profughi venissero ospitati nella struttura dell’ex ospedale. Successivamente i profughi sono stati sistemati in un residence, nell’attesa della ristrutturazione dei locali della curia. «E’ stato comunicato che i fondi necessari per la ristrutturazione ci sono, ma non si capisce chi deve fare i lavori. – ha detto il consigliere – Il Comune di Albenga si sente abbandonato. È necessario il coordinamento della Regione». Melgrati ha anche chiesto se il numero dei profughi resterà anche per il futuro fissato a 23».
L’assessore alle politiche sociali, Lorena Rambaudi, ha chiarito: «la quota assegnata ad Albenga resterà inalterata. Il Comune ci ha indicato il sito ritenuto idoneo per l’accoglienza, i locali della curia, e noi abbiamo provveduto ad avanzare la richiesta di finanziamento. La protezione civile in una prima fase ha dato la priorità alla spesa corrente, alla gestione quotidiana. Noi, nell’attesa dello sblocco della situazione e, quindi della ristrutturazione che deve essere gestita dal Comune, il quale avrà il dovuto rimborso, abbiamo cercato una soluzione alternativa. Ribadisco: non è la Regione che dovrà gestire i lavori, ma il Comune che avrà il rimborso dalla Protezione civile regionale».
Edoardo Rixi (Lega Nord) ha chiesto alla Giunta quali azioni intenda conseguire al fine di ridurre al massimo i problemi dell’accoglienza dei profughi e per fare luce su alcuni fatti poco chiari. Rixi ha infatti sottolineato: «Nello smistamento dei profughi la Giunta regionale ha ignorato il parere degli enti locali, agendo d’autorità per non dire di prepotenza, mentre le direttive del Ministero degli Interni indicavano chiaramente l’obiettivo della collaborazione tra i enti locali, Regioni e Comuni». Rixi ha quindi sottolineato che nel contesto dell’accoglienza dei profughi sembrano essersi verificati «strani intrecci di interessi pubblici e privati, in particolare è stato riportato un caso di un imprenditore che avrebbe ricevuto quaranta euro al giorno di denaro pubblico per ogni profugo sistemato dentro due suoi monolocali». A tal proposito ha sottolineato che l’affitto di un monolocale è di circa 600 euro al mese e mentre l’imprenditore privato parrebbe ricevere 40 euro al giorno per ognuno dei 32 profughi; quindi il denaro pubblico intascato dal privato sarebbe di 38.400 euro al mese. Rixi ha anche chiesto se esiste un piano regionale per gestire eventuali nuovi arrivi o se i comuni sono lasciati soli ad affrontare l’emergenza.
L’assessore alle politiche sociali, Lorena Rambaudi ha risposto: «Abbiamo tentato di fare un programma regionale, di avere una programmazione, per organizzare i 1376 posti che dobbiamo garantire secondo il piano nazionale. Non è stato possibile perché, nonostante i numerosi incontri, inizialmente con i Comuni sono stati individuati solo 200 posti. Oggi garantiamo l’accoglienza a seicento profughi. Il nostro obiettivo è un piano condiviso con i Comuni. In questi casi, quando non c’è l’accordo, le cose comunque vanno comunque avanti perché scatta la catena di comando della Protezione civile e del Commissario straordinario per questa vicenda. Non è la Regione in questi casi che decide. L’accoglienza va fatta e i posti vanno garantiti. La diaria giornaliera fissata per l’accoglienza è stata decisa a livello nazionale: prima era di 40 ora è 46 euro al giorno. Il Prefetto ha adeguato tariffe».
Rixi si è detto molto preoccupato: «Già sei mesi fa – ha detto – si era detto che si stava lavorando per varare un piano di coordinamento con i Comuni e siamo al punto di partenza. Ha ancora senso che se ne occupi l’assessore regionale?».


Da Albengacorsara.it  del 12 Settembre 2011

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