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mercoledì 30 novembre 2011

I morti in guerra per difendere la Patria sono tutti “valorosi” eroi da onorare…non importa il colore politico…anche se avevano ...

 

 Marco Melgrati, consigliere regionale in quota Pdl

... la camicia nera!!!

Il Consigliere Regionale Marco Melgrati interviene in seguito alle faziose dichiarazioni del presidente dell’associazione Fischia il Vento Gino Michero circa la necessità di cancellare dalla lapide dei caduti della campagna di Russia inaugurata oggi tre “valorosi” giovani morti in battaglia per difendere la Patria solo perché indossavano la camicia nera invece che quella grigioverde dell’esercito.
Se è vero come è vero che durante la guerra civile alcune camicie nere si sono macchiate di crimini, ma lo stesso vale per alcuni partigiani di ogni colore, come ben testimoniato da Gianpaolo Pansa, giornalista e scrittore di sinistra, durante la campagna di Russia, ben prima dell’8 settembre, e quindi dell’inizio della Guerra Civile tra la Repubblica di Salò e il legittimo governo Sabaudo, affiancato dalle forze irregolari partigiane e dagli alleati, molte Camicie Nere, inquadrate in battaglioni, hanno combattuto con onore, e molti sono caduti sui campi di battaglia, per difendere la Patria, senza distinzione politica.
E proprio Giampaolo Pansa è stato messo all’indice dalla critica “comunista”, che si vuole da sempre appropriare della Resistenza in quanto tale, dimenticando che ci sono stati Partigiani Bianchi Popolari, Monarchici, Socialisti, Liberali, Repubblicani e “anche” Comunisti. E si tende a disconoscere l’apporto che centinaia di migliaia di soldati Alleati, per la maggior parte Americani, hanno dato alla guerra di liberazione dal Nazifascismo in Italia, con il Loro tributo di sangue. Lo testimoniano le migliaia e migliaia di bianche croci nei cimiteri militari Italiani riservati agli Alleati.

In particolare per il libro Il sangue dei vinti, Pansa è stato oggetto di critiche in quanto avrebbe "infangato" la Resistenza utilizzando, a detta dei detrattori, quasi esclusivamente fonti revisioniste di parte fascista accuse che Pansa ha sempre respinto con decisione, sostenendo di aver utilizzato fonti di diverso colore politico e di aver spesso descritto i crimini che certi esponenti fascisti avevano commesso ai danni dei partigiani prima di essere a loro volta uccisi. Durante la presentazione dei suoi libri in alcune occasioni Pansa è stato oggetto di contestazione da parte di centri sociali di sinistra che accusano l'autore di revisionismo. In un caso ci sono stati tafferugli tra gruppi di sinistra e di destra, entrambi presenti all'evento. Tali episodi sono state condannate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal presidente del Senato Franco Marini.

I giovani che sono morti per difendere la Patria sono tutti "“valorosi” eroi da onorare”, degni di essere ricordati per il Loro sacrificio, e quelli di Albenga in particolare, qualunque sia la camicia che indossavano; e basta con queste sterili faziose e ottuse polemiche da parte di chi vuol vedere la storia solo da un lato, quello sinistro !!!!

Marco Melgrati  - Consigliere Regionale

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