Marco Melgrati, consigliere regionale del Popolo della Libertà
... e l’Asilo del Nonno? Denuncia di Marco Melgrati in Consiglio Regionale.
Discussa
questa mattina, ultima dei lavori del Consiglio regionale,
l'interrogazione a risposta immediata datata 14 luglio del consigliere
Marco Melgrati sulla vendita degli ospedali di Alassio e Varazze, con le
relative Rsa.
L’interrogazione è stata fatta mesi fa contro la chiusura
delle residenze sanitarie di lungodegenza di Alassio e Varazze,
chiedendo alla Giunta quali siano le eventuali modalità di affidamento
della gestione ai privati. «Le rsa di Alassio e Varazze – ha detto
Melgrati - costituiscono un presidio e forniscono un servizio che gli
ospedali tradizionali non possono più svolgere. E’ stata indetta una
gara d’appalto per esternalizzare il servizio e affidare la gestione ai
privati con accreditamento Asl per le strutture di Millesimo e Finale
contenente una postilla per un’eventuale estensione del modello di
gestione anche a Varazze (mentre non vi è traccia di quella di Alassio).
Sembra ci sia intenzione da parte dell’Asl di cedere i muri delle
strutture ad aziende private che operano nel settore, disposte a
prendersi carico del servizio assistenziale accreditato con l’Asl.
Sarebbe uno sfregio agli autori di lasciti immobiliari, che hanno
consentito il mantenimento della struttura di Alassio. Nella Rsa di
Alassio, inoltre, è attivo “l’asilo del nonno”, un servizio per le
famiglie gestito dall’Asl con il Comune di Alassio». Grave inoltre voler
spostare presso l’ospedale di Albenga la rsa di Alassio…se la
commistione non c’è in nessun ospedale d’Italia, un motivo ci sarà;
questo è un grave precedente…
Oggi di fatto la chiusura dell’Ospedale di Alassio è già realtà; diventerà un condominio di lusso in prima collina!!! non
ci sono già più i reparti di radiologia, dialisi e riabilitazione,
trasferiti ad Albenga; entro la fine dell’anno sarà trasferita la
R.s.a.; e la chiusura sarà sancita dalla Legge Regionale sulla
cartolarizzazione che sarà, purtroppo, approvata in consiglio Regionale
la prossima settimana. E tutto questo nel silenzio complice del Sindaco e
dell’Amministrazione di Alassio, serva del Pd regionale…ma d’altronde,
l’assessore alla Salute del Comune è in Brasile, quando torna sarà tutto
fatto…
Ha risposto l’assessore alla salute Claudio Montaldo:
«Abbiamo deciso di dismettere alcune strutture. La prima preoccupazione
è stata quella di trovare altre collocazioni per gli anziani che erano
ospitati ad Alassio e Varazze. La soluzione di ospitare gli ospiti della
rsa di Alassio nell’ospedale di Albenga è dettata dalla necessità di
trovare luoghi immediatamente disponibili. Questa soluzione ci evita di
avere problemi di canoni e altro. Non si chiude però al processo di
convenzionamento anche ad Alassio. Per ora dobbiamo procedere così: in
questo modo siamo in grado di garantire tempestività e minori costi
all’operazione. Per quanto riguarda il lascito, non sono al corrente di questa cosa. Immagino che l’Asl abbia esaminato questo problema».
Ha
ribattuto Melgrati: «Spostare in un ospedale una rsa rappresenta
l’unico caso in Italia di commistione tra acuti e ospiti di rsa non
positivo e non funzionale».
"Grave la posizione dell'Assessore alla Salute Claudio Montaldo - dice Melgrati - che nella replica ha dichiarato di non
essere a conoscenza del fatto che l'ospedale di Alassio è stato
ristrutturato nel 2001 grazie ad 1 milione e mezzo di euro offerti da un
munifico donatore in memoria del padre, che ha condizionato i lavori
alla realizzazione dell'Asilo del Nonno, importante presidio
per anziani non totalmente autosufficienti, che vengono ospitati durante
il giorno, in collaborazione con il Comune di Alassio.
Con
la dismissione dell'ospedale non è stata trovata una soluzione e una
nuova collocazione per questo essenziale servizio, che ha dato aiuto e
sollievo a tante famiglie e una ragione di vita a molti anziani non
totalmente autosufficienti".
Marco Melgrati - Consigliere Regionale
Si allega testo del dibattimento in aula.
Intervento in Consiglio Regionale del 13 dicembre 2011 – Iri in relazione alla vendita degli ospedali di Alassio e Varazze.
MELGRATI:
Come le altre interrogazioni affrontate oggi anche questa, che porta la
data di luglio, è un’interrogazione “estiva”. Evidentemente è stata
superata un’attimino da quelli che sono gli eventi. È chiaro che dal
momento di presentazione di questa iri in cui si paventava la chiusura
delle Rsa di Alassio e Varazze, oggi è una certezza. La Rsa di Varazze è
stata chiusa, quella di Alassio è in via di chiusura tanto che è stata
inserita nel novero dei plessi che dovranno essere dimessi con cambio di
destinazione d’uso per aumentarne la capacità di vendita, quindi
trasformare le Rsa in alloggi e venderle per fare cassa per la Regione.
Quindi
l’interrogazione da un certo punto di vista non è più in questo senso,
perché la Regione dà per scontato che queste due strutture vengano
chiuse.
Mentre per Varazze è stata trovata però una soluzione per
soddisfare il territorio, è stata trasferita la Rsa in una struttura
privata ma sempre sul territorio di Varazze, per la Rsa di Alassio, che è
un presidio fondamentale, si è ipotizzato il trasferimento
nell’ospedale di Albenga. Sarebbe la prima volta che una Rsa vien
posizionata e va ad interagire all’interno di un ospedale per acuti.
Io
chiedo che all’Assessore se si può’ trovare una soluzione alternativa;
esiste già una struttura di cura privata sul territorio di Alassio, si
potrebbe pensare di fare una convenzione così come è stata fatta per
Varazze.
L’altro problema relativo a questo è se l’Assessore è a
conoscenza del fatto che quando l’ospedale di Alassio è stato
ristrutturato nel 2001 è stato ristrutturato con il contributo
fondamentale di un privato: la ristrutturazione di questo plesso
ospedaliero è costata due miliardi di lire di allora ma un miliardo e
mezzo è stato messo da un privato che ha condizionato la sua donazione
al fatto che venisse realizzato l’Asilo del Nonno, per prendersi cura
non dei malati, ma di quelle persone anziane che hanno problemi a
rimanere da soli di giorno.
Quindi io chiedo all’Assessore come
seconda richiesta di risposta: che fine farà questo Asilo del Nonno, che
era conditio sine qua non per la realizzazione di questa struttura e di
questa ristrutturazione che ha permesso all’ospedale di Alassio ci
continuare a lavorare in efficienza fino al 31 dicembre 2011, data che
credo sarà definitiva per la chiusura questo ospedale, a cui io sono
assolutamente contrario. Credo di essere l’unico anche perché il Sindaco
di Alassio e la sua Giunta appoggiata dal centro sinistra e dl Pd ad
Alassio non ha assolutamente fatto parola di questa cosa essendo
assolutamente consenziente che questa struttura diventerà civile
abitazione, quindi col cambio di destinazione d’uso imposto dalla
Regione si arriverà, di fatto senza aumentare il cemento in collina, a
convertire una struttura sanitaria in una struttura per appartamenti di
lusso.
MONTALDO: Direi che il Consigliere
Melgrati ha aggiornato l’interrogazione in base a quello che è accaduto e
sono note le ragioni per cui abbiamo deciso di dismettere alcune
strutture e la prima preoccupazione dell’Asl e nostra è stata quella di
trovare delle altre collocazioni dove ospitare li anziani che erano
ospitati nelle strutture di Alassio e Varazze.
Mi fa piacere
sapere che la soluzione di Varazze ha trovato soddisfazione da parte di
tutto il territorio e la comunità, la soluzione di ospitare la Rsa
nell’ospedale di Albenga è stata dettata dalla necessità di trovare dei
luoghi immediatamente disponibili e questi locali lo son sicuramente e
ci evitano di avere problemi di ulteriori costi per il pagamento di
canoni o quant’altro.
Io capisco il ragionamento che ci ha
proposto il Consigliere Melgrati, non voglio introdurre su questo
elementi di polemica, capisco che una realtà come Alassio possa ambire
ad avere una struttura sanitaria di una certa dimensione in cui ospitare
i propri anziani. La cosa che posso dirle in questo momento è soltanto
quella di non chiudere nella prospettiva che dovrà vedere consolidati i
processi di riorganizzazione e anche i processi economici, non chiudere
alla prospettiva di avere un convenzionamento anche nell’ambito della
città di Alassio, per le dimensioni, per tutte le ragioni che lei stesso
ha ben presente, però noi dobbiamo procedere così. In questo modo siamo
in grado di dare tempestività e minori costi all’operazione.
Per
quanto riguarda il lascito, la donazione, non sono al corrente di questa
cosa, immagino che l’Asl abbia esaminato questo problema e il fatto che
si stia andando in questa direzione mi fa pensare che la soluzione sia
positiva, interrogherò comunque l’Asl per capire se è stato preso in
considerazione questo aspetto onde non avere poi incidenti di percorso
nel processo di vendita.
MELGRATI: Ovviamente
non sono soddisfatto della risposta dell’Assessore, ma lo capisco.
Capisco la difficoltà di fare l’Assessore alla Salute.
Lo spostare
ad Albenga la Rsa è l’unico caso in Italia, credo, di commistione tra
acuti e patologie presenti nelle Rsa, quindi il fatto che sia l’unico
caso in Italia significa che non sta bene, che non è una cosa positiva.
Poi
con la chiusura dell’ospedale di Alassio perdiamo anche il servizio
della dialisi, che viene trasferita ad Albenga, e la dialisi vacanze per
la quale ci eravamo impegnati ed era stata anche la condizione per la
vendita di quelli che erano i lasciti dei donatori che erano intestati
al Comune di Alassio, non dimentichiamoci poi che, per la via della
legge che ha trasferito questi beni all’Asl, questi beni sono diventati
proprietà dell’Asl, il Comune aveva fatto causa all’Asl e poi c’era
stato il patteggiamento, questa transazione con il riconoscimento
cospicuo di una serie di immobili però con l’impegno a mantenere appunto
l’ospedale di Alassio, cosa che viene vanificata in questi giorni dalla
Regione Liguria, per fare cassa, per coprire il disavanzo di 18 milioni
di euro manifestatosi improvvisamente solo dopo la campagna elettorale,
perché in quel periodo il bilancio sanitario regionale ci era stato
raccontato essere miracolosamente in pareggio. E se in un anno dal
pareggio si è passati ad un buco di 18 milioni di euro siete stati
davvero poco bravi…
L’ultima cosa, chiedo all’Assessore di
approfondire la vicenda dell’Asilo del Nonno perché è stata la
condizione per il lascito per la ristrutturazione di tutto l’ospedale e
soprattutto non so come farà la Regione con il calcolo dagli standard
per l’alienazione dell’ospedale di Alassio, per la trasformazione in
appartamenti, quando gli standard della sanità del Piano Regolatore
Comunale di Alassio sono già tirati e quindi la perdita di questi
standard di tipo sociosanitario vanno sicuramente ad inficiare il
calcolo degli standard di questo tipo sul piano regolatore e quindi
salta l’equilibrio del P.u.c.…..
Nessun commento:
Posta un commento