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martedì 13 dicembre 2011

Alassio - Chiude l’Ospedale: diventa condominio di lusso, nell’indifferenza del Sindaco e della amministrazione di Alassio



Marco Melgrati, consigliere regionale del Popolo della Libertà


... e l’Asilo del Nonno? Denuncia di Marco Melgrati in Consiglio Regionale.

Discussa questa mattina, ultima dei lavori del Consiglio regionale, l'interrogazione a risposta immediata datata 14 luglio del consigliere Marco Melgrati sulla vendita degli ospedali di Alassio e Varazze, con le relative Rsa. 
L’interrogazione è stata fatta mesi fa contro la chiusura delle residenze sanitarie di lungodegenza di Alassio e Varazze, chiedendo alla Giunta quali siano le eventuali modalità di affidamento della gestione ai privati. «Le rsa di Alassio e Varazzeha detto Melgrati - costituiscono un presidio e forniscono un servizio che gli ospedali tradizionali non possono più svolgere. E’ stata indetta una gara d’appalto per esternalizzare il servizio e affidare la gestione ai privati con accreditamento Asl per le strutture di Millesimo e Finale contenente una postilla per un’eventuale estensione del modello di gestione anche a Varazze (mentre non vi è traccia di quella di Alassio). Sembra ci sia intenzione da parte dell’Asl di cedere i muri delle strutture ad aziende private che operano nel settore, disposte a prendersi carico del servizio assistenziale accreditato con l’Asl. Sarebbe uno sfregio agli autori di lasciti immobiliari, che hanno consentito il mantenimento della struttura di Alassio. Nella Rsa di Alassio, inoltre, è attivo “l’asilo del nonno”, un servizio per le famiglie gestito dall’Asl con il Comune di Alassio». Grave inoltre voler spostare presso l’ospedale di Albenga la rsa di Alassio…se la commistione non c’è in nessun ospedale d’Italia, un motivo ci sarà; questo è un grave precedente…
Oggi di fatto la chiusura dell’Ospedale di Alassio è già realtà; diventerà un condominio di lusso in prima collina!!! non ci sono già più i reparti di radiologia, dialisi e riabilitazione, trasferiti ad Albenga; entro la fine dell’anno sarà trasferita la R.s.a.;  e la chiusura sarà sancita dalla Legge Regionale sulla cartolarizzazione che sarà, purtroppo, approvata in consiglio Regionale la prossima settimana. E tutto questo nel silenzio complice del Sindaco e dell’Amministrazione di Alassio, serva del Pd regionale…ma d’altronde, l’assessore alla Salute del Comune è in Brasile, quando torna sarà tutto fatto…  

Ha risposto l’assessore alla salute Claudio Montaldo: «Abbiamo deciso di dismettere alcune strutture. La prima preoccupazione è stata quella di trovare altre collocazioni per gli anziani che erano ospitati ad Alassio e Varazze. La soluzione di ospitare gli ospiti della rsa di Alassio nell’ospedale di Albenga è dettata dalla necessità di trovare luoghi immediatamente disponibili. Questa soluzione ci evita di avere problemi di canoni e altro. Non si chiude però al processo di convenzionamento anche ad Alassio. Per ora dobbiamo procedere così: in questo modo siamo in grado di garantire tempestività e minori costi all’operazione. Per quanto riguarda il lascito, non sono al corrente di questa cosa. Immagino che l’Asl abbia esaminato questo problema».
Ha ribattuto Melgrati: «Spostare in un ospedale una rsa rappresenta l’unico caso in Italia di commistione tra acuti e ospiti di rsa non positivo e non funzionale».
"Grave la posizione dell'Assessore alla Salute Claudio Montaldo - dice Melgrati - che nella replica ha dichiarato di non essere a conoscenza del fatto che l'ospedale di Alassio è stato ristrutturato nel 2001 grazie ad 1 milione e mezzo di euro offerti da un munifico donatore in memoria del padre, che ha condizionato i lavori alla realizzazione dell'Asilo del Nonno, importante presidio per anziani non totalmente autosufficienti, che vengono ospitati durante il giorno, in collaborazione con il Comune di Alassio.
Con la dismissione dell'ospedale non è stata trovata una soluzione e una nuova collocazione per questo essenziale servizio, che ha dato aiuto e sollievo a tante famiglie e una ragione di vita a molti anziani non totalmente autosufficienti". 
                                                                        
Marco Melgrati - Consigliere Regionale

Si allega testo del dibattimento in aula.

Intervento in Consiglio Regionale del 13 dicembre 2011 – Iri in relazione alla vendita degli ospedali di Alassio e Varazze. 

MELGRATI: Come le altre interrogazioni affrontate oggi anche questa, che porta la data di luglio, è un’interrogazione “estiva”. Evidentemente è stata superata un’attimino da quelli che sono gli eventi. È chiaro che dal momento di presentazione di questa iri in cui si paventava la chiusura delle Rsa di Alassio e Varazze, oggi è una certezza. La Rsa di Varazze è stata chiusa, quella di Alassio è in via di chiusura tanto che è stata inserita nel novero dei plessi che dovranno essere dimessi con cambio di destinazione d’uso per aumentarne la capacità di vendita, quindi trasformare le Rsa in alloggi e venderle per fare cassa per la Regione.
Quindi l’interrogazione da un certo punto di vista non è più  in questo senso, perché la Regione dà per scontato che queste due strutture vengano chiuse.
Mentre per Varazze è stata trovata però una soluzione per soddisfare il territorio, è stata trasferita la Rsa in una struttura privata ma sempre sul territorio di Varazze, per la Rsa di Alassio, che è un presidio fondamentale, si è ipotizzato il trasferimento nell’ospedale di Albenga. Sarebbe la prima volta che una Rsa vien posizionata e va ad interagire all’interno di un ospedale per acuti.
Io chiedo che all’Assessore se si può’ trovare una soluzione  alternativa; esiste già una struttura di cura privata sul territorio di Alassio, si potrebbe pensare di fare una convenzione così come è stata fatta per Varazze.
L’altro problema relativo a questo è se  l’Assessore è a conoscenza del fatto che quando l’ospedale di Alassio è stato ristrutturato nel 2001 è stato ristrutturato con il contributo fondamentale di un privato: la ristrutturazione di questo plesso ospedaliero è costata due miliardi di lire di allora ma un miliardo e mezzo è stato messo da un privato  che ha condizionato la sua donazione al fatto che venisse realizzato l’Asilo del Nonno, per prendersi cura non dei malati, ma di quelle persone anziane che hanno problemi a rimanere da soli di giorno.
Quindi io chiedo all’Assessore come seconda richiesta di risposta: che fine farà questo Asilo del Nonno, che era conditio sine qua non per la realizzazione di questa struttura e di questa ristrutturazione che ha permesso all’ospedale di Alassio ci continuare a lavorare in efficienza fino al 31 dicembre 2011, data che credo sarà definitiva per la chiusura questo ospedale, a cui io sono assolutamente contrario. Credo di essere l’unico anche perché il Sindaco di Alassio e la sua Giunta appoggiata dal centro sinistra e dl Pd ad Alassio non ha assolutamente fatto parola di questa cosa essendo assolutamente consenziente che questa struttura diventerà civile abitazione, quindi col cambio di destinazione d’uso imposto dalla Regione si arriverà, di fatto senza aumentare il cemento in collina, a convertire una struttura sanitaria in una struttura per appartamenti di lusso.

MONTALDO:  Direi che il Consigliere Melgrati ha aggiornato l’interrogazione in base a quello che è accaduto e sono note le ragioni per cui abbiamo deciso di dismettere alcune strutture e la prima preoccupazione dell’Asl e nostra è stata quella di trovare delle altre collocazioni dove ospitare li anziani che erano ospitati nelle strutture di Alassio e Varazze.
Mi fa piacere sapere che la soluzione di Varazze ha trovato soddisfazione da parte di tutto il territorio e la comunità, la soluzione di ospitare la Rsa nell’ospedale di Albenga è stata dettata dalla necessità di trovare dei luoghi immediatamente disponibili e questi locali lo son sicuramente e ci evitano di avere problemi di ulteriori costi per il pagamento di canoni o quant’altro.
Io capisco il ragionamento che ci ha proposto il Consigliere Melgrati, non voglio introdurre su questo elementi di polemica, capisco che una realtà come Alassio possa ambire ad avere una struttura sanitaria di una certa dimensione in cui ospitare i propri anziani. La cosa che posso dirle in questo momento è soltanto quella di non chiudere nella prospettiva che dovrà vedere consolidati i processi di riorganizzazione e anche i processi economici, non chiudere alla prospettiva di avere un convenzionamento anche nell’ambito della città di Alassio, per le dimensioni, per tutte le ragioni che lei stesso ha ben presente, però noi dobbiamo procedere così. In questo modo siamo in grado di dare tempestività e minori costi all’operazione.
Per quanto riguarda il lascito, la donazione, non sono al corrente di questa cosa, immagino che l’Asl abbia esaminato questo problema e il fatto che si stia andando in questa direzione mi fa pensare che la soluzione sia positiva, interrogherò comunque l’Asl per capire se è stato preso in considerazione questo aspetto onde non avere poi incidenti di percorso nel processo di vendita.

MELGRATI:  Ovviamente non sono soddisfatto della risposta dell’Assessore, ma lo capisco. Capisco la difficoltà di fare l’Assessore alla Salute.
Lo spostare ad Albenga la Rsa è l’unico caso in Italia, credo,  di commistione tra acuti e patologie presenti nelle Rsa, quindi il fatto che sia l’unico caso in Italia significa che non sta bene, che non è una cosa positiva.
Poi con la chiusura dell’ospedale di Alassio perdiamo anche il servizio della dialisi, che viene trasferita ad Albenga, e la dialisi vacanze per la quale ci eravamo impegnati ed era stata anche la condizione per la vendita di quelli che erano i lasciti dei donatori che erano intestati al Comune di Alassio, non dimentichiamoci poi che, per la via della legge che ha trasferito questi beni all’Asl, questi beni sono diventati proprietà dell’Asl, il Comune aveva fatto causa all’Asl e poi c’era stato il patteggiamento, questa transazione con il riconoscimento cospicuo di una serie di immobili però con l’impegno a mantenere appunto l’ospedale di Alassio, cosa che viene vanificata in questi giorni dalla Regione Liguria, per fare cassa, per coprire il disavanzo di 18 milioni di euro manifestatosi improvvisamente solo dopo la campagna elettorale, perché in quel periodo il bilancio sanitario regionale ci era stato raccontato essere  miracolosamente in pareggio. E se in un anno dal pareggio si è passati ad un buco di 18 milioni di euro siete stati davvero poco bravi…
L’ultima cosa, chiedo all’Assessore di approfondire la vicenda dell’Asilo del Nonno perché è stata la condizione per il lascito per la ristrutturazione di tutto l’ospedale e soprattutto non so come farà la Regione con il calcolo dagli standard per l’alienazione dell’ospedale di Alassio, per la trasformazione in appartamenti, quando gli standard della sanità del Piano Regolatore Comunale di Alassio sono già tirati e quindi la perdita di questi standard di tipo sociosanitario vanno sicuramente ad inficiare il calcolo degli standard di questo tipo sul piano regolatore e quindi salta l’equilibrio del P.u.c.…..

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