giovedì 29 marzo 2012

Regione Liguria - Relazione al D.D.L. 163: Disciplina per l'esercizio delle attività produttive e riordino dello sportello unico.











           Genova 27 marzo ’12


Relazione al D.D.L. 163: Disciplina per l'esercizio delle attività produttive 
e riordino dello sportello unico.

Di fatto, oltre a definire la disciplina per l'esercizio delle attività produttive, il riordino dello sportello unico, e la definizione delle procedure urbanistiche ed edilizie per l’apertura, la modifica e lo sviluppo degli impianti produttivi, la novità, l’innovazione introdotta, e richiesta, da questa legge sta tutta nell’art. 12, dove si prevede, all’interno del lotto di proprietà, la possibilità di ampliamento degli immobili o insediamenti produttivi esistenti destinati ad ATTIVITA’ ARTIGIANALI, INDUSTRIALI, AGRICOLE E AGRITURISTICHE, ALBERGHIERE DI TIPO TRADIZIONALE, SOCIO ASSISTENZIALI E COMMERCIALI, con esclusione delle grandi strutture di vendita, con la presentazione al SUAP di DIA obbligatoria in deroga alla disciplina dei piani urbanistici e territoriali vigenti /o operanti in salvaguardia.

Il titolo, l’introduzione che potrei dare a questa relazione di minoranza è: legge discreta, quasi buona, ma “volutamente dimenticate le struttura alberghiere R.t.a. (residence). Inoltre il provvedimento è stato approvato  comunque dalla Commissione con grave ritardo rispetto all’impegno preso dal Presidente Burlando durante la votazione aal’unanimità dell’ordine del giorno a margine dell’approvazione del Piano Casa (impegno del Presidente a presentare e approvare la legge entro 90 giorni).

          Nel testo approvato del D.D.L. 163 sulla disciplina per l’esercizio delle attività produttive che va a normare la possibilità di ampliamento degli edifici che ospitano le attività produttive, artigianali, industriali, commerciali, agricole ed agrituristiche ed attività socio assistenziali non sono stati inseriti i Residence, cioè le strutture alberghiere con la tipologia Residenza Turistica Alberghiera

          Questa è una grave  e voluta dimenticanza, poiché il combinato disposto della Legge Reg. 1 e della Legge Reg. 2 del 2009, tristemente note come “Leggi Ruggeri”, che definiscono le R.T.A. (ovvero i residence) alla stregua di vere e proprie strutture alberghiere. Ancora una volta gli Albergatori Liguri, in particolare i proprietari di R.t.a., sono considerati dalla Giunta di Centro Sinistra figli di un Dio Minore.

          La giustificazione addotta dalla Giunta è che, essendo state le R.T.A. stralciate dal vincolo alberghiero, e quindi passibili di trasformazione in civile abitazione (alloggi), non si vogliono incentivare ampliamenti di strutture che potrebbero poi, dopo l’ampliamento, essere svincolate e finire sul mercato.
      Ma chi dal 2009 ha mantenuto strutture alberghiere di tipo R.t.a. fino ad ora, non approfittando dello svincolo alberghiero, vuol dire che ha creduto in questa attività, meno impegnativa, se vogliamo, di un Albergo tradizionale, e vuol continuare a svolgere il mestire dell’albergatore, ancorchè sotto forma di Residence; e si sono moltiplicate le offerte di Spa, percorsi benessere e palestre interne a queste strutture, per incentivare e qualificare sempre di più l’offerta di queste strutture.

          Non sappiamo come la Giunta sia riuscita a far digerire ai gruppi oltranzisti anticemento della sinistra estrema questa legge, che come vincolo all’ampliamento di attività produttive pone solo il vincolo del lotto contiguo non superiore ai mq. 30.000, l’incremento non superiore al 30% del lotto su cui insiste l’attività produttiva, la conformità al parametro dell’altezza e delle distanze minime dalle costruzioni stabilite dalla vigente legislazione o dai P.u.c. in vigore, il mantenimento delle alberature di pregio, un armonico inserimento con l’architettura esistente…inoltre, per le attività industriali insistenti su lotti superiori a 30.000 metri quadrati, la possibilità di ampliamento fino al 20% della superficie coperta finalizzata allo sviluppo della attività produttiva…e il vincolo delle destinazioni d’uso dovrà essere mantenuto per 20 anni, mentre per gli alberghi e strutture socio-assistenziali il vincolo dovrà essere mantenuto per 30 anni!!! Al di là del fatto che mi sembra eccessivo il vincolo dei 30 anni, ho presentato emendamento per ricondurlo a 20 anni, come per gli altri interventi; questo per non fare FIGLI E FIGLIASTRI , sempre a danno degli albergatori e degli alberghi, che ricordiamolo, sono la prima industria della Liguria, e immagine della Regione nel mondo, e non vanificare di fatto gli effetti di una legge che diversamente potrebbe produrre risultanze positive.
in definitiva, per noi “SVILUPPISTI”, come ama definirmi il Presidente Burlando,  una discreta legge, ma l’ultrasinistra di S.E.L. e Rifondazione Comunista e gli ambientalisti estremi la avranno letta bene?

          Come promotore e firmatario, in accordo con il Gruppo Consiliare del P.d.l., ho presentato un emendamento all’art. 12 che propone l’inserimento nelle possibilità di ampliamento dettate dal D.D.L. anche i Residence, con l’aggiunta, per questa categoria specifica, di un vincolo alla gestione alberghiera parificato a quello delle strutture alberghiere tradizionali.

          Ancora una volta sono costretto a constatare che il Presidente Burlando non ha mantenuto la parola. La legge sull’ampliamento degli alberghi e attività produttive è stato un formale impegno del Presidente, disatteso per più di un anno, tanto è trascorso ormai dalla data del 23 di febbraio 2011 quando, durante il Consiglio Regionale che approvava la legge di modifica del Piano Casa, in seguito ad un ordine del giorno promosso dal gruppo del P.d.l., sottoscritto e votato all’unanimità, il Presidente Burlando si era preso il formale impegno di presentare, entro 90 giorni, una proposta di legge organica a modifica della legge Ruggeri, che prevedesse meccanismi di ampliamento per gli alberghi con corsia preferenziale e facilitata, e una proposta di legge per le attività produttive in genere, sia artigianali, che agricole, industriali o commerciali.

Voglio infine sottolinea che la battaglia condotta in commissione e in aula dal gruppo del P.d.l., in particolare da me stesso e dai colleghi Rosso, Garibaldi e Bagnasco, per estendere la possibilità di ampliamento, da realizzare con D.i.a, ai sensi del Piano Casa, anche alle attività produttive, quindi anche agli alberghi e R.t.a., negata in quella sede, che aveva però registrato l’impegno del Presidente Burlando a preparare un testo di legge entro 90 giorni.

          Oggi la legge è realtà, ma da sola, senza la modifica alla vituperata Legge Ruggeri non è ancora in grado di rispondere alle esigenze del settore alberghiero ligure che langue attraversato da una profonda crisi.

Parrebbe, da notizie di stampa,  che una bozza debba essere presentata in giunta, ma l’evanescente assessore Berlangeri sembrerebbe non avere la “forza” politica di imporla alle varie anime della maggioranza, soprattutto a quella sinistra estrema che agita sempre lo spettro della cementificazione, senza però dare una risposta credibile e organica alla crisi occupazionale del settore alberghiero.

Pertanto, sottolineando la necessità urgente di riformare le Leggi Regionali 1 e 2 del 2009, il Gruppo Consiliare Pdl si rende disponibile a votare a favore di questo disegno di legge, riconoscendo in esso uno sforzo concreto della Giunta verso la categoria alberghiera, purché venga accolto il nostro emendamento all’articolo 12.
Diversamente, valuteremo l’ipotesi di voto, pur riconoscendo a questa Giunta di sinistra uno sforzo concettuale e una apertura politica che ci era sconosciuta
                                   
Marco Melgrati
Consigliere Regionale Gruppo Pdl

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