Genova 27 marzo ’12
Relazione al D.D.L. 163: Disciplina per l'esercizio
delle attività produttive
e riordino dello sportello unico.
Di fatto, oltre a
definire la disciplina per l'esercizio delle attività produttive, il riordino
dello sportello unico, e la definizione delle procedure urbanistiche ed
edilizie per l’apertura, la modifica e lo sviluppo degli impianti produttivi, la novità, l’innovazione
introdotta, e richiesta, da questa legge sta tutta nell’art. 12, dove si
prevede, all’interno del lotto di proprietà, la possibilità di ampliamento
degli immobili o insediamenti produttivi esistenti destinati ad ATTIVITA’
ARTIGIANALI, INDUSTRIALI, AGRICOLE E AGRITURISTICHE, ALBERGHIERE DI TIPO
TRADIZIONALE, SOCIO ASSISTENZIALI E COMMERCIALI, con esclusione delle grandi
strutture di vendita, con la presentazione al SUAP di DIA obbligatoria in
deroga alla disciplina dei piani urbanistici e territoriali vigenti /o operanti
in salvaguardia.
Il titolo, l’introduzione che potrei dare a questa
relazione di minoranza è: legge discreta, quasi buona, ma “volutamente dimenticate le struttura alberghiere
R.t.a. (residence). Inoltre il provvedimento è stato approvato comunque dalla Commissione con grave ritardo
rispetto all’impegno preso dal Presidente Burlando durante la votazione
aal’unanimità dell’ordine del giorno a margine dell’approvazione del Piano Casa
(impegno del Presidente a presentare e approvare la legge entro 90 giorni).
Nel testo
approvato del D.D.L. 163 sulla disciplina per l’esercizio delle attività
produttive che va a normare la possibilità di ampliamento degli edifici che
ospitano le attività produttive, artigianali, industriali, commerciali,
agricole ed agrituristiche ed attività socio assistenziali non sono stati
inseriti i Residence, cioè le strutture alberghiere con la tipologia Residenza
Turistica Alberghiera
Questa è una
grave e voluta dimenticanza, poiché il
combinato disposto della Legge Reg. 1 e della Legge Reg. 2 del 2009,
tristemente note come “Leggi Ruggeri”, che definiscono le R.T.A. (ovvero i
residence) alla stregua di vere e proprie strutture alberghiere. Ancora una
volta gli Albergatori Liguri, in particolare i proprietari di R.t.a., sono
considerati dalla Giunta di Centro Sinistra figli di
un Dio Minore.
La
giustificazione addotta dalla Giunta è che, essendo state le R.T.A. stralciate
dal vincolo alberghiero, e quindi passibili di trasformazione in civile
abitazione (alloggi), non si vogliono incentivare ampliamenti di strutture che
potrebbero poi, dopo l’ampliamento, essere svincolate e finire sul mercato.
Ma chi dal 2009
ha mantenuto strutture alberghiere di tipo R.t.a. fino ad ora, non
approfittando dello svincolo alberghiero, vuol dire che ha creduto in questa
attività, meno impegnativa, se vogliamo, di un Albergo tradizionale, e vuol
continuare a svolgere il mestire dell’albergatore, ancorchè sotto forma di
Residence; e si sono moltiplicate le offerte di Spa, percorsi benessere e
palestre interne a queste strutture, per incentivare e qualificare sempre di
più l’offerta di queste strutture.
Non
sappiamo come la Giunta sia riuscita a far digerire ai gruppi oltranzisti
anticemento della sinistra estrema questa legge, che come vincolo
all’ampliamento di attività produttive pone solo il vincolo del lotto contiguo
non superiore ai mq. 30.000, l’incremento non superiore al 30% del lotto su cui
insiste l’attività produttiva, la conformità al parametro dell’altezza e delle
distanze minime dalle costruzioni stabilite dalla vigente legislazione o dai
P.u.c. in vigore, il mantenimento delle alberature di pregio, un armonico
inserimento con l’architettura esistente…inoltre, per le attività industriali
insistenti su lotti superiori a 30.000 metri quadrati, la possibilità di
ampliamento fino al 20% della superficie coperta finalizzata allo sviluppo
della attività produttiva…e il vincolo delle destinazioni d’uso dovrà essere
mantenuto per 20 anni, mentre per gli alberghi e strutture socio-assistenziali
il vincolo dovrà essere mantenuto per 30 anni!!! Al di là del fatto che mi
sembra eccessivo il vincolo dei 30 anni, ho presentato emendamento per ricondurlo
a 20 anni, come per gli altri interventi; questo per non fare FIGLI
E FIGLIASTRI , sempre a danno degli albergatori e degli
alberghi, che ricordiamolo, sono la prima industria della Liguria, e
immagine della Regione nel mondo, e non vanificare di fatto gli effetti di una
legge che diversamente potrebbe produrre risultanze positive.
in definitiva, per noi “SVILUPPISTI”, come ama
definirmi il Presidente Burlando, una
discreta legge, ma l’ultrasinistra di S.E.L. e Rifondazione Comunista e gli
ambientalisti estremi la avranno letta bene?
Come
promotore e firmatario, in accordo con il Gruppo Consiliare del P.d.l., ho
presentato un emendamento all’art. 12 che propone l’inserimento nelle
possibilità di ampliamento dettate dal D.D.L. anche i Residence, con
l’aggiunta, per questa categoria specifica, di un vincolo alla
gestione alberghiera parificato a quello delle strutture alberghiere
tradizionali.
Ancora una
volta sono costretto a constatare che il Presidente Burlando non ha mantenuto
la parola. La legge sull’ampliamento degli alberghi e attività
produttive è stato un formale impegno del Presidente, disatteso per più di un
anno, tanto è trascorso ormai dalla data del 23 di febbraio 2011 quando,
durante il Consiglio Regionale che approvava la legge di modifica del Piano
Casa, in seguito ad un ordine del giorno promosso dal gruppo del P.d.l.,
sottoscritto e votato all’unanimità, il Presidente Burlando si era
preso il formale impegno di presentare, entro 90 giorni, una proposta
di legge organica a modifica della legge Ruggeri, che
prevedesse meccanismi di ampliamento per gli alberghi con corsia preferenziale
e facilitata, e una proposta di legge per le attività produttive in
genere, sia artigianali, che agricole, industriali o commerciali.
Voglio infine sottolinea che la battaglia condotta in
commissione e in aula dal gruppo del P.d.l., in particolare da me stesso e dai
colleghi Rosso, Garibaldi e Bagnasco, per estendere la possibilità di
ampliamento, da realizzare con D.i.a, ai sensi del Piano Casa, anche alle
attività produttive, quindi anche agli alberghi e R.t.a., negata in quella
sede, che aveva però registrato l’impegno del Presidente Burlando a preparare
un testo di legge entro 90 giorni.
Oggi la
legge è realtà, ma da sola, senza la modifica alla vituperata Legge Ruggeri non
è ancora in grado di rispondere alle esigenze del settore alberghiero ligure
che langue attraversato da una profonda crisi.
Parrebbe, da notizie di stampa, che una bozza debba essere presentata in giunta, ma l’evanescente
assessore Berlangeri sembrerebbe non avere la “forza” politica di imporla alle
varie anime della maggioranza, soprattutto a quella sinistra estrema che agita
sempre lo spettro della cementificazione, senza però dare una risposta credibile
e organica alla crisi occupazionale del settore alberghiero.
Pertanto, sottolineando la necessità urgente di riformare
le Leggi Regionali 1 e 2 del 2009, il Gruppo Consiliare Pdl si rende
disponibile a votare a favore di questo disegno di legge, riconoscendo in esso
uno sforzo concreto della Giunta verso la categoria alberghiera, purché venga
accolto il nostro emendamento all’articolo 12.
Diversamente, valuteremo l’ipotesi di voto, pur
riconoscendo a questa Giunta di sinistra uno sforzo concettuale e una apertura
politica che ci era sconosciuta
Marco
Melgrati
Consigliere
Regionale Gruppo Pdl
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