L'ingresso del Comune di Alassio
Alassio - C’è chi l’ha già definito un “terremoto” e
pensa che darà una scossa così forte in città da far tremare molte
persone.
L’unica certezza, almeno per ora, è che la notizia di un
indagine che ruota intorno al Comune di Alassio e che avrebbe
smascherato una piccola organizzazione messa in piedi per falsificare
atti pubblici (ad esempio pratiche edilizie, condoni) di amici e
compiacenti per evitare demolizioni o per sanare pratiche edilizie sulla
carta insanabili, coinvolge volti molto noti ed è già sulla bocca di
tutti.
Nel mirino della Procura ci sono infatti anche il vicesindaco di
Alassio Luigi Sibelli, la moglie Nadia Pelle, il geometra Luigi Tezel
(questi ultimi sono due dipendenti comunali), un imprenditore a cui il
Comune ha affidato diversi lavori (e che è fratello di un consigliere
comunale) un fotografo e un secondo geometra.
Per tutti e sei, questa
mattina, dopo un blitz in Comune dei carabinieri di Alassio e Albenga
con il supporto degli uomini della polizia giudiziaria della Procura,
sono scattate altrettante denunce a piede libero.
I reati, in concorso e a vario titolo, che gli vengono contestati
sono: corruzione aggravata, turbativa d’asta, falso ideologico del
privato in atto pubblico, falso ideologico del pubblico ufficiale in
atto pubblico; falsità in atti amministrativi; abuso edilizio,
violazione vincoli paesistici ambientali.
Oltre ai sei denunciati però
ci sarebbero altre persone indagate: la lista sembra lunga, ma dalla
Procura viene mantenuto il più stretto riserbo sul numero dei nomi
iscritti nel registro degli indagati.
Il sostituto Danilo Ceccarelli
titolare dell’indagine si è limitato a confermare che non si ferma a
sei.
I carabinieri alassini hanno reso noto che, oltre al Comune,
stamattina hanno perquisito anche alcune delle abitazioni degli indagati
“che hanno fruttato positivi riscontri alle ipotesi investigative”.
“Le attività d’indagine – ha commentato il Maggiore Samuele
Sighinolfi -, hanno permesso di scoprire una piccola organizzazione che
in accordo falsificava atti pubblici (ad esempio pratiche edilizie,
condoni) di amici e compiacenti, anche grazie all’aiuto di un fotografo
che modificava le foto degli immobili oggetto di abusi edilizi. Tale
pratica consentiva di evitare demolizioni o di sanare pratiche edilizie
altrimenti insanabili a causa, ad esempio, di vincoli paesaggistici
ambientali. Gli immobili sono tutti localizzati tra Alassio e Moglio.
E’
stata inoltre accertata la turbativa d’asta in merito all’assegnazione
di lavori di manutenzione che il Comune affidava sovente ad una ditta in
particolare”.
Altri dettagli sull’indagine (che comunque non si è ancora fermata),
per ora, non trapelano.
Sulla vicenda il sindaco di Alassio si è
limitato a dire: “Oggi sono stato fuori città tutto il giorno. Sto
rientrando solo adesso e quindi non ho ancora preso bene coscienza dei
fatti. Già questa sera lo farò e domani sicuramente commenterò la
vicenda”.
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