mercoledì 17 luglio 2013

Alassio - I Carabinieri scoprono un piccolo banco dei pegni della droga: arrestati due marocchini albenganesi

Indagini partite dal fermo di Nicolas Emanuel R

 

Radiomobile in servizio


Nei mesi scorsi era stato tratto in arresto Nicolas Emanuel R., 24 enne dalla doppia nazionalità italiana ed argentina, trovato in possesso, nella camera di albergo di Alassio ove alloggiava, di gr. 475 di marijuana. Il ragazzo giunto in Italia da pochi mesi, è un atleta impegnato in una società sportiva locale che da tempo cercava lavoro senza riuscire e meditava di rientrare in Argentina.
Le successive indagini hanno consentito, altresì, di deferire in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Savona S.S. 24 enne, P.A. 22  enne e C.G. 35 enne, tutti di Alassio poiché a seguito di perquisizioni domiciliari e personali sono stati trovati in possesso, complessivamente di:
-   una piana di marijuana alta cm. 20, gr. 27 di marijuana, gr. 42 di semi di marijuana;
-   due coltelli;
-   uno sminuzzatore, due bilance e sacchetti di plastica per il confezionamento dello stupefacente.
Il materiale è stato posto sotto sequestro.
L’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Savona a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
A seguito della vicenda sopra riportata è nata un’indagine del Nucleo Operativo e Radiomobile di Alassio per scoprire chi riforniva di droga l’atleta italo-argentino. Sono stati scoperti e arrestati Ahmed B. e Hamid B. due giovani marocchini residenti ad Albenga (uno pregiudicato), nella cui abitazione a seguito di perquisizione è stato trovato un vero e proprio laboratorio con 60 gr di cocaina purissima in cristallo pronta per essere tagliata e 29 dosi già confezionate oltre a  migliaia di euro in contanti. Nell’attrezzato appartamento c’era tutto il necessario per pesare, tagliare e confezionare la cocaina.
I due giovani marocchini si è scoperto vendevano sia ad altri piccoli spacciatori (come il calciatore alassino), sia al dettaglio.
In particolare avevano organizzato un vero e proprio banco dei pegni della droga per cui i clienti che non avevano denaro per pagare lasciavano in pegno pc portatili, telefoni cellulari, documenti (patenti, carte d’identità ecc.) e orologi.
Tutti questi oggetti rinvenuti durante la perquisizione, si pensava all’inizio che fossero stati rubati, invece, chiamando i proprietari i carabinieri hanno scoperto con non poca sorpresa che erano documenti od oggetti lasciati in pegno per avere la droga.
Ahmed B. per cercare di sfuggire all’arresto ha colpito più volte un carabiniere ed è stato arrestato anche per resistenza, violenza e lesioni a Pubblico ufficiale
 
r.g.
 
Da www.Savonanews.it del 17 Luglio 2013

 

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