Indagini partite dal fermo di Nicolas Emanuel R
Radiomobile in servizio
Nei mesi scorsi era stato tratto in arresto Nicolas Emanuel R., 24
enne dalla doppia nazionalità italiana ed argentina, trovato in
possesso, nella camera di albergo di Alassio ove alloggiava, di gr. 475
di marijuana. Il ragazzo giunto in Italia da pochi mesi, è un atleta
impegnato in una società sportiva locale che da tempo cercava lavoro
senza riuscire e meditava di rientrare in Argentina.
Le successive indagini hanno consentito, altresì, di deferire in
stato di libertà alla Procura della Repubblica di Savona S.S. 24 enne,
P.A. 22 enne e C.G. 35 enne, tutti di Alassio poiché a seguito di
perquisizioni domiciliari e personali sono stati trovati in possesso,
complessivamente di:
- una piana di marijuana alta cm. 20, gr. 27 di marijuana, gr. 42 di semi di marijuana;
- due coltelli;
- uno sminuzzatore, due bilance e sacchetti di plastica per il confezionamento dello stupefacente.
Il materiale è stato posto sotto sequestro.
L’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Savona a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
A seguito della vicenda sopra riportata è nata un’indagine del Nucleo
Operativo e Radiomobile di Alassio per scoprire chi riforniva di droga
l’atleta italo-argentino. Sono stati scoperti e arrestati Ahmed B. e
Hamid B. due giovani marocchini residenti ad Albenga (uno pregiudicato),
nella cui abitazione a seguito di perquisizione è stato trovato un vero
e proprio laboratorio con 60 gr di cocaina purissima in cristallo
pronta per essere tagliata e 29 dosi già confezionate oltre a migliaia
di euro in contanti. Nell’attrezzato appartamento c’era tutto il
necessario per pesare, tagliare e confezionare la cocaina.
I due giovani marocchini si è scoperto vendevano sia ad altri piccoli
spacciatori (come il calciatore alassino), sia al dettaglio.
In particolare avevano organizzato un vero e proprio banco dei pegni
della droga per cui i clienti che non avevano denaro per pagare
lasciavano in pegno pc portatili, telefoni cellulari, documenti
(patenti, carte d’identità ecc.) e orologi.
Tutti questi oggetti rinvenuti durante la perquisizione, si pensava
all’inizio che fossero stati rubati, invece, chiamando i proprietari i
carabinieri hanno scoperto con non poca sorpresa che erano documenti od
oggetti lasciati in pegno per avere la droga.
Ahmed B. per cercare di sfuggire all’arresto ha colpito più volte un
carabiniere ed è stato arrestato anche per resistenza, violenza e
lesioni a Pubblico ufficiale
r.g.
Da www.Savonanews.it del 17 Luglio 2013
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