Mi corre l'obbligo di precisare che in merito a quanto
riportato qui sotto nell'articolo pubblicato dal quotidiano il Secolo XIX di oggi dal
titolo "Alassio, caccia alle poltrone", il sottoscritto non è al
corrente di quanto sostenuto dal giornalista, nè è MAI stato anche solo
contattato sugli argomenti trattati, nè dall'Amministrazione Comunale nè dal
giornalista.
Mentre è bene precisare che le parole attribuite al
presidente della Provincia Angelo Vaccarezza al termine dell'articolo, quale
" commissario " del PdL cittadino, non possono essere vere o se
veramente dette ancorchè virgolettate mi resta il dubbio che siano ipotesi
del redattore dell'articolo in questione, sarebbero sintomo di ignoranza dello
Statuto del PdL o espressione di una insana volontà di prevaricazione: il
Presidente della Provincia non può essere nel contempo commissario di un Comune
sotto la sua giurisdizione politica, ovvero rientrante sotto la Provincia da
lui amministrata.
Il Presidente Angelo Vaccarezza è stato sì commissario ma
" ad acta ", come lui stesso scelse di autodefinirsi proprio per
bypassare il problema di incompatibilità sollevato giustamente in una riunione
di coordinamento provinciale del PdL nella sede di Savona, a norma di Statuto
Nazionale, la primavera scorsa, occasione nella quale ebbe a chiarire che la
sua permanenza in città al commissariamento locale del PdL si sarebbe protratta
SOLO fino alla presentazione della lista elettorale per le elezioni comunali
del 26 e 27 Maggio scorso, dopodichè avrebbe dovuto levare le tende: ma così
non è stato e questa cosa che ha risvolti certo antipatici e sa di "
occupazione ", non sarà certo senza conseguenze politiche.
" Repetita iuvant semper ", per dirla in latino.
P.s.: E' veramente ora di finirla con questi boiardi di
potere che farebbero qualsiasi cosa pur di avere una poltrona remunerata e poi,
in pratica, non fanno nulla nell'interesse della comunità alassina, se non
incassare prebende di ogni genere soprattutto di carattere economico,
inventandosi pure imbarazzanti doppi stipendi per doppie presidenze, mandando
in rovina società pubbliche male amministrate, da veri incompetenti, che
diventano pozzi senza fondo di denaro pubblico sprecato all'inverosimile, con
continue ricapitalizzazioni: ci sono poi gli specialisti nell'assumere parenti,
figli nelle società partecipate del Comune, persino dove loro stessi sono stati
nominati per sola volontà politica, che si arrogano poteri decisionali con
scelte arbitrarie su beni e soldi che sono dei cittadini, come se questi beni o
soldi invece appartenessero loro, per chissà quali meriti sociali mai chiariti
o qualità rimaste comprensibilmente inespresse !
Io con queste persone ribadisco NON ho nulla da condividere
e NON voglio condividere nulla e neppure con chi continua, magari per
piaggeria, o per convenienza personale o per mancanza di attributi, a permettere
queste indegne lottizzazioni del patrimonio dei cittadini a favore di alcune vere
e proprie sanguisughe, paladini solo dei propri interessi.
Fabio Lucchini
Da www.ilSecoloxix.it del 22 Settembre 2013

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