ALASSIOFUTURA: Alassio - Caso Socco: il Comune fa opposizione alla sentenza che aveva dato ragione a Cesare Maria Socco, figlio del potente ex presidente della Sca Roberto Socco , la società di gestione dell' Acquedotto cittadino, nella causa per il risarcimento danni promossa contro la Gesco S.p.A. di cui era stato dipendente per alcuni anni. Nel 2007 i vertici della società pubblica del Comune avevano spostato il Socco dagli uffci al controllo dei parcometri, subito dopo l'assunzione a tempo pieno di Paolo Zarrillo figlio del presidente della Gesco Vincenzo Zarrillo grazie a nomina politica, e Luca Mazzoni figlio del prof. Antonio Mazzoni anche quest'ultimo nominato vice-presidente della stessa società, sempre per nomina politica

giovedì 3 ottobre 2013

Alassio - Caso Socco: il Comune fa opposizione alla sentenza che aveva dato ragione a Cesare Maria Socco, figlio del potente ex presidente della Sca Roberto Socco , la società di gestione dell' Acquedotto cittadino, nella causa per il risarcimento danni promossa contro la Gesco S.p.A. di cui era stato dipendente per alcuni anni. Nel 2007 i vertici della società pubblica del Comune avevano spostato il Socco dagli uffci al controllo dei parcometri, subito dopo l'assunzione a tempo pieno di Paolo Zarrillo figlio del presidente della Gesco Vincenzo Zarrillo grazie a nomina politica, e Luca Mazzoni figlio del prof. Antonio Mazzoni anche quest'ultimo nominato vice-presidente della stessa società, sempre per nomina politica

Da www.laStampa.it del 03 Ottobre 2013

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Elena Rede – all’anagrafe Elena Re Depaolini – artista eclettica e raffinata, già presente alla Biennale di Venezia, è figura nota nel panorama internazionale dell’arte contemporanea, tanto da essere inserita fra i massimi scultori italiani nell’annuario più autorevole del settore: il Catalogo dell’Arte Moderna (Editoriale Giorgio Mondadori).Elena Rede – born Elena Re Depaolini – eclectic and refined artist, already present at the Venice Biennale, is a well-known figure on the international contemporary art scene, so much so that she is included among the greatest Italian sculptors in the most authoritative yearbook in the field: the Catalogue of Modern Art (Editoriale Giorgio Mondadori).

...........FIAT IUSTITIA et PEREAT MUNDUS........

Fiat iustitia et pereat mundus, letteralmente «Sia fatta giustizia e perisca pure il mondo» era il motto di Ferdinando I d'Asburgo. La prima testimonianza della frase si rinviene nel volume Loci Communes (1563), di Johannes Manlius, che l'attribuisce all'Imperatore. La frase è impiegata da Immanuel Kant, che in " Per la pace perpetua " ne fa il motto dell’uomo politico fermo nei suoi princìpi, traducendola e commentandola così: "Regni la giustizia, dovessero anche per essa perire tutti assieme gli scellerati che esistono nel mondo ", è un principio di diritto coraggioso, che taglia le vie tortuose tracciate dall’inganno e dalla violenza...». Hegel la corresse in Fiat iustitia ne pereat mundus, vale a dire: " Sia fatta giustizia perché non perisca il mondo "

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La redazione

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