Genova - Sembrava che non dovesse presentarsi in
aula, invece il presidente del Consiglio regionale Rosario Monteleone è
arrivato per dimettersi.
“Come potete pensare che io mi rovini per soli
15 mila euro – ha dichiarato in aula – questa è una campagna mediatica
per vendere qualche copia in più, ma io per la tranquillità di tutti
consegno immediatamente le mie dimissioni”.
Ieri il lungo colloquio con il governatore Burlando che, secondo i
bene informati, avrebbe chiesto di fare un passo indietro sino alla
conclusione dell’indagine della procura sulle “spese pazze”, che vede
Monteleone indagato per peculato.
La decisione dell’ormai ex presidente, che era prevista per domani
mattina, è invece arrivata in anticipo e al suo posto gli addetti ai
lavori indicano Michele Boffa, attuale vicepresidente del parlamento
ligure.
Ecco l’intervento completo: “Dopo una mattinata e una nottata
trascorsa a riflettere, anche in condizioni di salute non buone, sono
arrivato a una decisione. Non faccio conferenze stampa perché ho grande
rispetto delle Istituzioni e dunque delle persone che mi hanno eletto, o
che non mi hanno eletto, ma comunque in questi anni mi hanno sopportato
e non mi hanno mai fatto mancare la propria stima e la propria fiducia
personale. Sono certo di essere finito in un grosso malinteso, che credo
sia stato anche ad arte accentuato, forse dalla paura o forse
dall’inesperienza. Non sono portato a pensar male. Non fa parte della
mia natura voler pensare male. Vedo sempre e ho sempre visto negli altri
atteggiamenti rivolti verso il bene, anche se – ahimè – purtroppo le
cose non stanno così. Da giorni sono sotto una gogna mediatica
immeritata che riguarda due fatture regolarmente rimborsate con gli
interessi legali. Quindi, si tratta di un semplice errore di
contabilizzazione, infatti i conti, sino a prova contraria, quadrano
alla lira”.
“Ho delle grandi responsabilità: la più grande, credetemi, è quella
di padre. Non so se chi immagina di vendere qualche copia di giornale in
più, o chi pensa di speculare, si rende conto del male che fa,
condannando e facendo perdere davanti ai propri figli la dignità di uomo
e di padre. Non sanno quanto queste cose possano colpire intimamente
nell’animo e quanto male possano fare. Questo non lo posso permettere
nella maniera più assoluta, come non posso assolutamente permettere che
le mie già precarie condizioni di salute continuino a peggiorare
ulteriormente per lo stress e perché tutte le volte, quando leggo
qualcosa che non corrisponde al vero – vi prego di credermi – fa un male
terribile, specialmente per chi in 30 anni di onorata carriera
politica, che ha venduto anche migliaia di miliardi di patrimonio
pubblico (Monteleone fa riferimento al suo precedente incarico di
assessore del Comune di Genova, ndr) non solo in Liguria, non solo a
Genova, in Lombardia, in Valle d’Aosta, non è mai stato sfiorato
minimamente dal dubbio della correttezza dei suoi comportamenti. Non c’è
un ufficio in questa Regione che possa testimoniare, a qualsiasi
livello, che il presidente Monteleone si sia mai informato di una
pratica, in un senso o nell’altro. I numerosi messaggi e le attestazioni
di stima che ho ricevuto in questi giorni ne sono la conferma”.
“Questo è il tempo che ci è dato da vivere. A mio figlio che mi
chiedeva “papà, perché succede?” ho risposto: c’è un disegno della
provvidenza che attraversa tutti quanti noi, ma ci attraversa soltanto.
Noi non siamo destinati a comprendere, ma solamente ad accettare il
mistero. Ebbene, io con questo stato d’animo, certo che sto accettando
un mistero più forte di quello che posso immaginare”.
Rivolto ai consiglieri ha aggiunto: “Sono venuto qui in assoluta
libertà. Voi sapete come ci siamo comportati in questi anni; voi
conoscete l’uso che abbiamo fatto di quei fondi; voi sapete in che modo
una modesta persona come me manteneva un gruppo politico del 5 per cento
in questa Regione, avendo localizzazione e territorialità in tutte e
quattro le Province; voi sapete con quanto sacrificio si fanno queste
cose. Solo voi – e insieme con voi – sapete come possiamo condividere
questa indagine che è stata volutamente, sotto un certo punto di vista,
enfatizzata più del necessario”.
“E’ impensabile che Rosario Monteleone, dopo aver avuto occasioni
semmai di fare tante cose, improvvisamente sia diventato così sciocco da
farsi coinvolgere in una storia da 15 mila euro.
Me ne vado – ha concluso – con un’amarezza: in questa situazione, che è di tutti, sapere che qualcuno vigliaccamente ha voluto colpire alle spalle, immaginando di fare una furbata, non può che crearmi tanto dispiacere e tanta delusione. Siccome il tempo è signore, darà anche a questa situazione la sua giusta chiave di lettura. Colleghi, per la tranquillità di tutti voi, delle Istituzioni, mia e della mia famiglia, consegno adesso al vicepresidente Boffa la mia lettera di dimissioni immediate. Grazie per quello che abbiamo fatto insieme in questi 3 anni”.
Me ne vado – ha concluso – con un’amarezza: in questa situazione, che è di tutti, sapere che qualcuno vigliaccamente ha voluto colpire alle spalle, immaginando di fare una furbata, non può che crearmi tanto dispiacere e tanta delusione. Siccome il tempo è signore, darà anche a questa situazione la sua giusta chiave di lettura. Colleghi, per la tranquillità di tutti voi, delle Istituzioni, mia e della mia famiglia, consegno adesso al vicepresidente Boffa la mia lettera di dimissioni immediate. Grazie per quello che abbiamo fatto insieme in questi 3 anni”.
Intanto la Giunta regionale della Liguria ha preso atto delle sue
dimissioni. “La Giunta ringrazia Rosario Monteleone per il lavoro
istituzionale svolto ed esprime il proprio apprezzamento per lo spirito
di questa scelta personale di responsabilità, volta anche a preservare
la credibilità e l’autorevolezza della Regione. Scelta pienamente
coerente con le qualità umane che in questi anni il presidente
Monteleone ha dimostrato” si legge in una nota.
Da www.IVG.it e Ge24.it del 29 Ottobre 2013
Da www.IVG.it e Ge24.it del 29 Ottobre 2013
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