Il notaio Franco Amadeo
Imperia - Insieme a Franco Amadeo sono 4 i notai indagati in
concorso nella lottizzazione abusiva
per aver firmato passaggi di
proprietà e atti di vendita.
Tre i professionisti interrogati, che
hanno fornito al pubblico ministero spiegazioni esaustive
Il notaio Franco Amadeo, che è anche presidente della Camera di
Commercio, di Imperia, indagato per concorso in lottizzazione abusiva, è
stato ascoltato, stamani, dal pubblico ministero Alessandro Bogliolo
nell'inchiesta relativa alla realizzazione delle cento villette di
Dolcedo, il caso scoppiato nel giugno scorso che ha portato al sequestro
di decine di immobili e battaglie legali che vedono protagonisti i
proprietari italiani e stranieri.
Quattro,
in totale, i notai indagati, per aver firmato passaggi di proprietà e
atti di vendita. Lo scorso 18 ottobre, vennero interrogati il notaio
Giovanni Saguato e Cristiano Lavezzari. Quest'ultimo si avvalse della
facoltà di non rispondere. Il 17 ottobre scorso, Bogliolo ascoltò il
notaio Marco Re. “Abbiamo chiarito la posizione del dottor Amadeo -
afferma l'avvocato Alessandro Moroni, difensore di Franco Amadeo - il
cui operato riteniamo sia stato improntato al necessario scrupolo,
soprattutto perché confortato da documenti ufficiali emessi dal Comune
di Dolcedo”.
Tutti i professionisti interrogati hanno fornito al pubblico ministero spiegazioni esaustive. La vicenda riguarda la costruzione di un lotto di villette costruite su un terreno, che si è poi scoperto essere sottoposto a vincolo di destinazione agricola (non residenziale). I proprietari contestano di aver regolarmente acquistato le autorizzazioni a costruire, senza che nessuno li avvertisse dell'inghippo. Fu, poi, la Provincia a cominciare la lunga battaglia legale.
di F.Tenerelli e R.Calì
Tutti i professionisti interrogati hanno fornito al pubblico ministero spiegazioni esaustive. La vicenda riguarda la costruzione di un lotto di villette costruite su un terreno, che si è poi scoperto essere sottoposto a vincolo di destinazione agricola (non residenziale). I proprietari contestano di aver regolarmente acquistato le autorizzazioni a costruire, senza che nessuno li avvertisse dell'inghippo. Fu, poi, la Provincia a cominciare la lunga battaglia legale.
di F.Tenerelli e R.Calì
Da www.Riviera24.it del 16 Dicembre 2013
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