pur condividendo i principi generali del diritto di informazione pluralista e della libertà d'opinione, affinchè questa possa essere democratica come nei fatti richiamati nel comunicato qui sotto, che per questo poniamo in evidenza ai nostri lettori con piacere, bisogna però chiarire, anche per esperienza diretta e personale come a volte i giornalisti, in buona fede, così almeno riteniamo, basino i loro " pezzi " su fonti di informazione che talvolta sono approssimative, mentre a volte, e questo è peggio, sono pilotate non si sa da chi, così come accaduto al sottoscritto in passato, è capitato di vedersi attribuite parole ed espressioni veramente colorite in verità mai pronunciate o favoleggi di scontri politici verbali mai avvenuti. Dopo di ciò assistere a rettifiche pubblicate senza alcun rispetto per i parametri previsti dalla Legge, magari per rincarare la dose, con una nota al fondo della Redazione coinvolta, che insiste a confermare la bontà e attendibilità della propria fonte di informazione, non è un belvedere, cosicchè tocca prendere un avvocato, disturbare il Direttore o vice-Direttore del quotidiano coinvolto e dopo i chiarimenti del caso ottenere finalmente soddisfazione e veder rispettati i propri diritti di immagine e rispettabilità, dopo essersi visti addebitati incontri mai avvenuti, frasi mai dette, liti politiche furibonde mai verificatesi.
E questo non è bello da vivere per la persona colpita, che fortunatamente quanto casualmente ha in mano incontestabili e assolutamente solide ragioni a riprova della Verità, una verità molto differente da quella descritta, quella reale e non frutto di cattiveria e manipolazione, di giochi politici da prima repubblica o fantasie contorte, sostenuta a tutela della salvaguardia della propria immagine pubblica.
In sintesi, quindi, massimo rispetto per la libertà d'informazione e di esprimere le proprie opinioni, ma altrettanto rispetto solo per i giornalisti con la "G " maiuscola, non per quelli noti ma tutti quelli che amano informare sincerandosi della veridicità su quanto scrivono, e che amano fare un giornalismo che aiuti tutti a comprendere meglio i fatti, gli accadimenti sempre con obiettività e amore di Verità.
In sintesi, quindi, massimo rispetto per la libertà d'informazione e di esprimere le proprie opinioni, ma altrettanto rispetto solo per i giornalisti con la "G " maiuscola, non per quelli noti ma tutti quelli che amano informare sincerandosi della veridicità su quanto scrivono, e che amano fare un giornalismo che aiuti tutti a comprendere meglio i fatti, gli accadimenti sempre con obiettività e amore di Verità.
Fabio Lucchini
ASSOCIAZIONE LIGURE DEI GIORNALISTI
F.N.S.I.
AD ALASSIO, SECONDO IL SINDACO, I GIORNALISTI FANNO CHIACCHIERE,
SI INVENTANO LE DICHIARAZIONI
SOLO I COMUNICATI STAMPA DEL COMUNE RAPPRESENTANO
LA VOCE DELLA MAGGIORANZA
Un
concetto molto privato e comunque distorto dell'informazione e del
giornalismo, quello che il sindaco di Alassio ha espresso in sede di
consiglio comunale il 25 novembre scorso. Solo i comunicati stampa del
Comune - stando a quanto ha pubblicamente affermato - riportano
dichiarazioni della maggioranza consigliare. Quello che scrivono i
giornalisti sono chiacchiere. Cioè, in sostanza, fantasie.
Quanto detto
è stato registrato e diffuso in diretta "streaming" sul sito Internet
del Comune di Alassio.
Davvero
ingiustificato ed offensivo l'attacco pubblico rivolto
dall'amministrazione comunale alassina nei confronti dei giornalisti e
del mondo dell'informazione in generale.
I
fatti. Il sindaco ha risposto ad una richiesta di un consigliere di
minoranza che chiedeva chiarimenti su un articolo pubblicato ad ottobre
2014 su Il Secolo XIX in merito all'arredo comunale. Il sindaco ha
risposto, dicendo che l'amministrazione parla solo attraverso comunicati
stampa ufficiali e che il resto sono tutte chiacchiere, non pronunciate
da lui. Il concetto probabilmente è comune a buona parte della
maggioranza.
Il vicesindaco, infatti, nel rispondere ad un altro
consigliere di minoranza circa dichiarazioni rilasciate ai media sul
post-alluvione, aveva precisato che l'amministrazione comunale rilascia
dichiarazioni solo attraverso propri comunicati stampa.
In
merito a questo episodio, l'Associazione ligure dei giornalisti e il
Gruppo cronisti liguri "Alfredo Provenzali", oltre a registrare un
deplorevole atteggiamento pubblico tenuto dal sindaco, esprimono la loro
indignazione per le affermazioni rese, che gettano discredito su tutta
l'informazione e in particolare su colleghi che da anni svolgono con
grande dignità e professionalità il loro lavoro nel territorio.
Il Segretario dell'Associazione Ligure dei Giornalisti Alessandra Costante
Il Presidente del Gruppo cronisti liguri "Alfredo Provenzali" Natalino Famà
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