Raffaella Paita, protetta di Burlando, candidata del Pd alla presidenza della Regione Liguria
Da tempo circola
la notizia dell’assunzione “lampo” di Raffaella Paita presso la Sti
srl, assunzione per la quale il Comune della Spezia ha pagato i
contributi all’Inps tra il 2007 e il 2008, contributi che, a quanto
risulta dalle dichiarazioni della stessa Paita («È vero, fui assunta, ma
in effetti non andai mai a lavorare. Volevo avere una copertura
contributiva») ad oggi, la candidata presidente non mostra di voler restituire (La Paita e quei nove mesi di contributi “scomodi” – Repubblica – Liguria: per la candidata Pd Raffaella Paita lavoro finto e contributi veri – Il Fatto Quotidiano -).
Come tutti, anche noi siamo curiosi di
saperne di più sulle figure pubbliche che ci amministrano e abbiamo
fatto alcune ricerche: nata nel 1974, dal curriculum scolastico di Paita
non risultano particolari attitudini per lo studio, infatti si diploma
quasi con il minimo. Si iscrive però alla Sinistra Giovanile,
l’organizzazione giovanile del Pds – il partito che toglie la parola
“comunista” dalle insegne – che Occhetto fonda nel 1991 dopo la svolta
della Bolognina (e che alle elezioni successive perderà il 10% dei voti
del vecchio Pci).
Dunque non risponde al vero che Paita “viene dalla Fgci” o che sia stata comunista,
come da lei dichiarato in molte interviste anche televisive. La Fgci,
anche per motivi anagrafici, quando arriva lei è bell’e scomparsa, così
come il Pci.
Nel 1992, da membro del direttivo
provinciale SG, Paita viene anche contestata dal direttivo perché non
lavora. Risulta da un verbale in cui si propone la diminuzione dei
membri del direttivo e, si legge, «vengono prese per questo in
considerazione le persone che in questi mesi non hanno potuto dare il
loro contributo, e cioè Raffaella Paita…» con un garbato eufemismo. Segue discussione animata («da sottolineare le pesanti frasi rivolte dalla Paita nei confronti di X…») e successive dimissioni di Paita e dell’amica Federica Stellini, con cui già allora condivide il percorso politico (A quattro mesi da fine legislatura Paita fa assumere l’amica Stellini alla segreteria regionale a 1700 euro al mese). Incidente da ragazzi che non arresta la sua carriera: dal 1997 al 2002 Paita approda al Consiglio Comunale alla Spezia
e viene nominata capogruppo del PDS. Della sua “direzione” del gruppo
però non si ricorda nessuno. Addirittura nessuno ricorda un suo
intervento in Consiglio.
In quegli anni si avvicina alla Happyline,
una linea di traghetti che collega La Spezia con Bastia (Corsica). La
compagnia partiva dal Molo Italia ed aveva l’autorizzazione ad eseguire
per anni un numero record di partenze da e per La Spezia. Il titolare
Monducci è molto legato al Pds e in occasione del congresso provinciale
nel 2000 fornisce una delle sue navi al partito perché vi possa tenere
lo stesso congresso. Monducci
ha fiducia in Paita e vanta l’acquisto della “nuova manager”. Purtroppo
però la Happylines nel 2003 dichiara fallimento. Dalla Spezia non
partiranno più traghetti.
Sono gli anni in cui Paita consegue anche il titolo di giornalista pubblicista. Lo
consegue presso l’ordine dei giornalisti della Liguria che,
normalmente, richiede 2 anni di attività di giornalista retribuiti
regolarmente. Ma dove presta attività di giornalista Raffaella Paita?
In rete non c’è assolutamente nulla inerente questa sua attività, nessun
articolo o inchiesta. Non risulta abbia mai scritto per alcuno dei giornali locali, né per il Secolo XIX o La Nazione. La testata che le consente di conseguire quel titolo infatti è “Telepace” di Chiavari (GE), emittente cattolica “consorella” della spezzina “Teleliguria Sud”,
di cui il nuovo compagno di Paita, quel Luigi Merlo oggi Presidente del
Porto di Genova che gli spezzini chiamano scherzosamente “il nipotino
del Vescovo”, è un dirigente. Abbiamo
cercato in archivio ma, anche qui, non risulta alcun servizio
realizzato dalla Lella. Certo, non saranno stati memorabili i suoi
“pezzi”, se nessuno ne conserva traccia…!
Dal 2002 al 2007 l’allora sindaco Giorgio Pagano la assume in Comune come capo di gabinetto. Cessato l’incarico, Paita viene assunta dalla Sti srl, oggi fallita.
Nel
2007 diventa assessore con il nuovo sindaco Massimo Federici, con le
deleghe: La Spezia città di mare, progetti strategici della linea di
costa, pianificazione strategica, riordino delle società partecipate (Acam, Atc,
ecc) e del sistema culturale, organizzazione del comune, tempi e orari
della città, comunicazione, progetti di e-governement, cooperazione
internazionale. Ma per nove mesi, tra il 12 giugno del 2007 e il 4 marzo
del 2008, risulta anche dipendente della Sti e il Comune di Spezia paga
all’Inps 5292 euro di contributi per lei Paita, che dall’11 giugno 2007
veniva retribuita come assessore e in più collocata – per il lavoro in
Sti – in aspettativa non retribuita.
Nel 2010 è eletta consigliere regionale della Liguria e viene nominata capogruppo del Partito Democratico. Nell’ottobre dello stesso anno entra a far parte della Giunta regionale
(stipendio: 106.560 euro) con la delega alle infrastrutture, in
precedenza affidata al marito Luigi Merlo, diventato nel frattempo
Presidente del Porto di Genova. Dal 2011 ha anche la delega al riordino
delle province, città metropolitane e unione comuni, Protezione Civile e
Ambiente, Ciclo dei Rifiuti (Burlando, Paita & C. fuga dalle responsabilità – Primocanale -).
Attualmente è la contestatissima candidata PD a Governatrice della Liguria.
25 gen 2015
|
Da www.laspeziaoggi.it
Nessun commento:
Posta un commento