Parigi - Emmanuel Macron è l’ottavo presidente della Quinta repubblica. Gli exit poll Bfm resi noti alle 20, subito dopo la chiusura delle urne nelle grandi città (nel resto del Paese si erano chiuse alle 19), danno il candidato di “En Marche!”, 39 anni, al 65,9%.
Visibilmente emozionato, un po’ rigido e senza mai
sorridere, ha parlato alla nazione dal suo quartier generale: «E’ un
grande onore e una grande responsabilità. Niente era già scritto. Grazie
a tutti coloro che mi hanno dato voto e sostegno. Conosco fratture
sociali, impasse democratici. Vorrei rivolgere un saluto repubblicano
alla mia avversaria, cosciente delle divisioni che hanno portato a voti
estremi. Garantirò l’unità della nazione. So che ci sono volti, uomini donne bambini,
vite intere. Mi rivolgo a tutti voi, insieme. Siamo eredi una grande
storia, dobbiamo trasmetterlo ai nostri figli, dare nuovo slancio a
questo messaggio. Lo difenderò insieme all’Europa e alle sue speranze.
La comunità dei destini scelta dal nostro continente». Macron ha reso
omaggio a Hollande, promettendo nei prossimi cinque anni di sconfiggere
le paure e ritrovare l’ottimismo e lo spirito di conquista, unendo il
popolo e cogliendo le sfide, come il passaggio all’economia verde e alla
digitalizzazione, non tirandosi indietro di fronte alle sfide.
Immediata la festa alla spianata del Louvre, dove si sono radunati i
suoi sostenitori. Intanto dei tafferugli con lancio di fumogeni sono
scoppiati intorno a Boulevard de Belleville.
Aggiornamenti
Il passaggio di consegne
Il passaggio di consegne Il primo impegno pubblico di
Macron sarà domani al fianco del presidente Francois Hollande all’Arco
di Trionfo, per le celebrazioni dell’8 maggio, anniversario della
vittoria degli Alleati sulla Germania nazista. Hollande, che ha avuto
Macron prima come consigliere economico all’Eliseo, poi come ministro,
non incontra pubblicamente il suo successore dallo scorso agosto, quando
Macron - allora ministro dell’Economia - decise di lasciare il governo
in disaccordo con la linea politica. La data del passaggio di consegne
non è stata ancora stabilita. L’investitura deve tenersi tra la
proclamazione dei dati ufficiali, il 10 maggio, alle 17.30, e il momento
in cui si esaurisce il suo mandato, domenica 16 maggio. L’investitura
avverrà dunque tra giovedì e domenica della prossima settimana.
Le congratulazioni di Trump
«Congratulazioni a Emmanuel Macron per la sua grande
vittoria oggi come prossimo presidente di Francia. Non vedo l’ora di
lavorare con lui!». Lo ha scritto su Twitter il presidente degli Stati
Uniti Donald Trump.
Le Pen: “Scelta continuità, ma la battaglia inizia stasera”
Macron: «Difenderò la Francia e l’Europa»
«Difenderò la Francia e l’Europa», perché «bisogna
stringere i legami tra l’Europa e i popoli». Lo dice Emmanuel Macron,
nel suo primo intervento da neo presidente della Repubblcia francese.
«Insieme affronteremo sfide e minacce», ha aggiunto.
‘Macron presidente’, il Louvre esplode di gioia
«Il presidente della Repubblica è Emmanuel Macron».
All’annuncio dato dalla televisione francese, i circa 5.000 militanti di
`En marche!´ riuniti davanti al Louvre di Parigi sono esplosi in un
boato di gioia e in in tripudio di tricolori francesi. Macron li
raggiungerà dopo le 21 per festeggiare con loro sul grande palco
installato al centro dell’esplanade che si sta riempiendo sempre di più.
Le Monde: «Astensione record»
L’edizione online di Le Monde annuncia che si va verso
un’astensione record per il secondo turno. «Non succedeva dal 1969».
Alle 17 la partecipazione è stata del 65,3%.
L’affluenza alle 12: 28,23%
Affluenza alle urne: alle 12 ha votato il 28,23%, in
lieve ribasso rispetto al 2012 L’affluenza alle urne al ballottaggio a
mezzogiorno è in lieve ribasso rispetto al primo turno: 28,23% rispetto
al 28,54%. In ribasso di due punti, invece, rispetto al 2012, quando a
votare a mezzogiorno al ballottaggio era stato il 30,66% degli aventi
diritto. Non c’è stato il temuto «crollo» dell’affluenza, anche se il
dato di mezzogiorno - sostanzialmente stabile rispetto al primo turno - è
inferiore alle precedenti elezioni (con l’eccezione del 2002). Secondo
il ministero dell’Interno, infatti, nel 2012 (Sarkozy-Hollande) a
mezzogiorno votò il 30,66% degli elettori, nel 2007 (Sarkozy-Royal) il
34,11% e nel 2002 il 26,19%. Per la prima volta, però, il secondo turno
vede un’affluenza inferiore - anche se di pochissimo - rispetto al
primo. Bassissima l’affluenza 19,54% (in ribasso di 10 punti rispetto al
primo punto) nella Seine-Saint-Denis, regione di sinistra dove aveva
vinto ampiamente - 15 giorni fa - la sinistra radicale di Jean-Luc
Melenchon. Melenchon non ha dato consegne di voto ai suoi elettori,
soltanto metà dei quali - stando ai sondaggi - andrebbero a votare per
Macron.
L’appello di Macron ai francesi: Àndate a votare
«Abbiamo votato, ora siamo nelle mani dei francesi.
Invito tutti i francesi a recarsi alle urne, i nostri predecessori si
sono battuti per questo diritto, vi invito ad andare a votare». Lo ha
detto il candidato all’Eliseo Emmanuel Macron lasciando il seggio subito
dopo aver votato al ballottaggio per le presidenziali.
Marine Le Pen ha votato
Marine Le Pen, leader del Front National, ha votato nel
seggio di Hènin-Beaumont nel nord della Francia. Dopo aver stretto le
mani agli scrutatori e atteso i fotografi, la leader del Fn ha espresso
il suo voto. Poi ha lasciato il seggio a piedi ma, immediatamente
assediata dai giornalisti, non ha rilasciato dichiarazioni.
Macron al seggio con la moglie
Emmanuel Macron ha appena votato. Il candidato alle
presidenziale, leader di `En Marche!´, giunto al seggio di Le Touquet,
nel nord della Francia, ha trovato ad attenderlo diversi sostenitori.
Accompagnato dalla moglie Brigitte, Macron, prima di votare, ha stretto
la mano ai sostenitori che lo attendevano e agli scrutatori. Dopo aver
atteso gli scatti dei fotografi, Macron ha quindi messo la scheda
nell’urna elettorale.
Hollande ha votato
Il presidente francese, Francois Hollande, ha votato il
suo successore, l’ottavo presidente della Quinta Repubblica. Il
presidente francese uscente ha votato nel suo seggio, a Tulle, nel
dipartimento della Correze (Francia sud-ovest): e dinanzi a fotografi e
cameramen, il presidente ha lasciato cadere la sua scheda nell’urna.
Hollande chiude il suo mandato con indici di popolarità ai minimi
storici, ma nel seggio, un elettore gli ha anche donato una rosa.
Stasera il presidente socialista -che ha dato il suo sostegno al leader
di En Marche!, Emmanuel Macron, come «barriera» contro l’estrema destra
del Front National- aspetterà i risultati, a partire dalle 18:30,
all’Eliseo, insieme ai suoi ministri.
La data del passaggio di consegne con il suo successore
non è stata ancora stabilita. L’investitura deve tenersi tra la
proclamazione dei dati ufficiali, il 10 maggio, alle 17:30, e il momento
in cui si esaurisce il suo mandato, domenica 16 maggio. L’investitura
avverrà dunque tra giovedì e domenica della prossima settimana.
All’estero hanno già votato 560mila francesi: +6% rispetto al 2012
Mentre in Francia le urne si sono aperte questa
mattina, c’è qualcuno fra i transalpini che ha già espresso la sua
preferenza nel ballottaggio: sono gli abitanti dei Territori d’Oltremare
e i francesi che risiedono all’estero (gli iscritti nelle liste sono
1,3 milioni). Quest’anno la partecipazione è stata più alta del 6%
rispetto alle presidenziali del 2012. Si è già votato anche nei
Territori d’Oltremare. A Saint-Pierre e Miquelon, un arcipelago di
isolotti montuosi e scogli, nell’Oceano Atlantico, a sud di Terranova;
nella Guyana Francese, in America meridionale; nelle Antille e in
Polinesia, a Wallis e Futuna, un altro minuscolo arcipelago tra le isole
Fiji, le Samoa e Tonga, nell’Oceano Pacifico; e in Nuova Caledonia.
Oggi, a partire dalle 06:00, si vota a Reunion e, dalle 07:00, a
Mayotte.
Gli attacchi degli hacker irrompono sulle presidenziali
Il sabato del tradizionale silenzio è stato rotto
dall’eco della denuncia di un cyber-attacco «massiccio e coordinato»
contro la squadra del candidato centrista Macron. Il candidato del
movimento “En Marche!” ha però tremato per un attacco hacker che ha
denunciato come mirato a «destabilizzare la democrazia, con le modalità
viste durante l’ultima campagna presidenziale negli Usa». Un’allusione
che sembra puntare il dito contro la Russia (apparentemente schierata
con la Le Pen), dopo gli attacchi informatici che avrebbero favorito
Donald Trump. Il presidente francese uscente, Francois Hollande, ha
promesso che i responsabili saranno individuati e puniti. «Sapevamo che
ci potessero essere rischi di questo genere durante la campagna
presidenziale perché era già avvenuto (allusione alle presidenziali Usa,
ndr), ma non consentiremo che quanto è accaduto resti impunito».
In rete sono finiti migliaia di mail, documenti
contabili e altri file rubati nelle scorse settimane da account pubblici
e privati di dirigenti del movimento e volutamente mischiati con false
informazioni, per un totale di nove gigabyte di dati. L’utente che ha
diffuso i file si è firmato EmLeaks e ha usato un link di WikiLeaks che
si è però immediatamente detta estranea all’operazione. Il #Macronleaks
potrebbe essere partito dagli Usa: i media britannici hanno rivelato che
dietro i primi tentativi di diffusione sui social network potrebbe
esserci un gruppo di estrema destra americano molto attivo su Internet.
Il Front National ha denunciato i lati oscuri di Macron
che sembrano emergere dalle mail: «I ##macronleaks insegneranno cose
deliberatamente uccise dal giornalismo investigativo?», ha chiesto con
un tweet il vicepresidente, Florian Philippot. La commissione nazionale
di controllo della campagna presidenziale ha diffidato i media dal «dar
conto dei contenuti» dei file pubblicati dagli hacker, ricordando che
«la diffusione di false informazioni è passibile di essere perseguita a
norma di legge».
Da www.ilSecoloxix.it del 07 Maggio 2017
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