Mare e solidarietà. A vele spiegate. È
pronta a salpare «Vita da aMare», la manifestazione
che da otto anni
ormai dà la possibilità a ragazzi diversamente abili
di diventare
velisti per tre giorni.
Ed è un'avventura sempre in crescita. Le imbarcazioni a vela passano infatti dalle 10 dello scorso anno a 18, permettendo di ospitare un numero sempre superiore di ragazzi con abilità diverse che saranno circa un centinaio provenienti da realtà sociali della provincia di Lodi (dove è nato l'evento), del Milanese e della Sardegna.
Saranno affiancati durante il viaggio da circa sessanta persone, tra skipper, equipaggi, volontari e medici. Vivranno per tutti e tre i giorni tra le barche e il campo base che sarà allestito sulla banchina del porto, grazie alla collaborazione dello Yacht Club Porto Rotondo. Oltre alla navigazione vera e propria, i ragazzi saranno coinvolti in attività coordinate con la Capitaneria di Porto, la Guardia Costiera e la Scuola Italiana Cani per il Salvataggio (SICS).
«La manifestazione è partita otto anni fa grazie all'idea un gruppo di amici che ha voluto condividere la passione per la barca a vela con persone con abilità diverse. E così ha spiegato Claudio Pedrazzini, consigliere regionale della Lombardia e presenza fissa tra gli organizzatori della manifestazione - è nato qualcosa di unico rivolto non solo ai ragazzi speciali, ma a tutti coloro che si mettono a disposizione degli altri con grande sensibilità. Ogni anno che passa rilanciamo la sfida e, contestualmente, cresciamo. Questa volta, grazie al supporto di Angelo Usai della Boomerang, i nostri ragazzi avranno a disposizione ben diciotto imbarcazioni dai 14 ai 18 metri».
L'iniziativa raccoglie infatti parecchi sostenitori pubblici e privati, come Moby-Tirrenia e ha il patrocinio di regione Lombardia, Sardegna, del Comune di Olbia e la collaborazione della Croce Rossa Italiana.
È finalizzata ad offrire un'esperienza di «teamwork» a ragazzi diversamente abili attraverso la pratica della navigazione a vela, immergendosi completamente per 3 giorni nell'attività di vita in mare, vivendo fianco a fianco l'emozione della navigazione e condividendo tutto con i 18 equipaggi.
Parole di apprezzamento per l'iniziativa sono state espresse anche da Paolo Berlusconi, alla presentazione dell'iniziativa. «Parlare di disabilità e volontariato - ha detto l'imprenditore - fa bene al cuore e ci fa capire che l'uomo è capace anche di cose buone».
Da www.ilGiornale.it del 16 Settembre 2017
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