Da www.ilSecoloxix.it del 22 Settembre 2017
Qui sotto dal Blog www.Trucioli.it un'ampia letteratura sul caso
Savona, neo assessora leghista (10 deleghe) con un marito famoso e non se ne parla
Noi di trucioli.it non possiamo competere con il prestigio ed i numeri di visualizzazioni che raccolgono gli articoli, non sempre logorroici, si fa per dire, dell’ottimo ex sindacalista chimici valbormidese. Uno dei pochi (o dei troppi) che trovava ascolto nella redazione del Secolo XIX quando il prestigioso quotidiano ligure dedicava più spazio e voce ai sindacati liberi e autonomi, fustigatori dell’Italia delle ingiustizie, delle disuguaglianze, delle mazzette, della spartizione dei posti nelle assunzioni, soprattutto nel pubblico ma anche in aziende private, piuttosto che alla cronaca tra la gente comune, in mezzo alla strada. Del resto da chi partì la coraggiosa e solitaria ‘campagna stampa’ che detronizzò i teardiani ? Dal popolo della Cgil, casa di Teardo, alla stregua di quella socialista ? E comunque non bisogna mai fare di ogni erba un fascio. C’erano gli antiteardiani che si firmavano anche se nessuno, almeno i cronisti dell’epoca, li ascoltava, li vedeva.
Bruno Spagnoletti, checche se ne dica e visitando il suo pianeta on line, la sua ‘lavagna’ tecnologica, fa emergere attivismo, cultura, scienza dell’economia, memoria storica, frequenti visite a locali e ristoranti che vanno per la maggiore e dove se si spende qualcosa di più ma si esce contenti e soddisfatti.
Impossibile competere con Spagnoletti scrittore, platea di lettori in costante ascesa. Pare che tra i primi ad accorgersi sia il grillino con fascino dell’esoterismo non praticato Eric Festa. Il popolo 5 Stelle, con la S maiuscola, segue con molto interesse ed attenzione le analisi, le diagnosi, le soluzioni e proposte che via via Spagnoletti, blogger affermato ed autorevole voce, indica per la ‘rinascita’ di Savona, della sua economia, della concertazione tra le menti illuminate e coerenti.
Come si fa, di fronte ad un quadro così perfetto, non di nani, né di ballerine, credere alla storiella che il riassetto della Giunta Ilaria Caprioglio ormai lanciata oltre i confini provinciali e liguri, sarebbe un mero rimpasto col trasferimento di deleghe alla Zunato. Intanto basta contare il numero di deleghe, sono 10 e supera tutti gli altri assessori. Come si fa a bollare dilettanti della politica che non vedono oltre il proprio naso, il peso di tanti incarichi. Ha ragione chi scrive che si tratta di una svolta a 360 gradi nel modello di giunta e nel tentativo di dare un referente istituzionale del Comune alle Forze Sociali, alle vertenze in corso e alla Società civile. E’ forse proprio Maria Zunato ad avere avallato questa tesi. Come quella “conta il merito (non il marito ndr) ed il confronto costruttivo su proposte concrete al servizio della città e dei cittadini”.
Tornando a bomba come ha reagito il primo ‘partito’ d’Italia ? Quello che in provincia di Savona, ma anche altrove, ha rinunciato a presentare liste magari vincenti pur di mantenere la sua integrità ? Ha ragione chi scrive che “i 5S sono impegnati più a cercare falle nelle multe per divieto di sosta e roba del genere, assai più immediata come ricettore di consenso popolare, che alla retta via nelle scelte e nelle strategie”. E c’è chi azzarda un’eccezione: “A parte il bravo Melis (non paragoniamolo per cortesia agli Spagnoletti ndr), unico pentastellato che provi realmente a fare qualcosa, il ‘cane’ che morde al potere tenebroso, basti pensare che si è preoccupato di presentare un’interpellanza in Regione sul caso di Rolando Fazzari, una mina clamorosa che molti vorrebbero seppellire senza deflagrazione.”
Abbiamo letto con interesse il post di Simona Saccone, politicamente prossima ad Angelo Vaccarezza, il pilastro berlusconiano in questa provincia, consigliera comunale a Savona in quota ‘Vince Savona‘, recentemente passata nel gruppo misto, responsabile UGL delle Politiche sociali per la Liguria e presidente di ‘Custodes terrae – associazione Onlus il cui motto è ‘Prima gli italiani‘ . E chi non può essere d’accordo ? Anzi, forse ha ragione quel sacerdote che a Rai 1, in tarda serata, metteva in guardia dal rischio di ‘conflitto tra deboli, tra gli ultimi’ dove notoriamente sguazzano estremisti e massimalisti. Dove si ascoltava anche che tra un secolo il popolo africano avrà raggiunto quota 4 miliardi, dagli attuali 800 milioni. Ebbene il don dei ‘migranti’ ricordava: certamente bisogna aiutare in primis i poveri italiani, non solo a parole e abbiamo visto nei 10 anni di governo del centro destra; devono essere pure assistiti, supportati sventurati che fuggono da guerra e fame, dittatura. Basterebbe volontà politica e capacità di andare incontro ai bisogni di sopravvivenza e lavoro delle classi disagiate.
Ebbene è difficile non apprezzare lo sforzo congiunto Zunato – Spagnoletti – Lega Nord – centro destra di Savona e gli amici Tulliani affinché, uniti, tirino su il morale ai savonesi. Maria , funzionaria comunale, ci aveva provato a Millesimo, presentandosi candidata sindaco, hanno preferito altri e gli elettori pare siano pentiti. Se tornassero indietro…. Altrove si trastullano tra cimici, zecche, parassiti, sotto la Torretta, a Palazzo Sisto, è tempo di svolte e di conquiste. A cominciare dalla caratura e statura di chi è chiamato ad amministrare il denaro dei cittadini e chi meglio di un sindacalista chimico può testimoniarlo ? L’ex sindaco di Laigueglia, revisore dei conti, sindaco di società, è avvertito. Guardi in alto, ai veri punti di riferimento chiamati in soccorso dai dirigenti leghisti. C’è un Attilio Ripamonti che già vorrebbero spedire in Regione al posto di Stefano Mai promosso per le sue gesta eroiche – pro agricoltori, pro allevatori, pro pescatori, pro liberi escursionisti, pro sviluppo dell’entroterra, pro cacciatori – alla più rinomata stanza del Parlamento e portare avanti la sacrosanta indipendenza del Marchesato di Zuccarello, evitando errori che fecero i principi dell’indipendente Seborga imperiese. La Lega che non ha bisogno di suggeritori e mira sicura ad un nuovo successo elettorale sull’onda del moderato e pragmatico Matteo Salvini. Evviva !
Il primo amore con la dottoressa ‘M’ tra Valbormida e Savona complice Alonzo. Le scemenze da blog. Meles?
Futuro big dei ‘5 S’
Chi sono i prestigiatori ? La Cgil degli anni radiosi da ‘Fallimento perfetto‘ ? Altri tempi: passati, digeriti, dimenticati. Altre cabine di regia.
Ecco la firma di “Bruno Spagnoletti già sindacalista Cgil non pentito“. Scrive il prode osservatore e fustigatore della politica savonese: “...La Dott.ssa Maria Zunato (in quota Lega) ha assunto il nuovo assessorato con le deleghe allo Sviluppo economico e Attività produttive (Industria, Artigianato, Commercio), Energia, Politiche attive del Lavoro, Demanio, Azioni per il risparmio energetico, Progetti per l’Innovazione; e, contemporaneamente si è proceduto a una redistribuzione di deleghe e responsabilità tra gli altri Assessori con l’assunzione – tra l’altro – della viabilità e traffico abbinato all’Urbanistica in capo al Vice Sindaco Arch. Massimo Arecco.”
Sarà una figliol prodiga ? Senza marito? Senza un fedele compagno ? E’ iscritta o solo in quota- quoziente ? Verso il suo contributo alla cassa comune che ora piange dopo il sequestro dei fondi Lega ad opera della magistratura di Genova?
Suvvia ricordava Spagnoletti: “…A Savona esistono competenze femminili di straordinario rilievo sull’impiantistica ambientale e sulle politiche dell’ambiente che vanno solo colte e valorizzate, si abbia il coraggio di farle!“
Oppure: “… assenza di un Referente Istituzionale sulle Politiche dello Sviluppo Economico della Città e sulle politiche Attive del Lavoro….”.
Tanto è vero, bisogna aggiungere ad onore del vero, che i nuovi inquilini del potere a Palazzo Sisto, supportati dal ‘pensatoio leghista’, oltre che quello esoterico ligure – savonese, hanno attinto radiosi in quel di Millesimo, nella persona del capogruppo consiliare di opposizione, Maria Zunato, la signora M appunto di ‘spagnolettiana memoria’, e dove sono pentiti di non averla eletta prima cittadina. Sarebbe stata altra musica per i Millesimesi, l’ambiente, il lavoro per i giovani e le imprese.
L’asceta rivoluzionario Spagnoletti rende pure noto oggi: “…Sul versante 5 Stelle, non ho particolari notizie e riflessioni da fare (anche se ho letto, con stupore e meraviglia, le scemenze di un Blog che afferma che le mie proposte di Città sarebbero scrupolosamente sottoposte al vaglio della Leadership savonese del Movimento..In questo quadro mi pare che brilli per capacità stakanovista nel lavoro, competenza e passione politica la giovane risorsa di Manuel Meles che ogni “allenatore politico” vorrebbe avere nella sua Squadra. Chapeau! “
Sacrosanta verità. Chi non è d’accordo alzi la mano. Avanti Manuel, ma attenti agli adulatori e ai ‘bulemici’ nel cambio di casacche.
Ed ecco arrivare i ‘castagamatti’ a supporto della libera informazione, senza amanti e con ragioni da vendere (?). E’ Silvio Rossi, militante leghista eletto nel parlamentino, a censurare severamente via Trucioli Savonesi : “.…Visto che il giornale locale (manca il nome e pare non sia Cappuccetto Rosso ndr) non è riuscito a dare una corretta informazione su un argomento che sta a cuore a tutti i cittadini savonesi e cioè l’ambiente che li circonda e il conseguente effetto sul loro benessere psicofisico e sulla loro salute, me ne faccio carico io, che non sono giornalista, attraverso questo prezioso strumento che è Trucioli Savonesi. Martedi scorso c’ è stata una riunione della II Commissione, richiesta dal Gruppo Lega Nord…ASCOLTA”
Saranno mica già gli effetti della sindrome Denedettiana? Il nuovo ‘patron’ della triade La Stampa- Il Secolo XIX – L’espresso /la Repubblica. Chiederemo conto all’editore e se non basta alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. D’ora innanzi sono avvertiti i ‘veri giornalisti’ della piazza di Savona e dintorni.
LA MIA CONFESSIONE NON E’ UNA BARZELLETTA MA PURA E SEMPLICE VERITA’
LA SIGNORA ‘M’ DALLE LUNGHE TRECCE, MA NON C’ERA TRIPPA PER GATTI
….IO ERO SUL BUS DI SAVONA E LEI DI CARCARE…
E QUANDO LINO ALONZO PRETENDEVA DI INSEGNARMI IL DIALETTO SAVONESE
In ‘esclusiva’ il racconto di Brunetto Spagnoletti, detto Il Saggio, per un blog prestigioso. Un profluvio da tirar su persino il morale e dove ogni scherzo vale.
“…Ho già ricordato che il mio primo colpo di fulmine incrociando lo sguardo di M dalle lunghe trecce, avvenne in una riunione serale che avevo tenuto al Consiglio unitario di Zona di Cairo Montenotte: era il 23 novembre 1979, un Venerdì!
Terminata la riunione verso le 23, i compagni e le compagne delle diverse Categorie vollero portarmi all’ex Bar Gran Corona
all’angolo tra Via Roma e Piazza della Vittoria: mentre percorrevamo in
gruppo vociante, lo stretto carruggio del corso della Cittadina, iniziò
a nevicare ed io dovevo riscendere a Savona e arrivare nella mansarda
di via Bartoli 2.
Tra una chiacchiera veloce e l’altra,
provai qualche mossa d’attacco ma…capii subito che “non c’era trippa
per gatti”; anzi….con i suoi larghi occhi pareva volesse dirmi:
“Belinon, tei pura antipotic e un se po suppurtete tant tei burius”! Nei
giorni seguenti – quando potevo – attendevo l’uscita dal Comune di
Carcare…! Ma “nu taa daggu & ciaparat”; insomma nent da fe!
Passò qualche settimana in bianco e il miracolo lo fece Nilde Iotti, allora Presidente della Camera; Nilde,
che ha tenuto l’orazione ufficiale (comizio) a Piazza del Duomo a
Milano in occasione del 10° Anniversario della Strage di Piazza Fontana
e…soprattutto il freddo pungente e rigidissimo del lungo Corteo da “Luci
a San Siro” alla Piazza del Duomo: era Sabato 15 dicembre 1979!
Il PCI e la CGIL di Savona avevano dato ordini rigidissimi: partenza dei Pullman alle 4 del mattino e ritrovo all’autogrill di Varazze alle 5 per proseguire tutti insieme verso Milano! Io ero sul bus di Savona e Lei di Carcare;
con la mia solita sicumera e presunzione le dissi di scendere dal bus
della Valle e salire su quello dei Dirigenti: si lasciò convincere dai
mangiacassette di Tenco e Faber e sali sul pullman.
Il resto lo fecero il freddo e le
mani gelate del Corteo: io avevo il solito Eskimo del 1968 e le dissi di
scaldare pure le mani nella tasca del giaccone….e quelle mani non le ha
più tolte da 36 anni, anche se ogni volta che “sclero” (spesso) mi dice
“i 13 morti della Banca dell’Agricoltura hanno
sofferto un minuto, Io (lei) ti sopporto da 36 anni e come dice Magda di
Verdone …non ce la faccio più!” “an poss ciù “ e un nostro amico noto
commercialista di Piana Crixia la chiama “Nilde”!
Iniziammo qualche mese di prova e di convivenza nella mansarda ai sette piani senza ascensore di via Bartoli 2 e nella stanza con soffitto viola cantata da Paoli, ma dipinta dai delegati CGIL della Fornicoke e dalla tinta gentilmente offerta da Astrea di Vado Ligure e di via vai di viaggi sulla statale 29 del Cadibona per lavorare in Valle: Lei a Carcare e io dove insistevano le Fabbriche;
La prima fuga – dopo otto mesi – fu a Parigi complici Lino Alonzo e sua moglie Marisa B.: era il mese d’agosto del 1980. Tramite l’Etli Cgil diretta da Pietro Viazzi,
trovammo un nuovo Hotel arredato tipo Ikea nella prima periferia di
Parigi, ma strategico sia per la vicinanza alla Mètro, sia per una
“taverne” insediata nei pressi dove si mangiava benissimo, si spendeva
pochissimo e si beveva ottimo Beaujolais nouveau!
Il mezzo di trasporto Savona- Parigi era la 127 rossa d’ordinanza di Lino e partimmo verso il traforo del Bianco, Digione e Parigi; con sosta all’Hotel Ristorante Le Pont de Panis Dijon,
dove ero già stato in una mia precedente avventura con una mitica
Renault 4 (3 giovani amici romani e una giovane donna in cinta) in
vacanza verso Parigi, Calais, Dover, Londra, Cambridge e Scozia andata e
ritorno nel 1976!
A conferma di com’è piccolo il mondo e di come – a
volte – la memoria s’incroci con la drammatica realtà dell’oggi, devo
ricordare una strana e straordinaria coincidenza: una sera eravamo
tranquillamente seduti a mangiucchiare, bere e ascoltare canzoni del
maggio francese dal vivo in un bistrot nell’XI arrondissement di
Boulevard Voltaire e i ricordi, non solo di M, vanno al Bataclan e ci sentimmo chiamare per nome “Lino” “Bruno” e incrociammo gli sguardi e gli abbracci della giovanissima bellissima segretaria factotum del PCI di via Paleocapa, Anna Demelas e di Piero Straneo venuti a Parigi “a nostra insaputa”!
Nel viaggio di ritorno risalimmo il
corso della Valle della Loira e dei suoi Castelli; in dieci giorni non
litigammo mai tra coppie, ma all’interno delle coppie qualche screzio
“litigarello” ci fu e come! Basta guardare la foto di Amboise, dove si spensero Carlo VIII e Leonardo da Vinci.
La spensieratezza, l’allegria, la complicità e le scemenze giovanili di
quel viaggio di rientro da Paris e dalla Valle della Loira,
riempirebbero d’inchiostro un intero articolo, ma mi limito a ricordare
due Cult! Da un lato Lino Alonzo che pretendeva di
insegnarmi il dialetto savonese, ma i suoi sforzi sovrumani,
s’infransero nella mia assoluta incapacità di pronunciare persino il
semplice “Barbecù e Cu de beu” originale, allora gestito dal fratello
dell’Amministratore Delegato delle Vetrerie Italiane Bruno Zavattaro
nella vecchia bella Darsena e dall’altro mia suocera Mary che quando mi
conobbe la prima volta ad Acquafredda ebbe a esclamare “ma Chi toi
purtome a ca’, Curcio” ?
Nel primo autunno del 1980 decidemmo
di provare a mettere su casa; prima in un appartamentino minuscolo ma
carino di via 25 aprile e poi nel nuovo appartamento dei fratelli Sambin, trovato dall’ing. Novarese
direttore della Cokitalia, affittato da un operaio metalmeccanico di
Vado e reso funzionale dai delegati CGIL dell’Acna a Cairo Montenotte;
mentre la mansarda di Savona ebbe ancora lunghissima vita senza
inquilini, fissa dimora…..ma non posso dire altro, nemmeno a 35 anni di
distanza!
Quell’appartamento di via Borreani Dagna al 33 è intimamente
correlato alla storia della ristrutturazione dell’industria chimica
della Valle e delle filiere economiche di Savona; una Provincia che
iniziava, nel 1982, a cambiare pelle, vocazione e mission, mentre
cresceva – a macchia d’olio – la sensibilità per l’ambiente e la salute!
Lo ricordo agli smemorati perché sino ai primi anni ’80, mi e ci toccava
– controvoglia – negoziare cottimi, premi legati al cottimo e persino i
cosiddetti “penosi” o indennità di penosità nei reparti a rischio
dell’Acna o nei Reparti T1, T2,T3,T4 della Ferrania (prodotti chimici),
nei Forni delle Cokerie e delle Vetrerie; come in quelli dei refrattari
della Sirma e della Sanac o nella terribile sala filatura della Vitrofil
di Vado Ligure.
Fu Sergio Cofferati –
anche su mia indicazione – a volere la ripulitura di quelle vecchie
clausole contrattuali nel primo rinnovo del CCNL dell’Industria Chimica
dei primi anni ’80 e avviare la svolta contrattuale su Chimica,
Industria, Ambiente e tutela della salute interna ed esterna alle
fabbriche! Chi teorizza o sussurra il contrario, mente sapendo di mentire: altro che sudditanza al Padronato negli anni ’80!
E’ vero, quell’appartamento di Cairo
Montenotte è stato frequentato da molti personaggi e attori di primo
piano, in qualche modo sinergici e coinvolti nelle decisioni strategiche
sui futuri assetti della Chimica savonese e del rapporto Industria e
Ambiente: Amministratori Istituzionali, Politici, Capi del Personale,
Sindacalisti, Giornalisti e Inviati Speciali dei Mass Media Nazionali e
della Rai.
L’elenco sarebbe lunghissimo e lo sintetizzo cosi: l’On Maura Caimoirano e il principe Consorte delegato Cgil della ex Vetreria Savam, il Sen Giovanni Urbani e Elio Ferraris, il Sen Delio Meoli, i politici e assessori PCI della Città Ezio Fossati, Adriano e Giulio Goso, i Sindaci Oscar Assandri e Osvaldo Chebello, i politici di diverso orientamento come Giorgio Garra; l’ing. Francesco Gervasio e Pino Corizia della 3M Italia, l’avv. Vittorio Usigli dell’Italiana Coke (poi fidanzato per anni di Ornella Vanoni, penalista veneziano di grido difensore della “faccia d’angelo” Felice Maniero e della banda del Brenta, poi chiamato da Silvio Berlusconi nel 2004 come «manager organizzativo» di Forza Italia; Giovanni Ferrero, Piero Paroldo e Antonio Viganò dell’Acna; giornalisti locali come Carlini, Marchisio, Sangalli e Lucia Barlocco; inviati speciali come “l’anziano” Claudio Sabelli Fioretti
oggi a “Un giorno da Pecora”, l’inviato di Repubblica giornalista
politico, cronista, inviato di guerra Leonardo Cohen, il compianto Santo
Della Volpe stroncato a 60 anni, firma di prestigio del Tg3, “un
pilastro dell’informazione”, come ricorda l’Usigrai, “sempre in prima
fila sulla legalità, contro ogni bavaglio, nella lotta alle mafie,
contro le morti sul lavoro”, Direttore di LiberaInformazione e tra i
Fondatori di Articolo 21, Rossana Rossanda per il Manifesto, Pier Giogio Betti inviato de L’Unità; Sindacalisti come Luciano De Gasperi, Giuliano Cazzola, Sergio Cofferati e qui mi fermo!
La mia casa era oggettivamente un
incrocio di relazioni e il mio telefono fisso la sera sembrava un
moderno call center di telefonate in entrata e uscita con delegati
sindacali (ne dovrebbero sapere qualcosa Gianpietro Meinero, Angelo Billia, Gianluigi Patrone e tanti altri; cosi come la prima moglie di Sergio Cofferati, allora residente a Roma in zona nuova Tiburtina, per la quasi ordinaria telefonata prima o dopo cena. La
mia vita era quasi compiutamente dedita al lavoro sindacale e le notti
al tavolo della trattativa in Azienda o in Unione Industriali in via
Gramsci, si potevano quantificare come un’ordinaria programmazione di
una turnazione operaia a ciclo continuo 2/1, 3/1 o 4/2 senza quinta
squadra! L’osmosi tra vita pubblica e privata era arrivata a un tal
punto di compromissione, ben decodificabile da questa confessione che
potrebbe apparire una barzelletta, ma è la pura e semplice verità”.
E se lo incontrate per strada toglietevi il cappello !
Un grande del passato ed autoreferenziale del presente. Il compagno S è
abituato a far nomi e cognomi. Alleluia !
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