Yemen, la guerra segreta
Ho visto un uomo
caricato a forza su un camioncino a Sana'a. Cercava di liberarsi dalla
presa di una decina di militari che a calci e pugni lo hanno costretto a
salire sul retro, mentre altri gli intimavano di non muoversi con le
armi puntate contro. Ho visto barricate fatte di mattoni, sacchi di
sabbia e rocce. Auto distrutte impilate una sopra all’altra come fossero
modelli in miniatura. L’Arabia Felix, nota fin dai tempi degli antichi
romani per incenso, mirra e lucrosi traffici commerciali, è ormai un
lontano ricordo. Oggi in Yemen c’è soprattutto morte, distruzione e
sofferenza. E una pianta di cui tutti si riempiono la bocca masticandone
le foglie, fino a deformarsi le guance: il Khat (Qat). Ha un effetto
simile a quello dell’anfetamina, non fa sentire la fatica, causa perdita
di sonno e di appetito inducendo comportamenti maniacali e
iperattività. Una droga perfetta per un Paese affamato dalla guerra,
narcotizzato e utilizzato come terreno di scontro tra Arabia Saudita e
Iran per l’egemonia nella regione.
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