Gli Stati Uniti perdono la pazienza dopo i raid israeliani in Iraq
Dopo quasi due mesi di silenzio adesso il Dipartimento di Stato
americano parla chiaro e prende una netta posizione in merito ai
continui raid di Israele su suolo iracheno: Tel Aviv sta superando i propri limiti e mettendo a rischio i rapporti tra Washington e Baghdad.
Dopo la serie di bombardamenti del mese scorso, molto probabilmente effettuati con gli F-35I, Israele sta continuando le proprie operazioni per colpire le milizie sciite filoiraniane presenti in Iraq: come riportato da Laura Cianciarelli
nelle ultime settimane una serie di attacchi aerei ha colpito depositi
munizioni e acquartieramenti dei Mujaheddin del Popolo nei dintorni di
Baghdad in almeno due occasioni.
Il 12 agosto un deposito di munizioni nella base militare di Al-Saqr,
utilizzato anche dalla polizia irachena è esploso provocando un morto e
di 29 feriti. Il 20 agosto quello che, secondo fonti irachene, è stato
un bombardamento di mortai, ha colpito un secondo magazzino di munizioni
a nord della capitale, nel governatorato di Saladin, già teatro di una delle incursioni di luglio.
Nessun commento:
Posta un commento