domenica 25 agosto 2019

Gli Stati Uniti perdono la pazienza dopo i raid israeliani in Iraq

Dopo quasi due mesi di silenzio adesso il Dipartimento di Stato americano parla chiaro e prende una netta posizione in merito ai continui raid di Israele su suolo iracheno: Tel Aviv sta superando i propri limiti e mettendo a rischio i rapporti tra Washington e Baghdad.

Dopo la serie di bombardamenti del mese scorso, molto probabilmente effettuati con gli F-35I, Israele sta continuando le proprie operazioni per colpire le milizie sciite filoiraniane presenti in Iraq: come riportato da Laura Cianciarelli nelle ultime settimane una serie di attacchi aerei ha colpito depositi munizioni e acquartieramenti dei Mujaheddin del Popolo nei dintorni di Baghdad in almeno due occasioni.

Il 12 agosto un deposito di munizioni nella base militare di Al-Saqr, utilizzato anche dalla polizia irachena è esploso provocando un morto e di 29 feriti. Il 20 agosto quello che, secondo fonti irachene, è stato un bombardamento di mortai, ha colpito un secondo magazzino di munizioni a nord della capitale, nel governatorato di Saladin, già teatro di una delle incursioni di luglio.

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