La Brexit e l'accordo commerciale Usa-Cina
Nel giorno in cui vince la Brexit, Donald Trump annuncia un accordo
di “fase uno” con la Cina (la “fase due”, forse, a dopo le elezioni).
Non un coincidenza cronologica, ma geopolitica.
Come accennato il altra nota,
la Brexit segna un passo verso un altro ordine mondiale, verso l’uscita
del tunnel della globalizzazione sacra e selvaggia, consegnata
all’élite finanziaria globale (la globalizzazione in sé resterà sotto
altre forme, la Rete planetaria è irrevocabile).
Un accordo di “fase uno” è la definizione data all’intesa Usa-Cina,
che riprende letteralmente quanto auspicato da Pechino da mesi (Xinhua,
26 novembre: “La Cina e gli Stati Uniti continuano i colloqui
sull’accordo commerciale di ‘fase uno'”).
È una prima intesa, quella che serve ad attenuare rischiose tensioni
internazionali e a dare una marcia in più a Trump in vista delle
presidenziali del 2020, mentre i suoi avversari stanno arrancando
perdendosi nei fumi inebrianti dell’impeachement, che il giorno della
Brexit hanno fatto avanzare, controcanto in ribasso rispetto alla
sconfitta subita
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