martedì 21 gennaio 2020

L’incubo pandemia

In una società come la nostra, che studia continuamente i metodi più efficaci per procrastinare il più possibile la morte, torna con costanza l’incubo di una pandemia che possa dimezzare numericamente l’intera umanità. Proprio come è successo tra il 1918 e il 1920 quando la spagnola ha mietuto decine di milioni di vittime in tutto il mondo. Più terribile della peste nera del XIV secolo, è stata la prima delle due pandemie che hanno coinvolto il virus dell’influenza H1N1. La seconda si è scatenata in Messico nel 2009 con la “febbre suina“. Oggi a spaventare l’intero Pianeta è un altro virus proveniente dalla Cina. Si chiama 2019-n-CoV ed molto simile alla Sars, che tra il 2002 e il 2003 ammazzò 775 persone tra le 8mila contagiate, e la Mers che negli ultimi otto anni ha ucciso 858 pazienti dopo averne contagiati 2.500. Numeri che, nonostante la lontanaza dei focolai, ci ricordano costantemente la fragilità del nostro organismo e ribaltano drammaticamente le nostre sicurezze.

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