Attivati i satelliti di Copernicus per monitorare l’Italia
Come su un campo di battaglia nella guerra moderna, il nostro paese
ha deciso di avvalersi degli indiscreti “occhi del cielo” che orbitano
nello Spazio – i satelliti del Sistema Copernicus – per combattere in maniera più “efficace” il Covid-19: la malattia respiratoria acuta da Sars-CoV-2 che sta mettendo in ginocchio il mondo. E che non accenna a fermarsi.
Secondo quanto affermato dal dipartimento per la Protezione Civile,
l’Italia ha scelto di attivare il sistema satellitare dell’Unione
europea Copernicus – già noto alle cronache per aver
osservato dalla Spazio la riduzione dello smog nel Nord Italia dopo
l’imposizione dello stato di quarantena – per “mappare le strutture
sanitarie temporanee e le aree pubbliche”. L’annuncio formale è
pervenuto dal commissario responsabile per la gestione delle crisi di
Bruxelles, Janez Lenarcic. Le immagini satellitari di
Copernicus – una rete di satelliti “Sentinel” operati dall’agenzia
spaziale europea (Esa) collegati a particolari sensori divenuta
operativa nel 2012 – dovrebbero permettere alla protezione civile di
ottenere una “migliore comprensione del territorio”, consentendo un monitoraggio
estremamente “efficace” delle attività e degli spazi pubblici durante
l’emergenza del Covid-19. Come in guerra l’attività ostile di navi e
missili viene “monitorata” dallo Spazio per attuare una strategia
adeguata alla situazione, così nella guerra al virus
l’Unione europea si appresta a controllare le “attività” per arginare la
pandemia; dunque per inviare “rinforzi” lì dove sono più necessari. I
satelliti infatti non si limiteranno a veicolare i rinforzi, saranno
impegnati in quelle che potremmo definire quasi delle “operazioni spia“. Oltre a cartografare “tutte le strutture sanitarie temporanee” realizzate nel nostro Paese, i satelliti monitoreranno anche “luoghi soggetti a possibili assembramenti di persone” per controllare che essi non si manifestino nella fase di 2.
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